Capitolo 1

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Un rumore assordante mi riporta sulla terra. Stavo facendo un sogno bellissimo. Ero felice, avevo degli amici, Mike mi voleva bene e Jason era ancora vivo... sfortunatamente era solo un sogno. Avrei voluto non svegliarmi più.Qualche volta mi fermo a pensare a come sarebbe la mia vita se lui fosse ancora qui con noi, sarebbe tutto diverso, sarebbe tutto migliore.

A malavoglia mi alzo dal letto e vado in bagno dove faccio una doccia veloce senza lavare i capelli. Rientro in camera e mi vesto, come a mio solito, con dei jeans neri e non molto stretti, una felpa larga, una taglia in più della mia, e le mie solite Nike.
Pettino i miei lunghi capelli biondi, che sono una delle poche cose che apprezzo di me. Con l'aiuto del correttore e del fondotinta cerco di coprire il più possibile il livido sullo zigomo destro.
Mike sta ancora dormendo così scendo in cucina e preparo la sua colazione. Io non la faccio mai. Mi siedo sulla sedia e aspetto in silenzio Mike. Guardo il calendario e noto che oggi è il 5 aprile... tra 5 giorni compirò 17 anni. Non mi aspetto niente, nemmeno gli auguri da mio fratello, non me li ha mai fatti da quel brutto giorno di settembre. Mi vengono ancora i brividi e gli occhi mi si riempiono di lacrime a ricordare quel giorno.
Un rumore proveniente dalle scale mi risvegliò dai miei pensieri e mi ritrovai ad asciugare una lacrima solitaria che scendeva sulla mia guancia. Se Mike l'avesse vista probabilmente mi avrebbe dato il "buongiorno" a modo suo.
<<Giorno>>mi salutò con un sorriso stampato sulle labbra, <<buongiorno>> sussurro.
Scesi dalla sedia e mi incamminai verso il salotto dove avevo lasciato lo zaino, con l'intenzione di avviarmi verso scuola. Mike si sveglia tardi ma lui va a scuola in macchina quindi ci mette meno tempo. Io invece devo andare a piedi e poi preferisco arrivare in anticipo così da poter ripassare prima del suono della campanella.
Uscita si casa mi avviai verso scuola. Mi piace camminare, specialmente in questo periodo in cui la mattina c'è il sole ma anche un leggero venticello primaverile. Arrivo davanti a scuola e trovo Cassidy, la ragazza che mi prende sempre in giro e che spesso mi picchia e mi umilia davanti a tutti, lei è la ragazza più popolare della scuola e tutti i ragazzi le vanno dietro. Lei ha tutto ciò che vorrei avere io ma che non ho. Lei è bellissima e mio fratello me mi rinfaccia spesso il fatto che non sarò mai bella come lei. << Guarda guarda chi si vede... la piccola Sophie...
Dimmi sfigata sei arrivata prima per studiare vero?... che cosa da sfigati...>> abbasso la testa come se fosse un segno di sottomissione a lei << E guarda come diamine ti sei vestita?!!? Lo so che devi coprire quel tuo corpo flaccido ed inguardabile... ma smettila di rubare i vestiti ai barboni>> la cerchia di persone formatasi pochi secondi fa scoppia a ridere per quello che ha detto. Ridono tutti di gusto alla battuta di Cassy, ridono di me, di come mi vesto e di come sono.
Mi sento umiliata, come sempre ormai. A testa bassa con gli occhi lucidi mi faccio largo tra la folla che ancora ride di me.

Mentre cammino per i corridoi per raggiungere la mia classe vado a sbattere contro qualcuno e cado. Mi aspetto già che questo mi urli contro ma non succede. Alzo lo sguardo e trovo davanti a me un ragazzo abbastanza alto, con occhi e capelli color pece. Il suo viso ha dei tratti orientali ed un aspetto famigliare. Mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi ma non la prendo, per paura che si prenda gioco di me, e mi alzo da sola. Sul suo viso compare un'espressione dispiaciuta. <<Oddio mi dispiace davvero tanto, ti sei fatta male? >> chiede con voce preoccupata << N-no g-grazie sto bene>> balbetto come un'idiota. Mi piego per raccogliere i libri che avevo in mano e, che per colpa dello scontro, mi sono caduti. Mi tiro su con i miei libri in mano e faccio per proseguire la strada per andare in classe, ma una mano mi prende il braccio facendomi fermare. << Non mi sono presentato, io sono Calum Hood e tu? >> questo nome...Mi pare famigliare...Poi,  ricordo... è il migliore amico di Mike... cavolo se lui venisse  a scoprire che ho avuto un qualche contatto fisico con un suo amico mi ucciderebbe.

Il terrore s'impadronisce del mio corpo e, senza rispondere, scappo via. Ma qualcosa mi ferma di nuovo. Mike. Il suo sguardo è davvero pieno di rabbia, ha la mascella tesa e con la mano sinistra tiene il mio braccio destro con forza mentre la mano destra è chiusa a pugno e le nocche sono bianche per quanto sta stringendo forte il pugno.
Pochi secondi dopo Calum ci si affianca. <<Allora piccola donzella che prima ho accidentalmente fatto cadere, ora che non puoi scappare me lo dici come ti chiami o devo chiederlo alla CIA? >> chiede mostrando un sorriso. La presa di Mike su di me si fa più stretta e penso mi stia bloccando la circolazione al braccio <<S-Shopie... >> dico in un sussurro con voce tremolante. " Bel nome" sorride di nuovo e io mi chiedo come una persona possa sorridere così tanto... cioè, dopo un po non fa male la faccia? << Bro mollale il braccio le stai bloccando la circolazione>> dice rivolgendosi a mio fratello che di malavoglia gli da retta e mi molla. La campanella suona ed indica l'inizio delle lezioni.  Per fortuna  Mike ed il suo amico se ne vanno, per raggiungere la loro classe. Prima di scomparire Mike si gira verso di me e mi manda uno di quei guardi come per dire ' a casa facciamo i conti' e la paura dentro di me inizia a farsi sentire più di prima...

Eccomi!!
So che ci ho messo tanto ma ero al mare e la connessione non andava molto bene.
Scusate eventuali errori e votate e commentate per dirmi se vi piace o no
Baci kiki

Io... La Sfigata di turno (SOSPESA) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora