Capitolo 2-
La nave dalle vele nere...
La casa dei Stevens si trovava fuori città, verso la costa e per arrivarci passammo per il porto, guardavo affascinata quella distesa che dalla mia finestra sembrava cosi piccola ma da vicino era stupendo vedere le onde blu cobalto frastagliarsi lungo gli scogli.
Mentre fissavo incantata quello spettacolo vidi attraccata una nave gigantesca completamente nera, all' apparenza sembrava malridotta ma vedendola meglio era magnifica con le vele nere e l'imponenza da far invidia a tutte le navi presenti nel porto.
Assomigliava molto a quella di cui mi raccontava sempre mio nonno, o almeno era così che l'ho sempre immaginata,però svoltammo l'angolo e non potei più vedere quella nave.
Continuai a guardare il mare, mia madre mi guardava con uno sguardo impassibile e fermò il processo dei miei pensieri con le sue solite frasi impertinenti.
" Non fai altro dalla mattina alla sera a guardare il mare sia quando usciamo che quando stai a casa, cosa ci trovi di così speciale nel mare è cosi inutile e irrilevante" disse con nonchalance.
La guardai con uno sguardo abbastanza infastidito. Si poteva capire da questa risposta che mia madre non amava molto il mare ma personalmente non mi importava del suo parere.
Arrivammo alla festa, scendemmo dalla carrozza e passammo per il piccolo giardino prima di entrare nella sontuosa villa addobbata adeguatamente per il ricevimento.
Entrammo nel ampio salone che era gremito di ospiti tutti appartenenti a stati sociali molto elevati, mia madre sperava che in quest'occasione riesca finalmente trovarmi un degno sposo con cui possa passare il resto della mia vita ma io ero più che sicura che avrei rifiutato l'ennesima volta una proposta, e creare così un altro schok profondo a mia madre.
Camminavamo per il salone e mia madre mi abbandonò sola nella stanza per andare a salutare le sua care amiche del pettegolezzo ,Mrs Norrigton e Mrs Wesley, che non appena la videro iniziarono senza ritegno a spettegolare... che oche!
Abbandonata e sola girovagavo senza una meta con una profonda noia visto che non c'era nessuna ragazza della mia età con cui parlare, dopo un po' si avvicino a me un giovane molto alto, moro, occhi verdi di bella presenza che si inchinò e diede una bacio delicato alla mia mano che gli porsi gentilmente.
"Buongiorno Miss sono Edmund Stevens, figlio dei signori Stevens, lieto di conoscerla"
" il piacere è mio Conte Stevens, io sono Jole Marie Wilson"
" Jole che grazioso nome! Degno della damigella che lo porta"
" oh, grazie"
Arrossi violentemente in volto, cosa che Edmund notò
" Vogliamo avvicinarci al rinfresco?"
" Con piacere"
Edmund sorrise e mi porse il braccio che io accettai molto cordialmente e ci recammo al rinfresco, mentre raggiungemmo il luogo lui si fermo a parlare con alcuni ospiti a cui mi presentò.
" Mrs Jobs voglio presentarvi Miss Jole Marie Wilson"
" Un vero piacere conoscerla Miss"
" incantata"
Dopo le presentazioni Mr Jobs intrattenne Edmund in un' animata conversazione e mi disse di aspettare, non apprezzai molto quel comportamento così girai i tacchi,salutando gli ospiti,e dirigendomi verso il rinfresco.
Arrivata presi un bicchiere di rum che mi porse gentilmente il cameriere e iniziai a bere.
Dio! Adoro questo alcolico! Scivola così bene per la gola!.
Dopo il drink mi recai nel giardino che si trovava nel retro della villa, per arrivarci passai per le cucine, i camerieri mi guardavano stralunati era la prima volta che vedevano una donna perbene passare per dei luoghi che non si addicevano al suo stato sociale .
Nel giardino mi sedei su una panchina di legno, immersa nel buio, ero sola, davanti ad una fontana magnifica, immersa nei cespugli ricoperti di rose.
Iniziai a pensare a quella nave nera che avevo visto al porto, era davvero bella! Chissà cosa ci faceva lì,di sicuro non era un porto troppo grande per delle navi di quel tipo.
Mentre rimuginavo nel mio cervello, sentì involontariamente delle voci a media distanza,non potevo costatare con certezza di chi fossero ma potevo giurarci che erano due voci maschili. Mi avvicinai con cautela nei pressi di un cespuglio in direzione delle voci e appoggiai l'orecchio sulle foglie per ascoltare meglio.
" Come facciamo??"
" non ne ho idea"
" passiamo per le cucine così non ci vedono.."
" potrebbe essere una soluzione.."
Non appena sentì quella conversazione capì che quegli uomini non erano della festa e di sicuro le loro intenzioni non erano delle più nobili, indietreggiai senza far il minimo rumore,volevo avvisare i signori Stevens della loro presenza ma appena sentì dei movimenti dall' altro lato del cespuglio, mi bloccai e presa dalla paura ritornai a sedermi sulla panchina di legno,facendo finta di nulla. Mentre osservavo l'acqua della fontana scorrere, intenta ad udire ogni minimo rumore sospetto nella mia direzione,non mi accorsi di una presenza dietro di me che si avvicinava lentamente e con uno scatto rapido mi tappò la bocca.
Non riuscivo a vederne il volto, presa dalla paura mi dimenavo per liberarmi ma invano, perché aveva una presa salda su di me. Riuscì a sentire solo quello che mi sussurrò all'orecchio.
" Ma guarda un po' che cosa mi ha riservato la luna questa sera" disse con tono mellifluo e malizioso e la mia paura iniziò ad aumentare...
Angolo Autrice
Salve e tutte e ben ritrovate... eccolo finalmente il secondo capitolo della mia storia!Spero che questo vi soddisfi come lo è stato il primo, spero vi piaccia! E mi raccomando recensite!... al prossimo approdo! I miei ossequi a tutte voi <3