C.5 Ostaggio importante

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Che posto era quello? Non si vedeva niente... Dove era finito? Provò a muovere qualche passo, titubante, e poi, sentì sotto di lui rompersi qualcosa. Guardò a terra, e vide dei vetri frantumati. Non fece in tempo a capire che era di nuovo nel magazzino dei Suzuki, che sentì una risata fredda.

-Certo che hai proprio fegato, ragazzina!- Disse l'uomo. Aveva i capelli lunghi, era vestito di nero, aveva una revolver in mano e il cappello impediva di vedere i suoi occhi assassini. Gin.-Non mi aspettavo proprio che saresti scappata! Ma di certo sei sfacciata. Molto sfacciata. Ma tranquilla, presto smetterai di prenderti gioco di me.

-Non toccarlo, verme!- Urlò una voce. Era dura, adulta. Ma aveva un tono familiare.

-Oh, vuoi sacrificarti per lui? Andiamo, a quello non importa niente di te! Io invece...- L'assassino allungò la mano, e prese una ragazza per il colletto di una camicia. Gli occhi verdi di lei si scontrarono con quelli invisibili di lui. La ragazza trasalì, ma continuò a fissarlo fredda-...ti ho sempre pensata. Sei la mia ossessione.

La ragazza gli sputò in faccia:- Mi fai schifo, Gin.

Lui sembrò confuso, e sulla sua bocca si tinse un ghigno orribile:- Sto per perdere la pazienza. Ora, dimmi dov'è lui!

La ragazza non rispose.

-Bene- Fece Gin, prendendo la pistola- Allora addio. Vuoi dire le tue ultime parole?

"No..." Pensò il ragazzo "Ti prego non farlo..."

Lei sorrise:- Ho imparato ad amare grazie a lui. Sono felice di essere riuscita a provare qualcosa che non sia il dolore prima della mia fine. Grazie.-Poi chiuse gli occhi, e Gin premette il grilletto sulla sua tempia.

-Addio, Sherry.

-NO!!!- Shinichi si svegliò con il fiato corto, cadendo dal letto.- Oh mamma...era solo un incubo...

Ancora frastornato, decise di scendere giù in cucina, a bere un bicchiere d'acqua. Erano passati due mesi dall'incidente con Sonoko, e Sarah non si era più fatta viva. Shinichi si era rintanato nella casa, pensando continuamente a Shiho. Perché aveva pensato a lei? Perché non a Ran che era morta? Era quello il pensiero che lo tormentava di continuo. Aveva paura che lei fosse in pericolo; non conosceva nessuno, ovunque fosse andata. Non c'era nessuno che poteva aiutarla... Se le fosse successo qualcosa lui non se lo sarebbe mai perdonato.

-E' colpa mia...solo colpa mia se ora lei è andata via...

Rimase con il bicchiere di acqua gelata in mano, senza sapere che fare. Con uno scatto di nervosismo, si lanciò l'acqua addosso. Lasciò andare il bicchiere, che si ruppe in tre enormi pezzi taglienti. Lui boccheggiò per qualche secondo, poi strizzò gli occhi e si osservò: dai ciuffi ribelli in poi era completamente zuppo.

-Sono un completo idiota.

Guardò l'orologio: le cinque e mezza del mattino. Tanto vale uscire, a quest'ora non lo avrebbe visto nessuno. Si mise i primi vestiti trovati nell'armadio, ed uscì per le strade di Beika. I grilli suonavano con le loro zampe, e i moscerini si schiantavano sui lampioni ancora accesi, attratti dalla luce. Tutto era silenzioso, nessuno si vedeva in giro. Shinichi si avviò su una collina che conosceva bene. C'era stato un sacco di volte con Ran, ma, se doveva scegliere un posto, non gli sarebbe mai venuto in mente di andare li. Gli era venuto in mente per quello che era successo mesi prima, con Shiho.

-Haibara! Il dottore ti ha cercato ovunque, tu dov'eri?- Aveva esclamato Conan

Ai si girò a guardarlo:- Sono sempre stata qui, idiota.

-Mi spieghi perché? Sono quasi le sei del mattino!

-Perché volevo vedere questo- Lei indicò l'orizzonte, dove si vedeva il mare. Una luce rischiarò i boschi ombrosi, il mare iniziò a luccicare, ed un vento leggero si alzò.

Uniti dal Fato. (Conanx Ai/ShinxShiho fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora