C.7 Trappola

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Non scappare, le aveva detto. Le aveva detto che non doveva scappare. Ma come faceva a sapere dei suoi piani? E poi, perché le dava ascolto? Lei li stava solo proteggendo. Stava proteggendo lui. Doveva scappare di nuovo. Era tornata solo perché Ayumi l'aveva supplicata. Poi,c'era stata quella rapina in banca, e lui era venuto li. Forse doveva ringraziarlo, ma non aveva dimenticato quello che le aveva detto. Lo sognava di notte, nei suoi incubi. Lo vedeva con quella pistola alla tempia, poi al funerale, ed infine urlarle contro. Perché stava così male? Aveva cercato di non pensarlo, di fuggire per sempre. Se mai le loro strade si sarebbero ritrovate lei avrebbe ricordato le ultime parole che le aveva detto, e lo avrebbe trattato allo stesso modo. Ma ora? Ora quel treno non le diceva niente. La aspettava: nero ed imponente. Quanto odiava quel colore. Perché ora non voleva più partire? Strinse il suo biglietto con forza e corse al cimitero. Aveva viaggiato per tre mesi interi. Un po' ovunque, chiudendo il suo cuore. Shiho si era quasi dimenticata come si stava con gli amici, ed il giorno prima lo aveva scoperto di nuovo. Poi Sarah le aveva detto di non scappare.Grazie tante. Che cosa avrebbe fatto? Avrebbe potuto fare amicizia con qualcuno? E chi? Non capivano che lei era rintracciabile, soprattutto ora che aveva preso l'antidoto? Gin l'avrebbe riconosciuta subito.

-Ciao Akemi- Mormorò la ragazza alla tomba- Scusami se ti ho lasciata per tre mesi-Rimase a fissare la tomba, poi gli occhi le si inondarono di lacrime-No,Akemi. Sei tu che mi hai lasciata. Avevi detto che dovevamo restare insieme per sempre, che mancava poco e che presto l'organizzazione sarebbe stata solo un ricordo. Invece no.- Iniziò a singhiozzare.

-Scusi, signorina? Perché piange? Si è ferita?

Shiho si voltò, e vide Kogoro Mouri. Ma che voleva?

-Sto bene-Rispose lei evasiva. Conoscendo quanto gli piacessero le donne, e che ora era in un periodo di crisi per la mancanza di sua figlia...Beh ci si poteva aspettare di tutto.

-Perdonatemi se insisto ma, non mi sembra. È pallida e sta tremando.

-No, sto bene.

Rimasero un momento a fissarsi. Lui era più magro ed aveva delle occhiaie. Shiho notó che gli occhi del detective erano privi di quella che si chiamava "voglia di vivere". Per un momento, ebbe pena per lui. Sapeva cosa voleva dire perdere un familiare. Ed in fondo, aveva sbagliato a trattare male Ran, che era anche deceduta, per di più. La ragazza guardò in direzione della tomba che aveva visto mesi prima.

-Mi dispiace per vostra figlia-Disse- La mia sorellina la conosceva. Mi ha parlato di ognuno di voi. Sono venuta a trovarla, ma poi lei è... Sì lei...Insomma...

Kogoro alzò un sopracciglio:-Sta parlando di Ai Haibara? Lei è sua sorella? Quella bambina come sta? Non la vedo da un po'.

Shiho abbassò lo sguardo:-Lei è morta.-L'immagine di Akemi le era passata davanti agli occhi come un fulmine, e cominciò a piangere. Aveva ammesso ad alta voce una cosa che faticava ad accettare.

-Si...si calmi! Lo so che può essere difficile, ma le lacrime non la riporteranno indietro.

Shiho guardo Kogoro:- Lo so, ma fa troppo male. Come possiamo andare avanti?

-Possiamo solo sopravvivere. Vuole un bicchiere d'acqua? Qualcosa per calmarsi?

Era evidente che la morte della figlia lo aveva cambiato. Di sicuro non passava più il tempo davanti alle corse di cavalli. Shiho decise di seguirlo nel bar li vicino, salutando Akemi con un cenno del capo. Infondo aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno che si trovasse nella sua esatta situazione. Non capiva se Kogoro era la persona giusta, ma provare in generale non costa niente. Shiho ordinò una tisana, mentre lui un caffè.

-Tu ed Ai ci somigliate molto.

-Lo so. Più di quanto crede.

Rimasero in silenzio, ognuno ad osservare la propria tazza con la testa china.

Uniti dal Fato. (Conanx Ai/ShinxShiho fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora