CAPITOLO 2

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Faccio 5 minuti a piedi e arrivo all'entrata.
Fortunatamente in questo camp non ci sono programmi e ognuno può fare ciò che vuole, almeno un sollievo.
Mi vado a sedere su una panchina, e inizio a ascoltare la musica, é l'unica cosa che posso fare e che mi viene in mente di fare in questo momento.
Osservo i bambini piú piccoli giocare a calcio, quando ad un tratto mi sento toccare una spalla.
?: Sei nuova di qua?
Io mi giro e vedo un ragazzo, alto, molto molto alto, pressapoco della mia età, capelli corti e occhi color nocciola, coperti da un paio di occhiali da sole. Onestamente non é male.
Io: Bhe si, ma ora scusa, ho da fare. E mi rigiro verso il campo da calcio per continuare a vedere la partita.
Il ragazzo si siede accanto a me.
?: Bhe e cosa avresti da fare? Sei qui tutta sola, ti posso fare compagnia?
Io: No grazie, preferisco rimanere così come sono, ovvero, come hai detto tu, da sola.
Il ragazzo se ne torna dai suoi amici, mamma mia che scocciatura. Se devo passare questi due giorni (meno male che mia mamma mi ha iscritta solo questi ultimi due giorni della settimana, anche perché é inizio luglio, e credo che questo camp stia per terminare) pedinata da un ragazzo che nemmeno conosco, no grazie, me ne torno a casa a giocare al mio amato Minecraft e a guardare video su YouTube, é molto molto meglio.
*All'uscita dal camp*
Fortunatamente siamo all'uscita, una giornata é passata. Ma ovviamente chi mi ritrovo alle spalle? É già, proprio quello scocciatore di ragazzo. Non sopporto questo tipo di gente.
?: Ciao, ci rivediamo!
Io: É già... Dico frettolosa continuando a camminare per andare a casa.
?: Di poche parole la ragazza... Comunque piacere, io sono Giuseppe.
Non rispondo, anzi aumento la velocità del passo per arrivare piú in fretta a casa. Ma anche lui si affretta.
G: Bhe, e tu, come ti chiami?
Io rispondo scocciata.
Io: Martina
G: Bhe piacere, ma dove abiti, ti posso accompagnare se vuoi, sai, Napoli é piena di pericoli...
Io: No, grazie. É quella casa mia.
G: Ah, davvero? Spero ti faccia piacere, siamo vicino di casa.
Strabuzzo gli occhi, perché capitano tutte a me!?!? Non mi bastava avercelo alle calcagna al camp estivo, no, anche a casa!!
Apro il cancelletto del giardino, e glelo chiudo in faccia. Lui sorride. La gente matta capita tutta a me.
Vado in camera e alzo la tapparella abbassata, lo vedo ancora fuori. Gli faccio segno con la mano di andarsene. Lo vedo allontanarsi, meno male.
Accendo il computer e inizio a giocare a minecraft.
Quando ad un tratto butto fuori l'occhio dalla finestra e vedo...

SPAZIO A ME
Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo!

Tutto ha inizio da un "ciao"|| VegasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora