Capitolo 1

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"Stai attento a dove vai."

"Mi scusi sa dirmi dov'è l'ufficio del preside?" Chiesi alla donna di mezza età dietro al bancone del 'Seattle wolves college'

"Certo, salga le scale e poi gira a destra e l'ultima porta sulla sinistra è l'ufficio del preside" sorrise masticando una gomma. Feci lo stesso e senza dire una parola iniziai a salire le scale.

Sono venuto in questa scuola per ricominciare da capo, per riuscire a migliorare il mio modo di essere, e a non pregiudicare gli altri come ho sempre fatto.

Una volta arrivato in cima continuai a camminare per cercare qualche indizio di dove poteva essere questo fottu- questo ufficio.

Non ci volle molto a trovarlo perchè seguii delle urla provenienti da un'aula sulla sinistra.

"Tomlinson! Torni qui immediatamente o la sospendo!" Gridò un uomo da dentro, credo il preside.

"Mettitele in culo le tue cazzo di sospensioni!" Gli rispose una voce maschile e sentii la porta aprirsi. Aspettai di vedere qualcuno uscire ma il vento entrato dalla finestra accanto a me aveva fatto cadere alcuni dei fogli che avevo in mano.

Mi abbassai a raccoglierli e, una volta fatto questo, mi alzai e continuando a camminare cercai di metterli in ordine.

Ma, ovviamente, la fortuna non va a mio favore perché mi scontro con qualcosa, anzi, qualcuno.

"Stai attento a dove vai, coglione!" Alzai lo sguardo, che prima era abbassato per guardare i fogli e vidi un ragazzo, più grande di me probabilmente, occhi azzurri e capelli in disordine. Potei capire che era incaz- arrabbiato perchè le mani erano chiuse a pugno lungo i fianchi.

Dato che mi aveva appena chiamato coglione volevo urlargli per le rime, ma sono cambiato quindi optai per qualcosa di più gentile...e poi era carino...anzi no, carino è dire poco.

Nonappena aprii la bocca per dire qualcosa, mi spinse via e corse giù per le scale.

"Beh ciao.." alzai un sopracciglio e sospirando bussai alla porta del preside.

"Avanti" disse l'uomo che prima urlava contro quel...Tom..Tomlans...Tomlinson.

"Salve io sono Harry Styles, sono appena arrivato e volevo consegnarli i moduli di iscrizione" tentai di sorridere e gli consegnai i fogli.

"Ah il pivellino" Io lo guardai male e lui sfogliò un attimo i fogli per poi parlare.

"Allora, Harold-"

"Solo Harry" lo interruppi.

"Okay, solo Harry Edward Styles, nato a Holmes Chapel..sei stato espulso dalla scuola più prestigiosa di Los Angeles perchè hai-"

"Si, hm...so cosa ho fatto. Può solo dirmi le regole e cose così?" Domandai passandomi una mano tra i capelli.

Il preside si accigliò per un attimo ma si riprese sorridendo.

"Beh, Harr- Styles...allora qui non abbiamo molte regole, sono poche ma vanno rispettate."

Eh Madonna non ho due anni.

"Uno, se vieni coinvolto in una rissa e tu sei il responsabile, verrai sospeso per un mese e alla fine dei cinque anni questa cosa andrà ad influire sul risultato dei tuoi esami."

Annuii cercando di non ridere. Non so perchè mi veniva da ridere ma mi sembrava veramente banale.

"Due, se vieni sorpreso ubriaco o in uso di droghe varie verrai, sospeso per la prima ed espulso per la seconda"

Ma ce l'ha con la sospensione? E poi certo, sono talmente idiota da fare uso di droghe dentro la scuola.

Farò in giardino se necessario.

"E terza, ultima ma non meno importante, è vietato portare ragazze nella propria camera."

Oh fidati, non c'è nessun problema.

Il preside mi lanciò un'occhiata confusa, probabilmente per il sorriso malizioso sulle mie labbra.

Cercai di sorridere 'normalmente' e annuii "ok ho capito"

"Bene, Styles. Ora..date le circostanze, la tua ex scuola mi ha esplicitamente detto che non puoi stare vicino a ragazze almeno per questo anno."

Ma che peccato.

Aspetta. Solo con maschi?

Sono nello sterco.

"Vediamo di trovarti un compagno di stanza adatto." Sorrise e maneggiò alcuni fogli quando la porta si aprì di colpo.

"Non lo sopporto più. Preside la prego mi cambi di stanza! Non riesco più a respirare con quello in camera. La prego mi mandi via da li."

Era un biondino, penso tinto. Era abbastanza agitato, continuava a mangiarsi le unghie e aveva gli occhi gonfi e il viso pallido.

Fortuna non sono al suo posto.

"Horan, cosa è successo questa volta?" Domandò il preside.

"Le solite cose! Si incazza con niente e se la prende con me, sono tre anni che lo sopporto, la prego mi aiuti. Finirò in manicomio se resto li"

Lo guardai e lui ricambiò lo sguardo. I suoi occhi erano stanchi, spaventati...forse un pò terrorizzati, mi faceva quasi pena.

Li fissai per un pò poi spostai il mio sguardo sul preside che continuava a guardare prima me, poi il biondo e di nuovo me.

Alla fine parlò.

"Styles, ti ho trovato una camera"

Ricordate quando ho detto 'fortuna non sono al suo posto.'? Ecco...beh dovevo starmene zitto.

"Io con chi sto?" Chiese Horan(?)

"Con O'Brien. Pensavo di metterlo con Harry ma, vai bene anche tu." Gli sorrise.

Horan annuii e io alzai un sopracciglio.

"Ora, forza. Niall, dagli la chiave della tua camera e prendi quella di O'Brien"

Presi la chiave dalla mano di Niall che mi sussurrò un 'buona fortuna' e uscì dalla stanza.

Buona fortuna?

"Beh, Styles. Ora starai con Tomlinson"

Perfetto. Di bene in meglio.

Sorrisi e feci per uscire.

"Styles?" Mi voltai

"Si?"

"Sta attento"

Ma attento da chi? Da Tomlinson? Maddai non può essere così male.

Scesi le scale e domandai alla solita segretaria dove fosse la 25, lei sbiancò per un attimo e insistette per farmi andare dal preside a dirgli di cambiarmi di stanza, mi diede delle scuse abbastanza valide, tipo che soffrivo di claustrofobia e che mi serviva una camera da solo con delle finestre più grandi.

Le sorrisi, anche un pò confuso e le dissi che non avevo intenzione di allontanarmi da qualcuno di cui non conoscevo niente e senza sapere il perchè.

Lei lasciò perdere e mi indicò la stanza.

Arrivato davanti alla porta, infilai la chiave nella serratura ma con mia sorpresa la porta era aperta.

Lo vidi.

Aveva una ragazza a cavalcioni su di lui e le stava baciando il collo dicendole che era bellissima e la ragazza si morse il labbro chiudendo gli occhi.

Sentii come una fitta nel cuore e mi bruciava il petto, non so nemmeno perchè.

Rimasi paralizzato alla vista delle sue mani muoversi sulle sue braccia e poi, le sue labbra che sembravano così perfette...era un ragazzo fuori dalla mia portata.

Ma che cosa dico?
Harry sta zitto.
Giusto.

Ad un certo punto la porta si chiuse di colpo e tutti e due alzarono lo sguardo verso di me.

Il moro parlò.

"E tu che cazzo ci fai qui?"

Heartbeats 《Battiti Cardiaci》 - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora