Capitolo 8 - Stregata dagli avvenimenti

347 15 0
                                    

Sheila però non si dava pace. Da cinque anni viveva nella nuova casa con George e sua zia Amber ed era per lei uno strazio rintanarsi nella casetta e sentire i gemiti di passione che si scambiavano i due sposi. Inizialmente ne era infastidita all'ennesima potenza. Poi, qualche settimana dopo il matrimonio e gli infiniti gemiti, la curiosità prese il sopravvento ed una volta volle vedere cosa suscitava tanto rumore nella stanza nei pressi della sua. E fu lì che rimase scioccata. Vide Amber nuda carponi sul letto con le braccia che stringeva il cuscino mentre George dietro di lei, anch'esso nudo, le infilava tra le gambe il suo membro turgido avanti e indietro, in un massaggio ipnotico e sensuale. Tante volte aveva visto gli animali accoppiarsi ma mai aveva provato un nodo allo stomaco quando vide l'energia che si sprigionava da quell'amplesso. George stava godendo ad occhi chiusi, con le mani sui morbidi fianchi di Amber e lei gemeva soffocandosi il viso nel cuscino quando in quel momento girò la testa e la vide. Ferma, ritta sull'uscio semiaperto della porta c'era lei, la piccola Sheila che aveva appena visto con lo sguardo più schifato del mondo, due persone fare sesso. Amber disse in un soffio: "Oh no, Sheila no!" George si staccò da lei e si girò dalla parte opposta, mentre Amber copriva le sue nudità con una veste presa dalla sedia di fianco, se la mise in tutta fretta e rincorse la fanciulla che stava letteralmente volando fuori di casa.

- Zia Amber, la sua amata zia, che si lasciava possedere così facilmente! Non era possibile, non era vero! Non era reale! - sconvolta ed imbarazzatissima per quello che aveva visto si stringeva le orecchie correndo a perdifiato verso la casetta ma venne bloccata dalla stessa che la portò a sedere sotto l'olmo di fronte la loro vecchia casupola, dove avevano piazzato una panca robusta e lì le spiegò cosa succedeva tra un uomo e una donna che si amavano profondamente.

Nonostante tutte le domande a cui fu sottoposta, Amber non perse la pazienza e rispose quietamente ma lievemente imbarazzata a tutto quello che le veniva richiesto dalla giovanetta. "A me non succederà mai!" Dopo tutte quelle spiegazioni, Sheila era sempre più determinata nella sua convinzione. "Non donerò mai a nessuno il mio corpo! Nessuno si prenderà ciò che è mio!". Amber era sbigottita da quella risolutezza ma nel suo cuore sapeva che avrebbe dovuto difenderla dai prossimi assidui corteggiatori perché Sheila stava sbocciando in un'autentica bellezza. Come sua madre, la sua adorata sorella. Da tutta quella passione, che per la coppia era vero amore, nacque Philip, un tenerissimo bimbetto che ora aveva tre anni e si divertiva a far impazzire - Scia Scila -, aggrappandosi ai suoi capelli ramati.

Ora, a 17 anni suonati, aveva richiesto la libertà che le spettava trasferendosi totalmente nella loro vecchia casupola. Amber era in ansia per la solitudine che lei stessa aveva provato prima di prendersi cura di un altro essere umano ma era comunque fiera di sua nipote. Sheila avrebbe trasferito molto presto le sue raccolte di unguenti e pomate, già classificate per nome ed ingredienti. Aveva pestelli di tutte le forme e dimensioni, aveva paioli di rame dove riscaldava e mesceva unguenti e infusi. Spesso faceva pratica su sé stessa se non era convinta delle proprietà benefiche delle piante e finora le era sempre andata bene. Più scopriva e più si entusiasmava ed annotava su un quaderno le proprietà mediche che riscontrava più o meno efficaci per quel determinato problema.

StregatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora