Capitolo 27

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Sabato sera sentivo il nervosismo alle stelle.

Dopo giorni di lotte avevo convinto mio padre ad invitare anche Michael, giusto per dimostrargli che poteva fidarsi anche di lui. Beh, inutile dire che ho scoperto che Michael doveva già venire, mia madre aveva invitato Karen ed anche la madre di Rowin.

I miei due migliori amici erano venuti in anticipo a casa mia per aiutarmi a scegliere qualcosa da mettere - cosa che si era tramutata in un acceso battibecco tra Rowin, che insisteva nel farmi indossare uno dei suoi innumerevoli tubini neri, e Michael, che voleva farmi indossare un vestito a fiori che avevo nel mio armadio da secoli ma che non avevo mai avuto l'occasione per indossare.

«Ma insomma, incontrerà la famiglia del suo ragazzo, non può indossare un tubino nero, Ro», obiettò Michael, facendo sbuffare la bionda.

«È per dimostrare che è una donna matura che sa cosa vuole. Cosa dovrebbe indossare, altrimenti?».

Sospirai. «Io sono d'accordo con Michael. Non vedo perché debba indossare un tubino nero ad un barbecue di famiglia. Senza contare che mio padre non mi farebbe più vedere la luce del giorno».

«Vedi?», esultò Michael, sorridendomi vittorioso.

«Va bene, fai la parte della bambina!», esclamò Rowin, alzando gli occhi al cielo.

«Rowin, sii ragionevole», borbottai, spogliandomi per indossare il vestito.

Non mi vergognavo per niente del fatto che Michael fosse in stanza con noi, ormai è di famiglia. Ci sono persino foto di noi due da piccoli mentre ci facciamo il bagnetto insieme... Già, questo è leggermente inquietante. Michael aveva l'accappatoio dei Pokemon all'epoca, glielo invidiavo tantissimo...

«Fammi un favore e butta queste mutandine orrende», sbottò Michael, «Immagino il povero Calum costretto a trovarsi faccia a faccia con degli animali stupidi».

«Ecco! Vedi, anche Michael è d'accordo con me!», esultò Rowin. Sentii lei e Michael darsi il cinque.

«Ma non eri tu a dire che non doveva importarmi di cosa Calum pensasse della mia biancheria intima?», chiesi confusa, sistemandomi il vestito.

«Questo va oltre le mie capacità di competenza. Insomma Dani, sono qualcosa di orribile!».

«Hey, i miei animaletti si offendono. E poi non posso buttarle, se papà lo scoprisse?».

Rowin roteò gli occhi. «Hai quasi diciotto anni, Danielle. Capirà se ti liberi delle tue mutandine stupide! E poi perché dovrebbe scoprirlo?».

Scossi la testa. «Non lo so, ho questo presentimento. Allora, secondo voi com'è?».

Michael fece un cenno d'approvazione con la testa. «Carino».

«Già, non è male... però io sono dell'idea che tu debba indossare il tubino».

«Oh, sta zitta», borbottò Michael, alzandosi e spingendomi verso il bagno, «Adesso devi solo truccarti».

«Ti aiuto!», si affrettò a dire Rowin, seguendomi.

Michael si sedette sul cesto dei panni sporchi, mentre Rowin apriva il fondotinta e ne spruzzava un po' sulle dita.

«Come mai non avete chiesto a James e ad Esmeralda di venire?», chiesi, curiosa.

Rowin fece spallucce. «James aveva una cena di famiglia, stasera», rispose.

«Io ed Esmeralda non stiamo insieme, perché avrei dovuto portarla qui con me?», disse Michael scettico, dietro di me.

Never been kissed || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora