Quando tornammo nel locale Anna cominciò a battere le mani come una bambina, notando le nostre mani intrecciate. La ragazza si alzò, correndo verso di noi ed abbracciando prima me e poi Calum.
«Finalmente vi siete messi insieme voi due! Diamine, se l'avessi saputo avrei tirato fuori la storia del soprannome prima», esclamò nel mio orecchio, quasi facendomi saltare in aria un timpano.
Alzai un sopracciglio quando ci staccammo. «Che vuoi dire con "avrei tirato fuori la storia del soprannome prima"?», chiesi, sospettosa.
Era evidente che Calum ed Anna mi nascondevano qualcosa.
Calum si grattò la nuca in imbarazzo. «Oh, niente... Anna parla a vanvera a volte», borbottò, leggermente rosso in viso.
«Mi nascondete qualcosa, voi due?», chiesi, decidendo di andare dritta al punto.
Anna sospirò. «Andiamo Cal... È andato a buon segno alla fine, no?», disse, rivolta al moro che scosse freneticamente la testa.
«Si arrabbierà».
«Ti dico che non lo farà se le spieghiamo tutto».
Sbuffai. «La volete smettere di parlare di me come se non esistessi?! Lo fate sempre, diamine!».
Anna guardò prima Calum e poi me. «Allora... Vedi, Danielle, c'è una cosa che dovresti sapere; forse è meglio che andiamo a sederci prima, però...».
Scossi la testa. «Muoviti e sputa il rospo», la incitai, sciogliendo la mia presa dalla mano di Calum. Ero sicura che avrei avuto bisogno di entrambe le mani - per fare cosa, non lo so.
«Beh, ecco... Calum non mi ha mai chiamata bambolina», cominciò, sistemandosi i capelli nervosamente.
Alzai un sopracciglio. «È questo è tutto ciò che dovevi dirmi? Wow, che cosa sconvolgente», borbottai sarcastica, sentendomi leggermente sollevata. So che è stupido, ma mi piace che il soprannome bambolina sia una cosa solo mia.
«Forse il motivo per cui abbiamo deciso di raccontarti questa piccola bugia ti farà arrabbiare un po'».
«Spiegamelo allora. Sono tutta orecchi».
Anna sospirò per l'ennesima volta. «Ricordi che quando sono arrivata a Vondelpark voi due stavate per baciarvi, ma io vi ho interrotti?», annuii, «Beh... Mi sono sentita in dovere di rimediare, so che non vi eravate ancora baciati e quindi ho deciso di fare la parte della migliore amica invadente che pensa solo al suo amico. E mi sono inventata la storia del soprannome».
«Volevate... Farmi ingelosire?», chiesi, sempre più confusa.
«Eh... Non proprio», si intromise Calum, «Vedi, so che quando ti innervosisci parli a vanvera... E so che sei parecchio gelosa... E quindi io ed Anna abbiamo deciso di farti innervosire, cosicché io avrei potuto baciarti nel bel mezzo del discorso per rendere il nostro primo bacio più romantico - e da un lato ha funzionato, ma dall'altro lato no perché ci siamo baciati in un bagno... ma credo che l'importante è che ci siamo baciati! Non credi?».
Quasi mi cadde la mascella. Ma che razza di persone sconsiderate sono 'sti due?
«Siete pazzi», borbottai, «Siete completamente pazzi! Avresti potuto baciarmi tranquillamente senza fare tutte queste macchinazioni inutili! E poi, chi ti ha detto che avrebbe funzionato?».
Calum scosse la testa. «Ci speravamo...?».
Alzai gli occhi al cielo. «Voi due siete pazzi sul serio! Si vede che siete migliori amici».
«Non sei arrabbiata con me... Vero?», mi chiese Calum, mordendosi il labbro inferiore.
«Chiedimelo più tardi, mmh? Adesso mi squilla il telefono», borbottai, sfilandomi il cellulare dalla tasca dei jeans. Mi stava chiamando mia madre.
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Never been kissed || Calum Hood
Novela Juvenil«Entro un mese, tu bacerai Calum Hood». Non sono il tipo che fa le cose impulsivamente, come Rowin; infatti, se mai Ro mi sfidasse a fare una cosa del genere (cosa che adesso ha fatto), rifiuterei subito. Senza contare che ho una cotta per Calum da...