Capitolo 17

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Aspettai che mio padre voltasse l'angolo prima di raggiungere Michael, al solito posto accanto al muretto. Salutai il mio migliore amico con un abbraccio, sospirando di sollievo.

«Quindi, la punizione è finita ma lui ti accompagna ancora a scuola a quanto vedo», notò Michael, accendendosi una sigaretta.

Lo guardai sbuffare via il fumo. «È decisamente il male minore, essere accompagnati a scuola», rimuginai, scorgendo Calum camminare verso di noi. Lo salutai con un cenno timido della mano e lui ricambiò il saluto, sorridendomi sornione mentre mi raggiungeva.

«Buongiorno bambolina», mi salutò, baciandomi una guancia, «Hey Michael».

«Calum», lo salutò il mio migliore amico, stringendosi nelle spalle.

Calum lo guardò brevemente prima di concentrare il suo sguardo su di me. «Allora, mancano solo due settimane alla gita... sei pronta per passare un po' di tempo con me, bambolina?», mi chiese apparentemente felice, strigendomi i fianchi con le mani.

Sospirai. Perfetto, avevo chissà come dimenticato della gita e lui me lo ricorda così. «Te l'ho già detto Cal, non posso venirci. Mio padre lo scoprirebbe, sarebbe un disastro totale».

Calum sbuffò. «Non hai pensato ancora a niente per riuscire a venire?».

«No, e anche se ci pensassi non potrei fare niente - te l'ho detto, mio padre verrebbe a saperlo al 90% delle possibilità», risposi sinceramente. Se solo sapesse quanto io volessi andare in gita con lui...

«Siamo ancora in tempo, non ti sei tirata indietro con Paulson e c'è ancora la possibilità di pagare - troveremo un modo, bambolina. Ti porterò ad Amsterdam con me fosse l'ultima cosa che faccio!», sbottò Calum, determinato.

Ridacchiai. «Mi piace quando sei così determinato. Dovresti esserlo più spesso».

Calum mi fece un occhiolino, sorridendomi. «E non hai ancora visto niente, bambolina».

Roteai gli occhi, cercando di avvicinarmi per baciarlo nonostante non lo volessi davvero. Stava bene con il momento, ecco.

Purtroppo non potei concludere niente perché una voce, troppo familiare, chiamò Calum dall'altra parte del cortile. Entrambi ci voltammo, trovando Luke appoggiato contro il cofano di una macchina, in compagnia di Colton, Matt ed Aaron come sempre. Notai Sabrina tra le braccia di Aaron ed alzai un sopracciglio. Stavano insieme? E da quanto?

Calum fece il broncio. «Devo andare, bambolina. Ci vediamo dopo all'ora di storia?».

Scacciai via i miei pensieri su Aaron e Sabrina prima di dare un bacio sulla guancia a Calum. «A dopo», dissi, prima di guardarlo camminare verso i suoi amici.

«Giuro che se non vi baciate entro ventiquattro ore vi costringo io», sbottò Michael, accanto a me, «Insomma, non potete non esservi baciati ancora, e che diamine!».

Ridacchiai leggermente. «Che vuoi farci, c'è sempre qualcosa che ci interrompe», mugugnai, facendo spallucce.

«Già, tra Luke e tuo padre non so chi sia il più-».

«Noi tre abbiamo bisogno di riallacciare i rapporti».

Io e Michael ci voltammo di scatto, trovandoci Rowin davanti. La bionda ci guardava seria, a braccia conserte. James era dietro di lei, la guardava confuso.

«Riallacciare i rapporti? Guarda che sei tu quella che si è allontanata», disse Michael, alzando un sopracciglio.

Era stato un po' duro e Rowin aveva le sue ragioni, ma Michael non era completamente nel torto. Rowin è talmente presa da James che si è completamente dimenticata di me e Michael - su di me non la biasimo, visto che sono stata in punizione, ma Michael poteva anche considerarlo un po'.

Never been kissed || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora