Passai la serata da Michael, giocando alla xbox con lui e Luke e mangiando le buonissime lasagne della signora Clifford. Avevo paura della reazione di mio padre quando sarei tornata a casa, ma nonostante Michael mi avesse offerto di dormire da lui, declinai la sua offerta e tornai a casa, facendomi dare un passaggio da Luke. Ero nervosa a stare in macchina da sola con lui, ma sinceramente non mi importava.
«Finalmente siamo soli, io e te», attaccò Luke, rivolgendomi uno sguardo malizioso.
Roteai gli occhi, concentrandomi sul cellulare. Stavo raccontando a Rowin dell'accaduto, tralasciando che adesso ero in macchina con Luke perché altrimenti mi avrebbe riempita di insulti per messaggio.
«Ti ho già detto che non succederà niente, Hemmings», gli ricordai, sbuffando quando sentii la mano di Luke poggiarsi sulla mia coscia.
«Cos'è tutta questa freddezza? Tre sere fa eri tutta "Lukey, oh Lukey"... Mi domando cosa diresti se tra me e te succedesse di più di qualche bacetto».
Arrossii. «Non riesco a capire se sei stupido o se lo fai apposta», borbottai, spostando la sua mano dalla mia coscia.
«Non è che se passi del tempo con me Calum si offende, eh. Condividiamo parecchio, io e lui...».
Volsi il mio sguardo a lui. «Cosa c'entra Calum adesso?».
«Ho notato che siete molto intimi», cominciò lui, «Calum non è mai stato così tanto tempo con una ragazza, quindi... Beh, non dovrei dirtelo, ma sospetto che provi qualcosa per te che non sia soltanto voglia di scopare», aggiunse, facendola sembrare la cosa più normale del mondo.
È perché non gliel'ho data ancora, pensai, mentre sbuffavo e rispondevo: «Ad ogni modo, cosa potrebbe centrare Calum con me e te?».
Luke rise, mordendosi il labbro inferiore. «Sospetto soltanto che provi qualcosa per te e te lo volevo dire. Quindi, in caso Calum non ti piaccia - sappiamo com'è con le ragazze, non è di certo un gentleman - e vorresti provare qualcosa di diverso... Sono proprio qui», disse, facendomi un occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo. «Sono arrivata», gli feci notare.
Luke parcheggiò a due case di distanza, in caso mio padre fosse ad aspettarmi alla finestra. Non volevo altri guai.
«Ci vediamo domani, Danielle», mi salutò, baciandomi la mano, «Oh, e... Scusami per averti messo nei guai con quelle sigarette», aggiunse, grattandosi la nuca e guardandosi intorno come a non incrociare il mio sguardo.
Scossi la testa. «Non è colpa tua, mio padre cercava solo un pretesto per lamentarsi di Michael», sospirai rassegnata, «'Notte Luke, a domani», lo salutai, scendendo dall'auto.
Camminai verso casa mia, prendendo le chiavi dalla borsa ed infilandole nella toppa. Quando entrai, mio padre era seduto al tavolo in sala, il suo sguardo glaciale si puntò su di me facendomi rabbrividire. Cercai di non fargli notare quanto davvero mi sentissi in soggezione.
«Dove sei stata?», mi chiese, serio.
Sbuffai. «Da Michael», risposi, incamminandomi verso il corridoio.
«Sei in punizione per un mese, lo sai vero?».
Tornai in sala soltanto per dire, in tono di sfida: «Puoi mettermi in punizione anche per tutta la vita, sai che continuerò a vedere Michael, vero?».
Me ne tornai in camera soddisfatta di me stessa, ma quando la sensazione svanì l'angoscia prese il suo posto. Mio padre mi aveva appena messa in punizione per un mese. Non che fosse tanto, io comunque non uscivo molto, ma era pur sempre un mese. Ero stata fortunata che non mi avesse tolto il telefono... che ora stava vibrando nella mia tasca. Lo presi, trovando un messaggio da Panty Dropper. Chi cazzo è e perché si è segnato come Panty Dropper sul mio cellulare? Avevo qualche idea. E infatti...
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Never been kissed || Calum Hood
Teen Fiction«Entro un mese, tu bacerai Calum Hood». Non sono il tipo che fa le cose impulsivamente, come Rowin; infatti, se mai Ro mi sfidasse a fare una cosa del genere (cosa che adesso ha fatto), rifiuterei subito. Senza contare che ho una cotta per Calum da...