L'inizio del viaggio

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KATHERIN

-Come cavolo ti sei vestita? Non andiamo a fare mica una scampagnata!- disse James. Guardai il ragazzo con odio. Era bello, dovevo ammetterlo. Alto, capelli scuri e disordinati, occhi blu come il mare. Un ghigno era disegnato sul suo volto.
-Dovremmo essere discreti lo sai vero?- risposi io. Avevo indossato un paio di jeans semplici e una maglietta a maniche corte. Lui invece era vestito con roba mimetica e aveva la frusta arrotolata in vita e il pugnale attaccato alla cintura.
-Dove sono le tue armi ragazzina?- mi disse,
-Hunter- sussurai io e un bellissimo arco mi comparve in mano.
James distolse lo sguardo.
-James come ti sei vestito?- Roxy era comparsa dal nulla. I capelli rossi erano legati con una treccia, un abitino leggero gli copriva il corpo risaltandone le forme. Era una ragazza normale.
-Bhe, siamo in missione ministro- rispose James,
-Dovresti passare inosservato lo sai vero. Questo non vuol dire tuta mimetica e armi in vista.-
James sbuffò mentre io esultavo tra me e me. Si levò la giacca mimetica mostrando i pettorali scolpiti e indossò una maglietta bianca che gli risaltava l'abbronzatura e le braccia muscolose. Poi si mise il pugnale nello stivale e la frusta nascosta nelle tasche.
Roxy sorrise soddisfatta.
-Bene, spero che avete dormito bene- disse il ministro.
Si, avevo dormito bene. Mi ero svegliata presto tra le braccia dei miei fratelli. Non gli avevo svegliati per salutarli mentre mi vestivo, l'avrei fatto dopo.
-Ecco le ultime cose che dovete sapere: finché siete nella foresta dovreste essere soli quindi potrete usare le ali. Per uscire dalla barriera dovrete percorrere trenta chilometri in quella direzione. Appena fuori troverete un fiume. Seguitelo verso nord fino a che non uscirete. Il cibo lo avete nello zaino e anche un po d'acqua. Dopo essere usciti dalla foresta non usate più i vostri poteri. Secondo i miei calcoli dovrete percorrere un giorno di viaggio a piedi per raggiungere un centro abitato. Poi prenderete l'autobus e farete come vi ho detto ieri.-
Annuii con determinazione.
-Perfetto. Ora salutate le vostre famiglie e ritornate qui tra dieci minuti.-
Mi voltai e corsi verso la mia famiglia che si trovava a un centinaio di metri da me.
Abbracciai mio padre che mi diede un bacio sulla testa e mi sussurrò:-Sono fiero di te principessa-
A quel punto delle lacrime iniziarono a rigare il mio viso e la senzazione di vuoto iniziò ad impossesarsi di me. Non volevo separarmi da loro.
Poi abbracciai mia mamma che mi tenne stretta per due minuti buoni.
-Tesoro sta attenta. La profezia potrebbe realizzarsi.- mi disse. La guardai senza capire ma lei già si era voltata.
Infine salutai i miei fratelli.
-Kat, ci vediamo presto- disse Jason,
-Torna vincitrice, me lo prometti?- mi chiese Mark,

-Te lo prometto-. A quel punto iniziai a singhiozzare.

-Ho un regalo per te bambina- disse mio padre. Prese una scatola che era pogiata a terra e l'aprii. Rimasi senza fiato. All'interno di trovavano cinque pugnali in argento, di dimensioni diverse e una cintura di cuoio. Bellissimi.

-Non dovevi- dissi in un sussurro,

-Te li meriti invece- rispose mio padre. -Funzionano come la spada e l'arco. Dagli un nome e ti torneranno nella cintura dopo averli lanciati-

M'infilai la cintura e misi i pugnali apposto. Scomparvero subito.

-Vi voglio bene- dissi infine.

Tornai da Roxy con la mia famiglia al seguito. Mi accorsi che James aveva gli occhi rossi, ma non dissi nulla.

-Buona fortuna- ci disse il ministro.
Un attimo di concentrazione ed ecco un paio di ali comparire sulla mia schiena.
Spiccai il volo insieme a James con le parole di mia madre ancora in testa.
Mi voltai un attimo e vidi la mia famiglia, Roxy, i consiglieri e mezza città che ci salutava. Riconobbi alcune amiche di scuola. Ricambiai il saluto.
Poi mi voltai e iniziai a volare più veloce davanti allo sguardo stupito del ragazzo.
Non mi voltai più indietro.

JAMES

-Tesoro!- urlò mia mamma.
Il ministro ci aveva appena dato il permesso per andare a salutare le famiglie.
Mi ero voltato e davanti a me avevo trovato mia mamma, mio fratello, Miss Maddalena e Mister Jonh e Jake.
Mia mamma era una donna bellissima. Un po sciupata dagli anni, con qualche capello bianco che spuntava in quella chioma bionda e qualche ruga sul viso. Ma gli occhi verdi mostravano vita e.... dolore.
Abbassai lo sguardo perché mi stavano salendo le lacrime.
-James, io e Jonh siamo fieri di te. Comportati bene, non trattare male quella ragazza e vedi di tornare vivo- mi disse Maddalena trattenendo le lacrime.

Provavo molto affetto per lei e per suo marito. In fondo erano i miei "genitori adottivi" da quando avevo dieci anni e avevo scoperto il mio potere. L'abbracciai cercando di mettere in quel gesto tutta la mia gratitudine e lei capì, perché mi strinse più fprte e quando mi scostai aveva le lacrime agli occhi e mi fece una carezza sulla guancia. Poi salutai Jake.
-Amico, quella ragazza è veramente figa. Vedi che puoi fare- mi disse ridendo,
-È una santarellina amico, sarà una missione noiosa-risposi io. Per Katherin Nox provavo dei sentimenti contrastanti.
In primo piano odio e gelosia. Lei aveva tutto: una famiglia vera, un grande potere, tanti amici. Però provavo anche qualcos'altro. Qualcosa che non riuscivo a spiegarmi. In parte era ammirazione. Dopo quello che aveva fatto il giorno dell'attacco e quando aveva messo il nome nella brocca, in lei si era vista grande determinzaione.
Jake mi abbracciò e io ricambiai.
-Arrivederci amico mio- gli dissi. Jake era come un fratello per me.
Poi salutai il mio vero fratello.
Un ragazzino di nove anni, capelli biondi e un sorriso biricchino.
Era nato un anno prima del mio trasferimento, ma comunque l'avevo continuato a vedere. Passavo interi pomeriggi con quella peste a volte.
-Fratellone, per quanto starai via?- chiese mettendo il broncio,
-Non so piccolo. Quanto è necessario- risposi,
-Tornerai vero?-. Chiusi gli occhi. Sapevo che era una missione rischiosa. Da anni nessuna fata andava nel Mondo Esterno.
-Certo che tornerò, te lo prometto- dissi con la voce rotta dai singhiozzi. Gli diedi un bacio e gli scompigliai i capelli.
Infine salutai mia mamma. Non piangeva, negli occhi c'era dolore, ma cercava di nasconderlo.
-Ciao mamma-- dissi io,
-Abbiamo poco tempo- disse lei in fretta. Sotto il mio sguardo interrogativo si spostò un pochino da mio fratello.
-Tanto tempo fa è stata enunciata una profezia: Un male potente dalle ceneri risorgerà, due potenti dinastie allearsi dovranno. E solo i figli del caos il male potranno fermar, ma un caro prezzo essi dovranno pagar-
Angolo autrice: scusate se le rime fanno schifo, ma non sono portata.
-Figli del caos? Caro prezzo? Mamma ma che stai dicendo? Dove hai sentito ciò?-
Ma non fece in tempo a rispondermi. Roxy ci richiamò. Abbracciai mia mamma e mi aciugai le lacrime.
Tutta questa storia non mi piaceva affatto. Mi avvicinai al ministro e vidi che Katherin aveva gli occhi lucidi e che mi fissava. Mi voltai prima che vedesse i miei occhi rossi.
Poi partimmo. La ragazza si girò un attimo e poi, cosa del tutto imprevista, accelerò e vidi nel suo sguardo quella determinazione che avevo visto anche altre volte.
Forse mi ero sbagliato sul suo conto.
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Ecco i nostri eroi partire!
Le cose si fanno complicate ed ora pure una profezia ci si mette in mezzo! Come andrà a finire? Per scoprirlo continua a leggere!
Sopra Jason!

Buona lettura!

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