Sono passate due settimane,ogni giorno solita routine. Dopo la brutta esperienza con Leonardo,faccio la doccia e mi cambio prima di scendere giù. Noemi ed Anne sono felicissime di riavere Leonardo sempre in giro per casa,o almeno il giorno,perché ogni sera esce e rientra a notte fonda,se non la mattina seguente. I nostri battibecchi ci sono sempre ma ormai ho imparato a conviverci. Oggi,fortunatamente non c'è stato tutto il giorno,meglio così. Non mi andava di sentire i suoi discorsi che alludevano ad un rapporto sessuale con me. Va beh è abbastanza tardi e in tv non fanno nulla di interessante, quindi spengo tutto e vado a fare una doccia calda prima di infilarmi tra le calde coperte. È inverno inoltrato ormai e fa un freddo assurdo. Appena la mia guancia si poggia al cuscino crollo.
______________________________________________È tutto nero,in lontananza però vedo uno spiraglio di luce,provo ad avvicinarmi,tutto questo buio mette i brividi. Arrivo dopo un tempo per me interminabile a quella fonte di luce e noto che è una porta a produrla. Poggio lentamente la mano sulla maniglia che poi abbasso e mi ritrovo in una stanza luminosa. La forte luce mi costringe a strizzare gli occhi un paio di volte prima di abituarmici. Sono vestita in modo strano. Ho un lungo vestito bianco che scende morbido sul mio corpo ed ha un cinturino fatto di brillantini sotto il seno. Non è affatto il mio stile,ma mi piace. Ai piedi indosso delle semplici ballerine bianche. Mmh strano. Ispeziono un po' la stanza e noto dei quadri che raffigurano dei momenti della mia vita. Ci sono io da bambina in braccio a mio padre mentre sorridevo,io mentre imparavo ad andare in bici,io con mio padre che mi spingeva sulla'altalena...ma uno mi colpisce in particolare io affianco a Mattia,al parco. Ricordo ancora quel giorno. Sfioro lentamente il quadro e sento un forte capogiro che mi porta a stringere gli occhi. Appena li riapro mi trovo catapultata a quel giorno al parco. Mattia era perfetto,come sempre,era il giorno in cui mi ha baciata la prima volta e mi ha chiesto di essere sua,sua per sempre. Rivivo tutta la scena dall'esterno. Poi di colpo il buio. Io che piango,Mattia che mi fa promettere di essere felice. Io sola,lui che è andato via. Un dolore improvviso al cuore. No,non di nuovo. L'ho perso già una volta,non ancora. "Mattia,non andartene,ti prego" urlo,urlo il più forte possibile fino a graffiarmi la gola. "Non lasciarmi sola,non di nuovo" aggiungo. Poi più nulla. Il buio di nuovo.
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Apro gli occhi sentendomi scuotere,non capisco chi sia ma poco mi importa adesso. Mi fiondo tra le sue braccia e continuo a piangere stringendo tra le dita la sua maglietta ormai bagnata dalle mie lacrime. Solo quando continua a stringermi e sussurra un "shh,tranquilla,va tutto bene,ci sono io adesso" comprendo che sto abbracciando Leonardo. È la prima volta che "assiste" ad un mio incubo,era sempre fuori fino a tardi e quando tornava io ero già sveglia da un po'. Mi aiuta a tirarmi su e mi accompagna a sciacquare il viso,poi mi prende in braccio e mi porta in cucina dove mi poggia sul tavolo e si allontana un po'. Dopo circa venti minuti,in cui si sentivano solo i miei singhiozzi,si volta con due tazze di camomilla tra le mani. Me ne porge una e si posiziona davanti a me. Poggia la sua tazza al mio fianco e porta una mano dietro la mia schiena e con l'altra mi accarezza il volto. È strano ma,sembra...dolce. Mi fissa per un po' e poi sorride,io invece riesco solo a piangere ancora.
"Chi è Mattia?" la sua domanda improvvisa mi fa bloccare,la tazza mi scivola di mano e spalancò gli occhi e la bocca. Come sa lui di Mattia?! Non credo che glielo abbia raccontato Anne.
"C-come s-sai di M-Mattia?" il solo pronunciare il suo nome mi procura una fitta al cuore e istintivamente ci porto sopra una mano,massaggiando la parte,come per alleviare in qualche modo il dolore.
"Urlavi continuamente "Mattia,non andartene,ti prego. Non lasciarmi sola,non di nuovo" è alquanto preoccupato. Ma perché lo è se praticamente mi "odia"?
"Oh" non riesco a dire altro,quando su Mattia ci sarebbe molto da dire.
"Senti,siamo partiti male,ma davvero adesso sono qui. Se hai bisogno ci sono e...quando vuoi sfogarti o piangere e hai bisogno di qualcuno, beh sai dove trovarmi" Mi guarda negli occhi e devo ammettere che ha degli occhi strabilianti.
"Grazie" sorride e io abbasso lo sguardo.
"Andiamo a letto dai,infondo sono solo le due di notte" Annuisco e saliamo di sopra. Questo ragazzo inizia a stupirmi. È così arrogante solitamente,eppure oggi è stato così dolce.
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Nessuno riuscirà a salvarmi.
RandomLei: 16 anni,sola,con un passato difficile alle spalle,ha paura a fidarsi della gente,i sensi di colpa la divorano,acida e stronza con tutti tranne con Anne e Noemi. Lui: 18 anni,un bel ragazzo,ha molti amici,una famiglia,il classico bad boy che ha...