CAPITOLO 13

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No. Non posso essermelo scordata. Non è vero. No! Noemi mi guarda,i suoi occhi esprimono tristezza,terrore,dispiacere e dolore,trema e delle lacrime le rigano il volto. No piccola,non è colpa tua. Vorrei tanto dirglielo e stringerla finché non si tranquillizza e mi sorride dolcemente,come solo lei sa fare. Invece non lo dico,non riesco a dirlo. Non riesco a muovermi. Non riesco a far nulla. Sono paralizzata. Come se stessi assistendo alla scena dall' esterno,come se il sangue mi si sia ghiacciato nelle vene. Come nel mio sogno. Leonardo sposta lo sguardo da sua sorella a me e ha un'aria preoccupata. Ha anche lui il terrore e la confusione negli occhi. Tira Noemi tra le sue braccia e la stringe forte a lui mentre la culla per provare a calmarla. Lei però piange ancora più forte. Io fisso il vuoto. Non capisco nulla. Non penso a nulla. Le mie gambe iniziano a tremare e crollo in ginocchio sul pavimento freddo,sento delle fitte alle ginocchia e una al petto,non so quale tra le due faccia più male. Mi manca l'aria,il cuore sembra voglia uscirmi dal petto e le voci di Noemi e Leonardo,che urlano il mio nome,sembrano lontane anni luce,eppure sono a pochi metri da me. Porto una mano al petto e urlo,la voce graffia la mia anima e strappa le corde vocali,ma io continuo ad urlare,urlo così tanto che sono esausta e chiudo gli occhi. Poi,il nero.

Pov Leonardo
Sono qui seduto a guardare Noemi che non permette di accendere la tv ad Alice. Oggi è corsa in camera mia alle sei e mezza,chiedendomi di scendere giù il più veloce possibile perché quando Alice si sveglia noi dobbiamo già essere di sotto. Inutile dire che ieri ho dormito solo due ore,dopo l'incubo di Alice ero così turbato che non riuscivo a dormire bene e ho scelto di rinunciare. Decido quindi di alzarmi e scendere,anche perché Noemi era alquanto preoccupata. Dopo circa venti minuti scende Alice ed è davvero bella oggi,distolgo lo sguardo per evitare che mi colga a fissarla. Porta un po' di roba a tavola e poi mentre il latte per Noemi si riscalda prova ad accendere la tv,ma Noemi balza davanti a lei e afferra il telecomando e lo nasconde dietro la schiena. E ora perché fa così? Ama vedere la tv e adesso non vuole accenderla. Anche Alice è confusa,quindi le chiede cos'ha,ma lei sussurra un 'niente' balbettando. Oggi è davvero strana,vorrei capire cosa le prende. La chiamo e lei corre verso me,le spalanco le braccia e lei poggia sul tavolo il telecomando e si fionda tra le mie braccia,le sussurro se ci fosse qualcosa che non andasse e lei mi sussurro un 'dopo ti spiego'. In questo breve lasso di tempo Alice si affretta ad afferrare il telecomando e accendere la tv. Noemi si volta terrorizzata e quando vede che stanno trasmettendo un cartone animato,sospira sollevata. Mah le donne sono davvero strane! Di colpo il cartone animato viene interrotto e una donna dà una comunicazione,noto Noemi irrigidirsi e mi volto per capire cosa quella donna dice. "Sono oramai passati due anni da quando un giovane ragazzo è stato preso in cura in un ospedale di Londra da Jonh Cliver,medico specializzato in tumori. L'uomo affermava che il tumore del ragazzo fosse uno di quelli che potevano essere eliminati con un intervento,fece così interventi su interventi e terapie su terapie,il ragazzo però aveva un tumore ormai in stadio avanzato e bisognava ricorrere ad altri tipi di terapie,ma nessuno se ne accorse. Un anno dopo il giovane morì,alle 07:30 del 23 dicembre. Poche volte i genitori si sono recati a trovarlo,dicendo che preferivano ricordarlo felice e che correva in giro per casa e non su un letto d'ospedale a lottare contro la morte. La fidanzatina,invece,era lì con lui. Fin quando lui non esalò l'ultimo respiro. Oggi ad un anno dalla sua prematura scomparsa,noi lo ricordiamo così"
Seguiva un video,che però non sono riuscito a vedere a causa di un forte botto che portò la mia attenzione su Alice,era immobile,gli occhi persi,tremava e piangeva,la tazza si era schiantata al suolo e c'erano cocci ovunque attorno a lei. Mia sorella corse davanti a lei piangendo,urlando e tremando. Ero confuso,molto confuso. Andai ad abbracciare Noemi cercando di calmarla ma lei piangeva ancor più forte. Fissavo Alice che guardava il vuoto. Nei suoi occhi leggevo disperazione,tristezza,dolore. Poi il buio. Non esprimeva più emozioni,ma continuava comunque a tremare finché non gli cedettero le gambe e cadde sui cocci della tazza,si portò una mano al petto,come se le facesse male il cuore e urlò. Urlò tanto forte da far smettere di piangere Noemi,che si nascose nel mio petto singhiozzando,lei intanto continuava ad urlare. Poi chiuse gli occhi e smise. Adesso era sdraiata al suolo. Adesso respirava a malapena. Adesso era svenuta.

Nessuno riuscirà a salvarmi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora