capitolo 3

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Anne mi invita a cena dopo avermi fatto promettere di ripensare alla sua proposta. Aspettiamo le pizze e poi ci accomodiamo,iniziamo a cenare e tra le risate passiamo una bella serata. Torno a casa e decido di andare prima a fare un giro per poter pensare alla proposta di Anne. Prendo la strada che porta al parco e arrivata lì mi siedo su una panchina,accendendo una cicca e la porto alla bocca, buttando poi fuori la nuvola grigiastra.
Andare con Anne e Noemi in America,potrebbe essere una cosa positiva,come lei ha già detto ho bisogno di cambiare aria. Magari i miei incubi lì spariranno,magari accantonerò questi pensieri che mi tormentano da due anni ormai,magari smetterò di essere così sola. Mentre se resto qui sarò sicura di avere tutte queste cose e in più non rivedrò più né Anne né Noemi. Ma se poi andassi lì e starei peggio di adesso? Uff..troppe domande e nessuna risposta. Nella vita si dovrebbe rischiare. Rischiare è l'unico modo per poter cambiare le cose. Ma allora cosa mi blocca? Sono sempre stata impulsiva e ho sempre rischiato. Da quel maledetto giorno di due anni fa,quando non avevo più nulla da perdere mi sono buttata a capofitto su ciò che mi si proponeva. Questo infatti ha portato a "vincite" e "perdite". Queste vittorie e queste sconfitte mi hanno mutato incredibilmente,mi hanno lasciato un insegnamento. L'ultima volta che ho rischiato però non ha portato ad una buona fine. Quella volta è finita con una sconfitta,la mia,la nostra,quella mia e di Mattia. Quella è stata la sconfitta più brutta che ho ricevuto. Siamo stati sconfitti dalla vita,dal destino. Da quel destino che ci ha sempre odiati,da quel destino che ha fatto di tutto per separarci. E noi abbiamo provato,abbiamo combattuto,abbiamo lottato contro tutto e tutti insieme. Ma non ce l'abbiamo fatta,non siamo riusciti a sconfiggere il male che ci ha separati. Ho promesso di essere forte per noi,per lui,ma non ci sono riuscita,non sono riuscita a lottare contro tutti i pensieri,i problemi e i sensi di colpa che mi hanno sommersa. Ho lottato,ho lottato fin quando non sono arrivati i sensi di colpa a mandarmi sempre più giù,fino a farmi toccare il fondo,fino a farmi convincere che non avessi lottato abbastanza,fino a farmi affogare nelle mie lacrime e fino a farmi togliere il respiro dai miei singhiozzi...
Scuoto la testa allontanando quei pensieri,ho deciso. Rischierò di nuovo. Proverò a fare cambiare questa situazione. Proverò a essere felice. Proverò a smettere di sopravvivere e iniziare a vivere. Vivere perché ho solo 16 anni,vivere perché sono cresciuta troppo in fretta,vivere perché me lo merito,vivere perché ho sofferto troppo,vivere perché mi è stata negata la spensieratezza di quest'età accollandomi ansie,problemi e tristezze. Voglio vivere da adesso. Per me,per Mattia,per il noi che ci è stato negato.

Nessuno riuscirà a salvarmi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora