CAPITOLO 17

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Stanotte non ho proprio dormito,non sono riuscita a chiudere occhio neanche per un momento, l' immagine di Mattia che sorrideva su un letto di ospedale mentre mi stringeva la mano era troppo da sopportare. Aveva un' espressione stanca e affaticata,gli occhi spenti e il sorriso amaro e triste di chi sta combattendo contro la morte. Non si è arreso neanche quando gli hanno annunciato che ormai era troppo tardi per far qualcosa. Al suo posto io avrei mollato sin dall' inizio,ma lui ha dimostrato ancora una volta la sua forza e la sua voglia di vivere,ma purtroppo gli hanno strappato via anche quel desiderio. Aveva 16 anni. Chi è pronto a rinunciare alla sua vita a quell'età?! Aveva ancora molte esperienze da fare. Era un ragazzo cosi buono,non lo meritava. Mi alzo,scegliendo l'intimo,opto per uno in pizzo nero,poi penso ai vestiti,apro uno scatolone,ho alcuni vestiti di Mattia qui e oggi ho proprio voglia di mettere qualcosa di suo. Prendo una felpa nera con uno scheletro stampato sopra e dei miei leggins neri,scelgo le calze e mi diriggo a fare una veloce doccia. Appena finito asciugo i capelli e indosso i vestiti,mi trucco leggermente per coprire le occhiaie e infilo gli stivaletti. Mi do un ultimo sguardo e afferro il telefono per poi scendere le scale. Al mio ingresso tutti si voltano a guardarmi,Anne ha preso un giorno di ferie per accompagnarmi.
"Cosa ti preparo tesoro?" Mi sorride tristemente.
"Oh nulla,non ho fame" Annuisce,ma so perfettamente che se non fosse per la situazione avrebbe insistito affinché facessi colazione. Salutiamo Noemi e Leonardo e ci avviamo. Il tragitto è silenzioso,una musichetta leggera ci accompagna e io guardo la strada scorrere. Sento un lieve tocco sulla mia spalla e sobbalzo,evidentemente mi sono addormentata senza accorgermene. Guardo triste Anne,che mi porge le rose e apro la portiera. Siamo rimaste d'accordo che mi avrebbe aspettata in macchina,ma non sono più tanto sicura che sia la scelta adatta. Mi soffermo davanti al grande cancello grigio e le mie gambe iniziano a tremare,una lacrima scivola sul mio viso,ma la scaccio subito via con il dorso della mano. Non è ancora il momento di piangere. Mi faccio coraggio e mi avvicino all'ingresso,lentamente percorro il breve viale che mi porta alla sua tomba e,quando sono ormai a pochi metri di distanza,ho un groppo in gola,il mio cuore batte fortissimo e le mie gambe sono paralizzate. Mi costringo ad avvicinarmi,sono pochi metri ma sembrano kilometri e kilometri. Appena sono abbastanza vicina da veder bene la lapide e rivedo quel ragazzo dagli occhi così verdi da fare invidia al prato,i capelli così neri da far invidia alla pece,erano così morbidi! E poi mi blocco sul suo sorriso. Era così bello e luminoso che neanche tutti gli astri del cielo potevano eguagliarlo. Ricordo questa foto,gliel'avevo scattata io un pomeriggio al parco,era una foto a tradimento ma è venuto così bene. Se avessi saputo dove era destinata a finire questa foto, non l'avrei mai fatta. Mi avvicino e poggio le rose sulla sua tomba,ero indecisa tra quelle bianche o quelle rosse,così le ho prese entrambe,poi mi allontano di qualche centimetro. Riguardo i suoi occhi e ci vedo felicità e speranza,quei suoi occhi così belli,così meravigliosi che non potrò più vedere,si sono ormai chiusi due anni fa e non si apriranno più. Non ce la faccio e inizio a singhiozzare, prima piano poi sempre più forte,l'angoscia mi assale e mi sento come se mancasse l'aria,le mie gambe cedono e io entro in crisi. Mi faccio forza e gli parlo,come se potesse rispondermi,come se fosse qui.
"P-perché?! Perché M-Mattia?! Perché sei andato v-via?! Avevi promesso di non lasciarmi mai,inve-ce sei andato via. Sapevi che avevo bisogno solo di t-te per stare ben-e ed es-sere felice" Piango ancora di più e ho l'impressione di soffocare tra i miei singhiozzi. Ma devo farcela,per quanto possa far male io devo farcela. Mi faccio coraggio,per la miliardesima volta oggi,e riprendo.
"Potessi tornare indietro,farei di tutto per salvarti,se avessi potuto avrei dato la mia vi-ta in cambio della tua. É una cosa egoista,lo so. P-per evitare di soffrire io,farei soffrire t-te,ma si è sem-pre saputo,tra i due eri tu quello for-te. M-Mattia,ti pre-go,tor-na,non ce la fac-ciò,non sono p-pronta a lasciarti anda-re." Tiro su con il naso,quanto fa male tutto questo!
"Solo che tu non tornerai,vero?" mi asciugo il viso e sorrido amaramente guardando la sua foto.
"Non tornerai e io devo lasciarti andare,devo farlo affinché tu possa riposare in pace. Ho sempre pensato che tutti gli astri fossero invidiosi del tuo sorriso,dei tuoi occhi,della tua bellezza, semplicemente di te" mi scappa un altro singhiozzo e delle lacrime rigano ancora il mio viso.
"Ho sempre pensato che distoglievi l'attenzione da loro,te l'ho anche sempre detto e tu ridevi e mentre mi scompigliavi i capelli mi urlavi che ero la solita esagerata. Sai sto pensando che effettivamente avevo ragione,che eri troppo bello per restare in questa terra di merda,quindi ti hanno preso con loro. Sei il mio angelo,il mio bellissimo angelo." Mi avvicino alla foto e ci stampo un bacio,mi alzo e vado via. I pantaloni stracciati,il cuore sanguinante, il volto rigato,il sorriso inesistente e gli occhi spenti. Arrivo al cancello,mi volto un' ultima volta,il vento mi scompiglia i capelli,io sono letteralmente distrutta.
"Arrivederci amore mio" sussurro,delle lacrime scivolano copiose sul mio volto,il vento le asciuga. Mi volto e mi avvio di nuovo alla macchina. Ho chiuso uno dei capitoli più importanti della mia vita. É stata la cosa più dolorosa che abbia mai fatto,dopo la morte di Mattia non ho mai provato un dolore così grande.

Nessuno riuscirà a salvarmi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora