18. Sempre più distanti

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Stavo odiando tutti, in quel momento: Harry, il 'capitano' che mi aveva dato quegli stupidi indizi senza senso, ma soprattutto me stesso. Mi stavo odiando per non capire cosa stesse succedendo.

Misi in tasca il telefono e decisi di fare una passeggiata nel parco, per chiarirmi le idee.

Qual era il primo indizio? 

"Lei" non è ciò che credi che sia. 

Perché aveva messo lei tra virgolette? Un dubbio pesante si fece spazio tra i miei pensieri, ma preferii analizzare le altre parti dell'indizio prima di arrivare a conclusioni affrettate.

Devi prestare molta attenzione a quello che ti ha scritto e a come lo ha scritto, niente è stato lasciato al caso nei messaggi, né da "lei" né da me in questo momento. 

Ancora lei tra virgolette e, evidentemente, non era affatto un caso. Stavo tremando. 

Solo due volte ha "sbagliato" e tu solo una volta lo hai notato!

Cosa e quando avrebbe sbagliato? E cosa avrei notato? Ero troppo confuso e arrabbiato in quel momento per poter pensare razionalmente, quindi passai al secondo indizio.

Ricorda tutte le foto che hai guardato e tutti gli stati/domande strane che hai letto: le prime le hai viste con i tuoi occhi dal vivo, i secondi ti aiuteranno a capire che buona parte di ciò che ti è successo non è stata solo una pura coincidenza.

Sbuffai e pensai alle foto che aveva messo come profilo, ormai le sapevo a memoria: occhi verdi, ragazzo misterioso, stivali dorati, ancora occ-

No. No, no e ancora no. Il dubbio di prima si stava facendo enorme e stava quasi diventando una certezza. Mi rifiutavo di accettare una cosa del genere, non poteva avermi fatto davvero tutto questo.

Eppure, la mia voce interiore continuava a urlarmi che avevo sbagliato a fidarmi, avevo sbagliato ad affezionarmi, avevo sbagliato a dire tutte quelle cose su di me, così private e personali, ad uno sconosciuto. Sconosciuto che ometteva continuamente dettagli su di sé, che non pubblicava mai sue foto intere, che non parlava mai di sé stesso né al femminile né al maschile, ma che cercava di rimanere sempre neutro (tranne due volte, quando aveva scritto "sono curioso" e io lo avevo preso in giro chiedendogli quanto ce l'avesse lungo - quanto posso essere cretino e ingenuo?) e che, ormai ne ero sicuro al 100%, mi aveva pedinato per Londra cercando di essermi amico.

Tutto improvvisamente trovò una spiegazione, ogni cosa mi stava diventando sempre più chiara.

Le iniziali prese in giro nei miei confronti, quando, nell'indovinare il suo nome, mi aveva paragonato ironicamente a Sherlock Holmes.
Il divieto di flirtare con lei - o meglio, con lui.
Il continuo chiedermi cosa ne pensassi del ragazzo che aveva come foto del profilo - che stupido ero stato a non riconoscerlo?
Il fatto che prima pensava gli piacessero le ragazze e che poi si era resa - uhm, reso - conto che preferiva i ragazzi, venendo addirittura picchiato dai soliti bulli stronzi e omofobi.
Per non parlare poi degli stivali che avevo visto in foto. Nonostante mi fossi accorto che Styles portasse stivali decisamente femminili, non mi era nemmeno passato per la mente che potessero essere simili a quelli della foto di Harry.
Avevo ignorato che aveva scritto uno stato in cui diceva "Non preoccuparti, Occhi Blu, ci scontreremo ancora" e che il giorno successivo, dopo avermi chiesto in che bar mi trovassi, ero andato letteralmente a sbattere contro Styles.
Avevo notato le loro somiglianze nel modo di fare e di pensare,  ci ero già praticamente arrivato, ma avevo preferito credere alle menzogne piuttosto che accettare la verità.
Avevo persino dimenticato il fatto che Styles avesse gli occhi identici a quelli di Harry.

Har94Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora