Capitolo 10.3

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Dopo qualche minuto da sola nella stanza della regina, Miranda si sfilò la corona e l'effetto dello specchio svanì: era ancora una giovane shadowhunter con le orecchie a punta e i capelli leggermente scarmigliati.
Nonostante fosse indecisa se credere o no alla regina, su una cosa Jason aveva ragione: lui era la sua famiglia e dovevano pensare prima a loro stessi, così decise di andarlo a cercare.
Era facile perdersi fra la rete di cunicoli che costituiva il regno delle fate e dopo una mezz'ora abbondante di vagabondaggio Miranda non aveva idea di come tornare indietro.
"Stupida" Si disse mentalmente "Avresti dovuto pensarci prima" e in quel momento le rivenne in mente la scena con Bart fuori l'appartamento di Magnus: quel ragazzo aveva assolutamente ragione.
Si sedette a terra, rannicchiata in una specie di conca muschiosa, per riflettere sul da farsi: forse era meglio restare lì per un po' e aspettare di essere trovata da chi certamente è più pratico del posto. Probabilmente Jason era già tornato da lei e magari la stava cercando a sua volta. Decise dentro di se che sarebbe stata più responsabile da quel momento in poi, che avrebbe ascoltato il consiglio di Bart e che avrebbe smesso di far preoccupare inutilmente gli altri che le stavano vicino. Un cambiamento quasi radicale, ma appunto: QUASI, perché se c'era una cosa che non poteva assolutamente ripromettersi era di fare pace con i Lightwood... eccetto Alec (e Kai) li odiava tutti. In loro presenza le era impossibile restare lucida e calma e il motivo non l'aveva mai confessato a nessuno, neppure a Jason.
Ora forse sarebbe stato molto più difficile nascondergli ciò che successe anni fa, quando Miranda era una bambina ingenua e curiosa....
Proprio mentre con la mente tornava a quel momento buio e pieno di orrore della sua infanzia, un movimento catturò la sua attenzione: delle figure incappuciate con un mantello rosso scarlatto camminavano spedite lungo il corridoio. La sua memoria di nephilim fece subito il collegamento con la setta di umani sulla quale stavano indagando, la stessa che avevano incrociato al pandemonium e che era responsabile per la sparizione degli stregoni nell'area di New York.
Aspettò che passasse l'ultimo della fila e lo trascinò nella cavità dov'era nascosta. L'uomo si divincolò e cercò di gridare ma Miranda lo colpì sulla nuca con il manico di un pugnale e così cadde a terra svenuto.
Senza pensarci due volte gli sfilò il mantello e se lo mise addosso per poi raggiungere gli altri.
Okay, forse avrebbe cominciato ad essere prudente dal giorno dopo.
<<dough, ma dov'eri finito?>> Le chiese una donna quando raggiunse la fila <<ah ma tu non sei Dough!>> Disse lei dopo averla squadrata dalla testa ai piedi: il cappuccio copriva le orecchie di Miranda e buona parte del viso ma per il seno non c'era niente fa fare, era impossibile nasconderne la forma. Tuttavia lei aveva già una scusa pronta <<è rimasto indietro ad aspettare gli altri>>
<<beh farà meglio a sbrigarsi o si perderà il rituale>>
"Rituale? Ma che sta succedendo?" Si chiese Miranda, per la prima volta sola in missione e seriamente preoccupata per Jason. Quelle persone si erano attaccate a lui l'ultima volta! 

Un oscuro presagio s'impadronì di lei, che finì quasi in testa alla fila tanto era preoccupata.

Non aveva prestato molta attenzione a dove metteva i piedi, si rese solo conto di stare attraversando una via lastricata... La via che conduceva a Edom.
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<<kai!>> Urlò Jason dal centro del pentagono <<ma che succede?!>>
Dopo essere uscito dalla stanza della regina non ricordava più niente, buio totale, e poi si era svegliato in una specie di deserto e legato ad un palo nel centro di un pentagono d'evocazione. Intorno a lui cominciavano a radunarsi numerose figure incappucciate: umani per lo più, ma la sua attenzione era tutta focalizzata sul giovane stregone dalla pelle azzurra incatenato davanti a lui.
Kai, intento a disegnare rune demoniache da un libro che teneva in mano, aveva il volto rigato di lacrime. Lo stregone era legato ai polsi e alle caviglie al suo stesso palo e aveva qua e là il segno di lividi.
<<che stai facendo? Che ti hanno fatto?>> Continuò a gridare Jason.
<<mi dispiace>> Sussurrò Kai <<non volevo, non voglio.... Oddio non so che fare>> La voce dell'amico si ruppe e anche l'ultimo brandello di spavalderia cadde. Era disperato e questo voleva dire solo una cosa: erano nella merda, la merda più totale.
<<calmati e spiegami che cazzo succede>> Lo intimò il nephilim con fare autoritario. Kai tirò su sol naso e aprì la bocca come per parlare ma fu interrotto dalla figura alle sue spalle: una donna dai capelli lunghi e scuri, Lilith.
<<zitto stregone, lavora, o stringerò ancora di più le tue catene!>> Gli ordinò lei mentre gli tirava un forte calcio sul fianco. Kai, che era inginocchiato, cadde a terra e sputò sangue.
<<tu...>> Iniziò Jason <<che vuoi?!>>
Il demone sorrise e si avvicinò a lui <<come, non l'hai ancora capito, mio caro nipote? Stai per incontrare papino!>> Lilith scoppiò in una fragorosa risata che lo fece rabbrividire.
<<vacci piano col ragazzo, ci serve vivo almeno fino alla fine del rituale>> S'intromise la regina che guardava Kai preoccupata.
<<hai ragione, ma sai com'è... uccidere è il mio passatempo preferito e poi guarda com'è spaventato! Praticamente mi stà pregando di torturarlo ancora e ancora!>>
<<avrai tutto il tempo per uccidere e torturare dopo, adesso dobbiamo sbrigarci a fare l'evocazione>>
Lilith allora si guardò in torno e decise che erano accorsi in numero sufficiente per poter iniziare, si avvicinò di nuovo a Kai e gli poggiò un piede sulla schiena <<comincia stregone>>
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Miranda riusciva a scorgere un folto gruppo di seguaci in un punto del deserto, così decise di staccarsi dal gruppo furtivamente per raggiungere la vetta di un'altura dalla quale poteva avere una visuale generale di quello che stava accadendo.
Il caldo e l'aria erano così opprimenti da schiacciarle i polmoni, così si liberò del mantello e cominciò a scalare il cumulo di terra e sabbia rossastri. Il cuore le martellava nel petto sempre di più, sentiva che doveva procedere con cautela o avrebbe perso i sensi, ma non poteva permettersi di perdere tempo. La morsa che le stringeva il cuore l'attanagliava sempre di più e le dava la spinta necessaria per andare avanti. Jason era in pericolo. Aveva quasi raggiunto la vetta quando l'urlo straziante di una moltitudine di persone attraversò l'aria facendole gelare il sangue nelle vene.
"Cosa cazzo sta succedendo?!" Urlò una vocina nella sua mente e Miranda ebbe un attimo d'esitazione tanto era in preda al panico.
"Vai, per Raziel, vai!" Le ordinò la voce e così la piccola nephilim raggiunse la vetta.
La scena che le si presentava davanti agli occhi era tanto brutale quanto si addiceva a una dimensione demoniaca: tutti gli adepti giacevano a terra, in un lago di sangue e membra dal quale era difficile distinguere dove iniziava uno e finiva un altro. Era come se fossero tutti esplosi dall'interno nello stesso momento. Sul volto di Miranda si dipinse una smorfia di disgusto e orrore.
"Potevo esserci anche io laggiù" Pensò.
Solo in quattro erano ancora in piedi: primo fra tutti Kai, dalla pelle blu; la regina Seelie, sua madre, dai capelli scarlatti, suo fratello e una donna che non aveva mai visto.
Dalla massa di corpi a terra iniziò a sollevarsi una nebbia scura che andò ad addensarsi all'interno del pentagono fino ad assumere i contorni di un essere umano. Dal punto in cui si trovava, Miranda non riusciva a sentire le parole dell'incantesimo, ma in ogni caso non avrebbe saputo cosa aspettarsi. Quando la sconosciuta entrò nel cerchio, vide che iniziò a fare qualcosa a suo fratello e lui gridò come non aveva mai gridato prima. Era giunto il momento di agire.
Con una spinta Miranda rotolò giù dall'altura dove si trovava e raggiunse gli altri atterrando in ginocchio.
<<lasciate in pace mio fratello!>> Ordinò sguainando la spada <<ithuriel>>
<<vasilissa>> Sussurrò la regina, sorpresa.
<<madre, mi hai tradito per l'ultima volta. Ora spiegami cosa stà succedendo prima che vi spedisca tutti all'altro mondo!>>
<<oh vedo che la mia nipotina è arrivata>> Sogghignò il demone <<da brava, saluta tuo padre>>

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