Capitolo 23 parte 2

43 6 0
                                    

Se stai per baciarti con qualcuno e poi vieni interrotto, se quel bacio non avviene entro 48 ore, uno dei due finisce per ripensarci.
Questa è una delle perle di Scrubs, che Angelique sapeva a memoria: infatti stava facendo il conto alla rovescia per evitare che Jason ci ripensasse. Il tempo però stava esaurendo.

Da brava neo-nephilim, come prima cosa aveva fatto credere ai genitori che sarebbe partita per una gita scolastica, aveva fatto i bagagli, preso un po' di soldi ed era sparita. Le faceva male pensare che avrebbe dovuto tagliare i ponti in maniera un po' più definitiva, ma almeno aveva guadagnato del tempo per pensarci su.

Attualmente risiedeva all'istituto e aveva cominciato ad allenarsi, con buoni risultati.

Nonostante il trambusto scatenato dalle indagini, Jace si offriva di farle da maestro e ogni tanto, quando il discorso cadeva su Jason, le strizzava l'occhiolino.

Angie dal canto suo pensava che Jace fosse un uomo molto attraente e che se solo lei fosse stata 10 anni più grande... Comunque era contenta che lui le fosse vicino e che la supportasse nella "relazione" con Jason.

<<Ti vedo distratta>> Disse lui, interrompendola nel suo maldestro tentativo di lanciare coltelli <<Ieri hai fatto molto meglio>>

"Molto meglio" era dire poco, i coltelli erano sparsi in tutta la stanza in ordine casuale, peggio che se a lanciarli fosse stato un cieco in preda alle convulsioni.

<<Si in effetti ero sovrappensiero, scusa>>

<<A cosa pensavi?>>

La ragazza arrossì e Jace sorrise.

<<Sai, forse sarebbe meglio se ti allenassi un po' con Jason ora, mi pare di sentire Clary chiamarmi...>>

Lei continuò a non dire niente, in piedi e imbarazzata in mezzo alla stanza mentre Jace usciva sorridendo malizioso, aveva capito tutto... altro che Clary, non lo stava cercando proprio nessuno.

Angie si passò le mani fra i capelli, era tesissima, ma almeno ora poteva sfruttare quell'ora che le era rimasta di tempo per baciarlo. Non poteva fallire.

Poco dopo apparve lui in tenuta da combattimento, bello più del solito... la tuta gli stava da Dio e risaltava il suo fisico marmoreo. Lei invece... aveva addosso una vecchia tuta di suo padre, scura e sbiadita che le andava anche larga.

<<Hey>> Lo salutò cercando di mascherare l'agitazione.

<<Allora... >> Iniziò Jason osservando il caos nella sala d'addestramento <<Forse dovremo partire dalla base della base, ovvero il concetto di guarda dove lanci>> Rise <<Seriamente, è uno scherzo?>>

<<Smettila di prendermi in giro>> Rispose lei fingendo un broncio <<Tu ci sei cresciuto in mezzo a queste cose>>

<<Si ma non ho mai visto qualcuno fare così schifo>>

Angie era troppo tesa per prendersela e scoppiò a ridere nervosamente, maledicendosi per la figuraccia che stava facendo.

<<Vieni qui, ti faccio vedere>>

Jason prese la ragazza fra le sue braccia e con la mano sulla sua ne guidava i movimenti. Angie poteva sentire il suo respiro addosso, ma nonostante ciò riuscì a fare un tiro decente e a centrare il bersaglio.

<<Ecco, così si->>

La ragazzina, non sapeva con quale coraggio, si era voltata di scatto e con l'agilità di un gatto si era alzata sulle punte in modo da sfiorargli le labbra.

Under the rainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora