Miranda scese al piano di sotto dietro di Tessa, l'accompagnò alla porta e la salutò. L'altra le rivolse uno sguardo preoccupato prima di sparire sotto la pioggia.
Dimostrava circa 20 anni eppure aveva vissuto per secoli, c'era una forza dietro la sua gentilezza che Miranda era riuscita a scorgere nel modo in cui le brillavano gli occhi, nel tono della voce... avrebbe voluto essere come lei.
Ma era impossibile.
Lei non avrebbe vissuto per secoli, non sarebbe stata temprata da grandi guerre o visto nascere grandi epoche. Quel genere di conoscenza dava e al tempo stesso prendeva tanto. Quante persone che amava Tessa aveva visto morire?
Dalla cucina proveniva un intenso odore di cioccolata e un vociare sommesso.
Notò, voltandosi per tornare indietro, che il cappotto di Jax era tornato al suo posto sull'appendiabiti. Suo fratello era a casa, il suo parabatai.
Aveva così tanto da sistemare con lui.
Aveva così tanto da sistemare nella sua vita.
Era come guardare un vaso che cade a terra in slow motion, vedere già i pezzi che vanno in frantumi e si scagliano in tutte le direzioni mentre l'oggetto si avvicina alla sua inesorabile fine. Le sembrava che, qualunque cosa facesse, qualunque decisione prendesse, era solo la spettatrice impotente di una rovina così lenta da fare male. La sua.
Beth fu la prima ad accorgersi di lei, se ne stava in piedi nel corridoio con lo sguardo fisso, perso all'orizzonte.
<<Mir>> La chiamò <<Tutto bene?>>
Ad un tratto gli occhi di tutti erano fissi su di lei.
Aveva solo voglia di piangere, fino allo sfinimento, fino a scomparire e cancellare ogni traccia della sua esistenza dalla faccia della terra.
A chi sarebbe mancata davvero? Se non fosse mai esistita, forse le vite di tutti sarebbero state migliori...
<<Mir>> La chiamò Jason, allora lei si mosse impercettibilmente per incontrare il suo sguardo, due occhioni verde smeraldo che le bucavano l'anima.
Due occhi innocenti, che lei aveva tradito.
Guardare suo fratello era come un pugno nello stomaco.
Jocelyn aprì la bocca per parlare, stava per chiedere a Jason di raggiungere sua sorella, ma non ce ne fu bisogno: il ragazzo si alzò e la raggiunse con calma fermezza.
Erano parabatai, erano gemelli, non c'erano due al mondo più legati di loro.
<<Che succede Mir?>> Le sussurrò lui accarezzandole una spalla, cercando lo sguardo che l'altra aveva distolto per evitare di aggiungere altra sofferenza.
Voleva dirgli che andava tutto bene, che ce l'avrebbe fatta come al solito, ma le sue labbra rimasero serrate in una linea sottile e più cercava di muoverle, più queste si arcuavano verso l'alto tremolanti.
Come la faccia che facevano i bambini prima di scoppiare in lacrime.
Lui se ne accorse e la spinse leggermente verso le scale, avevano bisogno di parlare da soli.
<<Jax>> Lo chiamò Angelique <<Ti si fredderà la cioccolata>>
<<Bevitela tu>> Rispose in tono calmo, ma velatamente brusco <<Non mi va più>>
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Jocelyn si ritirò da qualche parte in casa sua, la tensione in cucina era troppa per i suoi gusti. Beth non poteva farci nulla: c'era qualcosa in Angelique che la irritava, e non era "solo" perché stava con Jason.
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Under the rain
FanfictionTutto sembrava tornato alla normalità dopo la morte di Sebastian Morgernstern, ma nessuno avrebbe potuto prevedere cosa si fosse lasciato indietro. 15 anni dopo i suoi figli, Miranda e Jason, dovranno combattere per la loro vita, per amore e per lor...