Jason aprì gli occhi mentre l'oscurità si dissipava dalla sua mente e mise a fuoco l'ambiente che lo circondava.
La solita fitta dolorosa alle tempie lo assalì mentre realizzava di essere nel retro della sua scuola. Era ormai un mese o poco più che aveva dei vuoti di memoria di alcune ore e non riusciva a spiegarsi il motivo. Non ne aveva ancora accennato a Miranda perché ultimamente sembrava già abbastanza preoccupata e non voleva darle altro peso, ma non ce la faceva più. C'era qualcosa di diverso in lui da quando era tornato dal regno delle fate e quel qualcosa lo stava logorando, ma non sapeva bene cosa visto che erano stati tutto il tempo a chiacchierare nelle stanze della regina (o almeno così ricordava).
Mentre s'incamminava verso casa un grido attirò la sua attenzione, veniva da un vicolo poco lontano. Cominciò a correre in quella direzione e già dopo pochi metri iniziò a fiutare una scia di zolfo... c'era di mezzo un demone.
Fortunatamente Jason indossava la tenuta, anche se non riusciva a spiegarsi che cosa ci fosse venuto a fare a scuola vestito in quel modo... estrasse una freccia dalla faretra e raggiunse l'imbocco del vicolo dove un grande demone Shax stava cercando di trascinare via una ragazzina bionda.
Senza pensarci due volte Jason tese l'arco e scoccò la freccia, che andò a conficcarsi proprio sulla schiena del demone, il quale lanciò un grido.
Jason ne scoccò una seconda, che mancò la spalla di poco, così estrasse la spada e si avvicinò alla creatura.
<<michael>> sussurrò e la lama si accese di una luce intensa mentre il nephilim si scagliava sul demone.
Lo Shax fu colpito di striscio al primo fendente e in risposta lo colpì con la coda alle caviglie e Jason cadde a terra; ma proprio quando il demone gli fu sopra, credendo di averlo sopraffatto, lui lo trapassò da parte a parte con la spada angelica.
Il nephilim ebbe giusto il tempo di coprirsi gli occhi prima di essere inondato dall'icore demoniaca.
<<oh mio Dio stai bene? Sei ferito?>> Chiese la ragazzina, che era rimasta a guardare la scena in disparte. La sua voce sembrava quasi un pigolio.
<<il sangue è tutto suo>> Rispose Jason tirandosi su, era coperto dalla testa ai piedi di quella sostanza schifosa e puzzolente, non vedeva l'ora di andarsi a fare la doccia, ma quella ragazzina lo teneva inchiodato con i suoi occhioni azzurri <<bhe che c'è?>> Chiese quasi scocciato.
<<grazie di avermi salvata>> Disse lei, sembrava una bambolina <<ma cos'era quella cosa?>>
<<sei riuscita a vederlo?!>> Di solito gli umani vedevano i demoni come altri umani, o animali, ma mai nella loro vera forma a meno che non fossero dotati della vista.
<<beh era un po' difficile non notare quella specie di cavalletta gigante...>> Sorrise lei <<sto sognando vero?>>
<<che?>>
<<si dev'essere così... altrimenti tu non saresti quì>> Continuò lei, che aveva una strana aria sognante. La ragazza fece qualche passo verso di Jason <<hey ma hai sempre avuto queste orecchie?>>
Il ragazzo non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che lei si accasciò fra le sue braccia, era svenuta e ora si era completamente imbrattata di icore. Jason allora decise di portarla all'istituto, per controllare che stesse bene.
---
<<i fratelli silenti hanno detto che sta bene, ha solo ricevuto un forte shock>> Disse Jace a Jason, seduto fuori dall'infermeria dell'istituto.
<<non è ferita?>>
L'altro scosse la testa e il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
<<però ha la vista, è un dono molto raro, forse dovresti... si metterla al corrente del mondo invisibile>>
<<ci stavo già pensando>>
<<chissà che non decida di unirsi a noi>>
Jason rimase pensieroso per un po' e Jace prese posto vicino a lui <<sai, questa non è la vita che avevo immaginato per Clary quando l'ho incontrata, anche lei era stata attaccata da un demone e io volevo solo tenerla al sicuro ma, se c'è una cosa che ho imparato, è che spesso le persone sono più forti di quello che credi>>
<<tu non avresti mai lasciato Clary, zio Jace, era ovvio>>
<<l'avrei fatto invece se fosse bastato a tenerla fuori dai guai, ah ma lei è cocciuta!>>
<<però siete felici adesso>>
<<sì, è per questo che ti dico che i doni vengono dati sempre per un motivo. Se quella ragazza ha la vista significa che allora può sopportarne le conseguenze>>
<<forse hai ragione>> Fece Jason, entrando nella grande stanza piena di lettini. I fratelli silenti se n'erano andati da poco e la ragazza si stava guardando intorno spaesata.
<<dove sono Jason?>> Gli chiese appena lui le fu vicino
<<sei all'istituto, diciamo il quartier generale dei cacciatori di demoni>>
<<non era un sogno? È un demone che mi ha attaccato prima?>>
Jason annuì.
<<e tu sei un cacciatore di demoni?>>
Il ragazzo annuì di nuovo.
<<lo sapevo che tu e tua sorella eravate diversi, ma... non avrei immaginato così tanto>>
<<come ci conosci?>>
La ragazza fissò i suoi occhi cristallini in quelli di Jason, sembrava quasi offesa <<davvero non ti ricordi di me?>>
<<no... Dovrei?>>
<<ah non lo so, siedo dietro di te a biologia e letteratura angloamericana praticamente dall'inizio dell'anno e il tuo armadietto è a soli altri sette dal mio>>
<<scusa, non sono mai molto attento a scuola>>
<<già... Comunque io sono Angelique Smith>>
<<e io sono Bethany Lightwood>> S'intromise lei, che sembrava sbucata dal nulla <<piacere di conoscerti>>
Jason si sentiva come tra due fuochi. Era sempre teso quando si trovava in presenza di Beth dopo quella notte insieme e anche se ormai avevano più o meno chiarito non riusciva a non pensare a... beh a quello. Dopo tutto era un maschio anche lui.
<<jason posso parlarti un secondo in privato?>>
I due si allontanarono lasciando la povera Angelique sempre più confusa. Appena furono fuori dalla stanza il ragazzo capì subito che Beth era furente <<come ti è saltato in mente di portare una mondana all'istituto?>>
<<poteva essere ferita, è stata attaccata>>
<<beh non potevi dare un'occhiata veloce e basta?>>
<<ma che t'importa, tanto l'infermeria è sempre vuota>>
<<m'importa invece! I mondani non dovrebbero sapere del mondo invisibile!>>
<<ma ha la vista>>
<<e allora? Sempre mondana è>>
<<beth... si può sapere qual è il tuo problema?>>
<<il mio problema?>>
<<si... ultimamente non sei più tu, sei irrequieta e irritabile>>
<<chissà perché>> Fece lei sarcastica.
<<ho fatto qualcosa di sbagliato?>>
<<no, non hai fatto NIENTE>> Rispose scandendo bene l'ultima parola.
<<non capisco>>
<<appunto>>
STAI LEGGENDO
Under the rain
FanfictionTutto sembrava tornato alla normalità dopo la morte di Sebastian Morgernstern, ma nessuno avrebbe potuto prevedere cosa si fosse lasciato indietro. 15 anni dopo i suoi figli, Miranda e Jason, dovranno combattere per la loro vita, per amore e per lor...