Capitolo 21

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L'alba di un nuovo giorno sorgeva a New York, ma Jason non poteva vederla dalla sua cella nella città silente. Era la prima volta che passava un intera giornata senza vuoti di memoria e avrebbe anche pensato che fosse stata tutta una questione di stress se... i buchi neri nella sua mente non fossero stati durante la notte.

Non era stata una cosa immediata, aveva cominciato a ricordare cos'era successo alla corte delle fate e poco alla volta anche tutto il resto. Nonostante ciò non sapeva con certezza quali fossero i piani di Sebastian: mentre lo spirito demoniaco aveva avuto libero accesso ai suoi ricordi, Jason non aveva avuto altrettanto potere e anche nei suoi ricordi si limitava ed essere un semplice spettatore.

L'ora dell'interrogatorio si avvicinava e lui era sempre più in crisi: Gli avrebbero creduto? Che cosa gli avrebbero fatto? Nel frattempo un altro dubbio cresceva dentro il giovane nephilim... suo padre era ancora dentro di lui?

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Angelique era frastornata, le girava la testa e aveva un lieve senso di nausea dal giorno prima. Non riusciva a dormire perché era preoccupata per Jason e si chiese se le avrebbero permesso di stargli vicino.

Aveva capito che molte persone sarebbero state presenti nella città silente. Tornare in quel posto la spaventava, ma la spaventava di più non vedere il nephilim da cui si sentiva tanto attratta... non poteva spiegarlo ma dalla prima volta che l'aveva visto sentiva come se il destino li avesse fatti incontrare. E poi lui era bello, affascinante, gentile e aveva sempre un certo riguardo per lei, come se fosse preziosissima ai suoi occhi e questo la faceva sentire speciale come niente prima di allora.

Si vestì di nero come per cercare almeno un po' di confondersi fra i nephilim e sperò che questo bastasse finchè non avesse incontrato Miranda.

Ormai erano le otto e l'interrogatorio stava per cominciare, la ragazza aveva fatto tardi e non c'era più nessuno in attesa di entrare nella città silente. Si avvicinò all'ingresso e ci poggiò una mano sopra cercando di trovare un altro modo per intrufolarsi quando questo si aprì. Non c'era nessuno in vista, così colse l'occasione per entrare. I corridoi erano bui, ma non come l'altra volta: delle luci bluastre si accendevano al suo cammino, le sembravano stregaluce ma Jason le aveva spiegato che si accendevano solo in presenza dei nephilim e lei non lo era... ma non ne era più tanto sicura dopo aver bevuto da quella strana coppa.

Aveva letto già la copia del codice che le aveva dato Jason.

Presto raggiunse la sala dov'era stata l'altra volta. Era gremita di nephilim, due erano al centro insieme ai fratelli silenti mentre Jason faceva il suo ingresso, scortato da Dylan e Bart Rosenscar.

Poco lontano da lì scorse Miranda e si fece strada verso di lei con cautela.

<<Sei venuta>> Constatò lei <<Come hai fatto a entrare?>>

La ragazzina scrollò le spalle <<La porta si è semplicemente aperta>>

Miranda restò colpita da quelle parole ma non aggiunse niente, era troppo concentrata e preoccupata per suo fratello.

<<Mi sono persa qualcosa?>> Chiese Angelique.

<<Solo la presentazione del caso, niente che tu già non sappia ormai>>

Il console si schiarì la voce e l'interrogatorio- processo iniziò.

Jason prese la spada mortale e iniziò a rispondere alle domande che gli venivano poste, inutile dire che, appena parlò, si scatenò il putiferio. I nephilim erano sconvolti dalla notizia del ritorno di Sebastian e ancora peggio del modo in cui si appropriava dei corpi.

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