Ritorno

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La mia vita era cambiata, ancora una volta. Ormai avevo fatto nuove amicizie andando a scuola e tutti mi avevano accolta con molto affetto.

I due anni passarono velocemente e finalmente arrivò il giorno del mio ritorno.

Presi l'aereo e arrivai dritta a Brighton dove mi aspettava mia madre nella sala d'attesa dell'aereoporto.
Le corsi in contro e l'abbracciai con tutta la forza che avevo.
Appena entrai a casa presi il telefono e chiamai Gaia e Nik.

La mattina seguente andammo tutti e tre a prendere un gelato insieme e raccontai loro tutto quello che era successo (anche se giá sapevano tutto perchè ci sentivamo tutti i giorni).

Che bella sensazione. Finalmente potevo riabbracciarli.

Nik aveva compiuto da tre mesi 18 anni e Gaia ne aveva appena compiuti 17 come me. (Andavamo tutti nella stessa classe perchè io e gaia avevamo fatto la primina).
Li trovai diversi. Sia fisicamente che caratterialmente.
Gaia aveva dei capelli lunghissimi ed era più alta di me, fortunatamente si era irrobustita un pò. Aveva proprio un bel fisico.
Nik invece era alto circa 185 cm e aveva un ciuffo da paura e i capelli si erano schiariti, erano biondo cenere.

La sera, verso le 21:00 parlai a telefono con Gaia:
-"Ma sei sicura che non è uscito con altre ragazze??"
-"No. Ludo. Tienitelo stretto uno così.
Avete resistito due anni senza vedervi. Siete due amori!!"
-"Eh lo so. Oggi alle 22:00 vado a casa sua, mi ha invitata a un pigiama party. L'ha detto anche a mia madre e fortunatamente ha accettato." Dissi sorridendo.
-"beh allora mi raccomando!! Comportati bene e divertiti"
-"notte Gaia"

21:45 squilla il telefono.

-"Lu scendi"
-"Arrivo Nik. Ce l'hai tu il casco?"
-"si non ti preoccupare"
___________ __________

Scendo le scale correndo e dico:
"Mamma io vadooo"
"Lu. Non fate troppo tardi devi essere riposata."
"Si tranquilla. A domaniii"

Arrivammo a casa.
Luci spente.
Non c'era nessuno.

-"Nik?... come mai non c'è nessuno?"
-"shhh! Chiudi gli occhi"

Mi mise la sua mano calda sui miei occhi chiudendomeli e mi portò in una stanza.

Era buio, non aveva acceso le luci. Mi spinse e io mi lasciai cadere nel vuoto andando a finire sul letto.

Il respiro s'iniziò a far sentire sempre di più.
Iniziò ad avvicinarsi al letto mentre io rimasi paralizzata per l'ansia e la paura.

Iniziammo a baciarci senza sosta finchè non mi sfilò il vestito mentre io iniziai a sbottonargli la camicetta.

Eravamo una cosa sola. Il suo corpo combaciava perfettamente col mio.

Respiri sempre più pesanti, baci sempre più passionali.

Fortunatamente tutto finì bene, non ci furono sbagli.

Mi addormentai sul suo petto mentre mi stringeva forte.
Mi piaceva essere abbracciata da qualcuno mentre dormivo.

Poi aprii gli occhi. Mi gurdava con gli occhi lucidi e dopo quanche secondo sussurrò a bassa voce:
"Hey piccola. È tutto finito ora non ci separanno più.
Abbiamo recuperato tutto il tempo in cui siamo stati distanti."

Un disastro meravigliosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora