Capitolo Cinque

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Mi svegliai con la faccia appiccicata al libro di matematica, controllai il cellulare: 17:54 erano giá le sei e non avevo studiato, così andai di sotto e mi mangiai un biscotto, poi chiamai mia mamma e mi disse che si era fermata al centro commerciale con Lyla e che avrebbero mangiato fuori, così andai di sopra mi infilai le scarpe, afferrai la borsa e mi misi un foulard al collo per non prendere freddo, chiusi la porta e mi avviai in cerca di qualche fast food o piadineria, presi la strada che portava al centro e mi incamminai.

Trovai una paninoteca, così mi presi il mio panino, lo afferrai, lo pagai e mi riavviai verso casa, senza staccare gli occhi da quella fantastica cittadina, c'era la spiaggia, i negozi, I bambini che correvano, qualche marito e moglie che passeggiavano mano nella mano, era una cittá piena di vita.

Girai l'angolo per tornare verso la stradina dove ero arrivata quando andai a sbattere contro qualcosa e inciampai, ma qualcuno mi risparmiò la caduta: Jake mi aveva afferrato al volo e i miei occhi lo stavano fissando, era così bello, sapeva di buono, non mi sarei voluta mai spostare da quella posizione, ora mi stava sorridendo:

"Mi hai sentito?"

"C-cosa??" Mi affrettai a rispondere

"Niente, ti ho solo chiesto dove sta andando una ragazza bella come te da sola a quest'ora"

"Io, io stavo, sono uscita di casa per cercare qualcosa da mangiare"

Risposi imbarazzata, ma per fortuna era buio, così non si sarebbero viste le mie guance rosse.

"Però non mi hai ancora detto perchè sei da sola"
Uffa ma non si arrende mai?

"Sono rimasta da sola, mia mamma e mia sorella sono al centro commerciale, mentre mio padre è fuori per lavoro, ora mi lasci andare?"

"No, ti accompagno a casa" controbattè

"No, ci so arrivare, grazie!!"

"Dai, fatti accompagnare, qua ci sono delle brutte persone"

"Tipo te, meglio starne alla larga"

E rincominciai a camminare verso casa, ma mi seguì, mi afferrò un polso in modo da farmi girare ed essere faccia a faccia con i suoi bellissimi occhi, mi tirò ancora verso di se, gli appoggiai le mani sul petto, mentre lui mi prese il viso tra le sue mani, avvicinò la sua bocca al mio collo, lo sfiorò, e mi provocò i brividi, dopo essersi spostato dal collo si avvicinò all'orecchio e mi sussurò:

"Non mi sfidare Ashley" mi stava mandando in tilt, avevo le gambe che tremavano e il corpo che stava per andare a fuoco, presi un respiro e riuscii a rispondergli:
"Altrimenti?" Mi sorrise,
"Tu non farlo, non si sa mai"

ricambiai il sorriso poi ci staccammo, mi prese per mano e continuammo a camminare verso casa mia.

Quando arrivammo a casa gli stampai un piccolo bacio sulla guancia e lo ringraziai, girai la chiave nella serratura ed entrai in casa, mi tolsi le scarpe, andai su in camera, mi tolsi i vestiti e mi infilai sotto la doccia, mi legai un asciugamano e scesi di sotto per bere un bicchier d'acqua, mentre lo stavo mandando giù suonò il campanello, così mi avviai verso la porta, la aprii e mi ritrovai davanti Jake che non perse l'occasione di guardarmi con quell'asciugamano striminzito che mi ritrovavo addosso, per mia sorpresa non fece commenti, e spostò lo sguardo verso i miei capelli che avevo sciolto, quando finì di squadrarmi infilò la mano in tasca e ne estrasse un braccialetto pieno di brittalntini con su scritto "ASHLEY" di colpo mi gurdai il polso e notai che non c'era più

"Io, stavo tornando verso casa e ho trovato questo, pensavo fosse tuo cosí te l'ho riportato"

Era il braccialetto di Austin, ci tenevo davvero molto, così mi affrettai a rispondergli e glielo strappai di mano:

"Si è mio" forse ero stata un po' scorbutica così continuai:

"Volevo dire, grazie per avermelo riportato" e forzai un sorriso.

"Oh bhe, è stato un piacere, ciao vediamo" rispose

"Ciao Jake" risposi e mentre stavo per chiudere la porta...
"Ah Ashley..." cosa voleva ancora?

"Si?..."

"Oh, bhe sei molto sexy con quell'asciugamano" che? Cosa aveva appena detto? Immagino che dopo fossi diventata tutta rossa, quindi non persi tempo:
"Buonanotte Jake" e richiusi la porta senza aspettarmi una risposta. Cosa mi faceva quel ragazzo? Mi faceva perdere la testa e la ragione.
Me ne tornai in camera e mi infilai il pigiama, mi asciugai i capelli e impostai la sveglia per domani, mi appoggiai sul letto e chiusi gli occhi, e di colpo mi immaginai i suoi bellissimi occhi.

incontriamoci ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora