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Per nostra fortuna papà ha dimenticato di mettere la sveglia;sono le cinque di mattina quando un frettoloso (ma assonnato) Gaetano Rizzo ci sveglia urlando.
Ingurgito il mio latte mentre papà vá a svegliare Nicoló, impresa ardua, che porta però a compimento.Dopo aver divorato una pecora anche la viverna é pronta. Mi siedo in macchina e aspetto.
Appena l'auto si mette in marcia gli occhi mi si fanno pesanti e mi addormentato. Al mio risveglio mi attende un cartello blú con scritto "Salerno"e mia madre che mi chiede se voglio un succo.
÷Quanto manca?
÷Quaranta minuti e siamo a Napoli
÷Okay÷finisco il mio succo e lo butto dal finestrino guadagnandomi un occhiataccia da mia madre.
Arrivati al cartello blú che segna l'ingresso alla citta partenopea papà svolta a destra e si avventura lungo stradine di campagna consultando una vecchia mappa.

CASSANDRA POV'S

Una Toyota corolla grigia arriva e posteggia in quella specie di parcheggio in terra battuta.
Non l'avevo mai vista, evidentemente non è l'auto di Marco.
Marco é l'unico senzanome che conosco (oltre mia madre)ma lo vedo raramente.
Mia madre mi ha detto che ai minori di 16 anni é vietato partecipare ed é per questo che non ero mai venuta quí fino ad ora...ieri ho compiuto sedici anni e quindi mi sono quadagnata il permesso di venire quà. Dalla macchina scendno un uomo sulla cinquantina, una donna sulla quarantina ed un ragazzo più o meno coetaneo mio.
É alto e riccio,i boccoli castano chiaro sono corti e si tengono in alto e i pantaloni blu si abbinano bene ad una maglietta nera. Si dirige verso una viverna che dorme lá vicino e si stende per terra usando il collo della bestia come cuscino.
Dopo un po'arriva molta altra gente e altri draghi, uno spettro tira fuori un telefono e si mette a giocare. Lo fisso con una faccia da ebete.
÷Lui é Archimede.
Salto dalla paura e mi giro. La voce alle mie spalle era del ragazzo riccio.
÷Ma sei stupido o cosa??
÷Cosa grazie.
÷Ma ti pare modo di spaventare la gente in questo modo??÷dico arrabbiata.
÷Chiedo venia mia signora...÷mi risponde con uno stupido sorrido sul volto.
÷Comunque, piacere sono Archimede ÷mi porge la mano.Non la stingo e ribatto imbronciata÷ Cassandra Giuffrida, il piacere é tutto tuo÷ridacchia.
Mi dá giá sui nervi.
÷Non mi aspettavo fossero cosí tanti senza nome in Italia.
÷Non sono tutti italiani, ho sentito parlare spagnolo, portoghese, tedesco e greco.
÷Uhm..
Ad un certo punto qualcuno ci dice di entrare nel casolare " abbandonato " che si erige alle nostre spalle.
Ma siamo tanti e, per quanto la catapecchia sia grande non ci entriamo tutti. Sfortunatamente Archimede entra, accanto a me.
Su un piccolo palco c'é il "presidente" Francesco Rizzo ed alri che non conosco.
÷Di dove sei?÷mi chiede Archimede.
÷Catania e ora zitto Archimede.
÷Chiamami Archi.
÷Chiamami Cassandra.
Finalmente si mette ad ascoltare il presidente e gli altri sul palco.

÷Buongiorno e grazie di essere venuti÷esordisce ÷Per chi non lo sapesse sono Francesco Rizzo e rappresento i senzanome Archimedei, lui é Battista Rosso e rappresente i senzanome Eneidi, lui...÷dopo aver presentato gli altri, tutti rappresentanti di qualcuno, inizió a parlare della battaglia dimenticata fino ad arrivare ai giorni nostri.
÷...non vi ho peró chiamato per fare una lezioni di storia ma per motivi....come dire... odierni (?): avete presente gli avvistamenti di yeti, fantasmi e simili?Come sapere ci é stata affidata la loro protezione. Il problema è che...bhe....qualcuno ci sta sabotando ÷il silenzio piombó in sala. Seguito da urla e schiamazzi da parte del pubblico contro i loro rappresentanti.
÷Signori vi prego, state calmi, vi prego...÷
Lo spettro di Archimede prese delle bombolette da stadio (come e perché se le era portate rimane un mistero) e le suonó. Tutti fissavano il capostipite in silenzio.
÷Credetemi se vi dico che sono il primo ad essere indignato e deluso da loro ÷indico con rabbia le persone imbarazzate che si trovavano sul palco÷ma....ma..sono costretto a perdonarli ,poiche tutti commettono errori÷un brusio si sparse per la sala÷detto ció÷urlò lo spettro ed il silenzio tornó÷sono profondamente deluso e mi aspetto che questi signori abbiano un piano e che voi siate tanto gentili da ascoltarli.
Dal canto suo Gaetano fú per una volta felice di non essere il capo.
Francesco Rizzo ci mise un attimo a riprendersi÷ he hem si, un piano...ehm...stiamocercandovolontari÷
÷ Cosa?÷chiesero parecchie voci.
÷Stiamo cercando volontari per costituire una squadra per conbattere questo "sabotatore"÷improvvisó Rizzo.
÷Mi offro volontrio!!
Tutti, nessuno escluso, si girarono contro il ragazzo dagli occhi verdi e i capelli castani che aveva stupito tutti con le sue parole.
÷Archi?Archi che ci fai quá? Non hai ancora sedici anni ÷esclamarono inzieme Gaetano,Francesco e Adelina Rizzo.
÷Tra un ese li avró ma non é questo il punto..... mi offro volontario!!
÷Ne riparliamo a casa÷ lo richiamó Adelina.
Cassandra avrebbe tanto voluto avere dei pop corn.
÷Sono abbastanza grande per decidere dasolo!
÷No, non hai ancora sedici anni quindi non puoi!÷ribatte Francesco.
÷in realtà puó÷disse uno tra i rappresentanti, il tedesco assorbi un'occhiata di fuoco del suo intercultore.
÷Allora?÷ disse Archi.
÷Allora....come facciamo a sapere che sei qualificato?
÷Fate una spece di prova o qualcosa del genere...
I coniugi Rizzo era irritati dalla loro impotenza mentre Francesco pensava alla proposta del nipote ÷Va bene...chiunque vorrebbe ...fare...questa cosa si presenti qui tra trenta giorni con una squadra.
Buon giorno ed arrivederci.

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