Siamo stanchi, stanchi e sudati, coperti di graffi e lividi.
La sporcizia ci ricopre il viso, le mani, tutto il corpo.
Domani tirneremo a casa, oggi rimarremo quí.
Sono giorni che Nico non mangia e per questo va a caccia. Io e Luca ci dividiamo l'ultimo panino col formaggio.
Ho la bocca arsa dalla sete ma non posso bere poiché l'acqua é finita.
Al suo ritorno Nico ha le fauci insanguinate.
÷Allora.... come é andata la caccia?÷inizia Luca.
÷Due giovani cinghiali.
Tra noi solo silenzio ed imbarazzo.
÷Oggi é stata una giornata impegnativa he?
÷Giá...
Dopo questo debole tentativo di conversazione il fauno raggiunge Agamennone nel casolare abbandonato.
÷Notte÷si congeda.
÷Notte÷rispondo.
Nico dorme giá.Tiro una copertina fuori dal mio zaino e me la avvolgo addosso ma me la tolgo poco dopo, c'é troppo caldo. Come ieri poso la nuca sul collo della viverna e mi addormento cosí, guardando la luna.
Appena sveglio inizio a cercare qualcosa da mangiare nel mio zaino e nella tracolla di Luca, rimango pochi biscotti e un sorso di succo alla pesca, mi mangio quattro biscotti al coccolato lasciandone tre a Luca e mi finisco il succo.
Sveglio prima Nico e inizio a sellarlo lentamente.
Poco dopo sveglio un assonnato ma giá teso e terrorizzato fauno e lo invito a sbrigarsi a mangiare. Non segue il mio consiglio mangia con calma cercando di ritardare la partenza. Cinque minuti dopo si alza e si spazza via dal corpo le briciole.
÷Quanto ci hai messo per finire trè biscotti?
÷Qualche minuto....
Mi trattengo per non mandarlo a quel paese.
Saliamo sul drago e partiamo con un fantasma alle calcagna.
Nicoló non ha fretta e vola lentamente sbattendo pigro le ali e cavalcando la corrente.
Luca é pietrificato sulla sella.
Dopo una mezz'oretta uno stridio cattura la nostra attenzione, dietro di noi un grifone ci fa cenno di atterrare.
Iniziamo la discesa.
Atterriamo in una piccola radura circondata da pini e betulle, pochi monuti dopo ci raggiunge il grifone.
÷Salve ÷saluto.
÷Tornate indietro, siete tra i partecipanti alla seconda prova.
÷C'è una seconda prova?
÷Stando a ció che vi ho detto...
÷C'è solo un problema: non abbiamo viveri.
÷Intanto tornate, vedró cosa posso fare.÷La sua coda serpentesca schiacció una mosca e si morse la lingua.
Il grifone non batté ciglio.
÷Grazie signor....?
÷Signorina Medea Riisa.
Se ne andó senza aggiungere altro.
Luca, troppo impegnato a baciare la terra per prestare attenzione andó su tutte le furie quando seppe che dovevamo tornare indietro.
÷Qu-quindi abbiamo vo-volato inutilmente?÷disse stringendo i pugnie e sfregando lo zoccolo nel terreno come i tori.
÷Bhe....si....÷risposi.
Una pietra mi passó a tutta velocitá sulla testa, Nico ed Agamennone ci guardavano divertiti.
Dopo avermi scoccato un'occhiata assassina, Luca salí sulla sella.
Due minuti dopo il fauno era troppo terrorizzato per odiarmi.
Nella mezz'ora seguente Nico avvistó il casolare.
÷Signori e signori quí é il capitano che vi parla, vi informiamo che sono inziate le operazioni d'atterraggio quindi siete pregati di tornare ai vostri posti e di allacciare le cinture di sicurezza. Vi informiamo in oltre che é vietato fumare all'interno di tutta l'area dell'aeroporto.
Ledis and gentelmen there is the...the capitan whit spik whit you, wi informe you whic te operescion ov atterring are started so we preg you to retaurn at your posts and to allacc the cint of sicurezz. We informe you whic is defandú smoking in the airport aria ÷Risi per il tentativo di farci ridere del mio amico.
Atterrammo. Tra tutte erano rimaste solo cinque squadre, compresi noi diventavano sei. Notai con piaciere la riccia chioma rossa di Cassandra, intercettai i suoi occhi verdi e fú costretta a salutarmi.
Sventoló la mano non troppo felice di vedermi ed io mi avvicinai. Era bassa e si irritava quando mi accostavo a lei e la guardavo piegando verso il basso. Proprio per questo lo feci.
÷Archimede.
÷Cass dai capelli rossi÷mi scoccó un'occhiata furente.
÷Non chiamarmi cosí!
÷Lenticchia ti va bene?÷chiesi notando le lentigini che si stagliavano contro la pelle pallida.
÷No, non vabene, prova con mia signora..
÷Naaaaa... ti chiamerò Cass dai..
÷Cass e basta÷mi interruppe esasperata. Sorrisi.
÷Quindi voi siete passati.....
÷Avevi dubbi?÷Risposi.
÷Molti.
Risi.
÷Sei sempre cosí acida?
÷Solo con te÷Fece il sorriso piú falsamente amabile mai visto.
÷Che dolce....
÷Me lo dicono tutti..
÷Forse dovrei chiamarti caramellina.
÷Si, buona idea....÷disse sarcastica.
÷Raccontami qualcosa su di te.
÷Uhmm.......naaaaaaaa.
÷Non mi hai ancora dato il tuo numero.
÷E mai te lo daró.
÷Vuoi il mio?
÷Non ci tengo.
÷Ma....ma io ti voglio bene÷Faccio la faccia da cucciolo.
÷Smetti di fare la faccia da cane bastonato o ti vendo al ristorante cinese.
Ringhio.
÷Ma tu sei sempre cosí odioso?
÷Solo con te÷imito il sorriso falsamente amabile da lei fatto in precedenza.
÷Ma che dolce÷rifá il suddetto sorriso.
÷Zi, lo zono...
÷Ti dovrei chiamare caramellina..
Mi ha tagliato..
÷Ciao Cassandra.
÷Ma dove vai, torna quí caramellina!÷mi urla e ride.
Vado via senza rivolgerlé la parola. Torno dai miei ed ho l'opportunità di osservare meglio Cassandra e la sua squadra.
Cassandra ha il viso rotondo, col mento appuntito e gli zigomi prominenti. É una ragazza formosa seppur magra, è carina.
Accanto a lei noto un ragazzo sulla ventina, dall' aria trasandata e i capelli lisci e neri raccolti in un codino.
In sieme a loro trovo un grifone, non é Medea, Medea aveva le piume grige, questo ce le ha marroni.
In fine un piccolo fuoco fatuo. Stano, si trovano per lo più in nord Europa.
L'omone dei registri ci annuncia che a questa prova parteciperá un solo componente per squadra. Abbiamo un giorno per organizzarci.
Non dice altro e se ne vá. Non riesce a starmi simpatico, ecco tutto.
Voglio andare io.______________________________________________________Scusate ma non só se riusciró a pubblicare regolarmente
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Cronache dai Senzanome
FantasiUdite e ascoltate, amici e conoscenti, o persino malviventi, apprestatevi ad ascoltare ció che ho da narrare, perchè lacrime amare sgorgheranno da voi, dalla bocca schiuderanno risate o inpassibili resterete. Da me le cronache dei Senzanome udirete...