La notte avanzava con il suo manto splendido. La foresta dei cedri cantava con i gufi e le civette,un leggero vento soffiava. Il cielo era tempestato di stelle,la luna era crescente ma non ancora nella fase massima della sua pienezza. Avere al mio fianco Alex mi dava sicurezza. Amavo il suo profumo ma non avevo mai osato chiedergli di che marca fosse. Eppure sentivo il mio stomaco e la gola bruciare. Sapevo che era sete e la odiavo. Per quanto avrei potuto resistere?
"Hai detto che la filastrocca ci dovrebbe portare in un qualche posto segreto?". Mi chiese lui. Avevamo parlato a lungo della cosa ma riuscire ad interpretare quella strana mappa non era impresa facile. "Già,ma chissà cosa si nasconde in questo posto". Stavo cercando di scervellarmi,cercare di interpretare almeno la prima parte dell'indizio.
"Si cita l'estremo angolo del nord". Ragionò Alex. "La il freddo non arriva mai...hey...". Ebbe un illuminazione. Lo vidi dalla luce che emanavano i suoi occhi.
"Forse ho capito, a Nord c'è il mare,deve essere per forza una zona tropicale".
"E quindi potrebbe essere cosa?". Feci io.
"L'estremo angolo del nord...mmm...credo si riferisca alle isole pacifiche,si trovano a nord e...estremo...".
Parve un po' perplesso.
Anche a me venne un illuminazione.
"L'estremo angolo del nord". Esclamai." Le isole formano un angolo,se ben ricordo e sono circa una trentina. Quei territori sono talmente selvaggi che alcune di queste isole sono ancora inesplorate".
"Hai studiato bene". Commentò lui con un certo compiacimento. Sorrisi. Si, mi pareva l'unica cosa certa...Poi...se c'era una locanda...Stavo andando un po' in crisi. Come poteva esserci una locanda che un tempo era felice ma ora avvolta nell'oscurità?
"Beh,una parte la abbiamo capita". Disse ancora lui, mettendomi un braccio sulle spalle. Il suo odore mi faceva impazzire. Sentivo le gengive dolermi.
"Dunque ora dobbiamo superare questa foresta e poi ci serve una cartina. Il viaggio è lungo ma la direzione è quella giusta". Dissi io,ricordandomi un po' di geografia del regno. Dopo la foresta dei Cedri c'era il confine con la nostra corte. Oltre il confine c'erano le colline dette Tortuose, per la difficoltà dei mezzi nell'attraversarle. Li il clima era mite,abbastanza regolare. Trovare una strada per attraversare le colline Tortuose era l'ideale per raggiungere la zona balneare che avevo visto solo una o due volte quando ero piccola durante un viaggio con i nonni in estate. Immaginai il mare,che incredibile spettacolo.
"Come facciamo?". Chiesi io. Cioè io posso muovermi solo di notte". Dissi quella frase con un certo rammarico.
"Sai conviene anche a me". Disse lui.
"Senti". Aggiunse poi. " Penso che dovremmo procurarci dei cavalli,tu quanti soldi hai?".
"Non mi bastano per prendere un cavallo". Sospirai io.
"Daccordo". Fece lui. "Nel mio zaino ho un piccolo tesoro,basta e avanza".
Avevo dimenticato che i Coradin a livello economico se la spassavano.
"Sai cavalcare vero?". Mi fece lui.
"Qualche anno fa ho seguito un corso di equitazione,ma non sono ancora molto esperta". Ammisi io.
"Non c'è problema". Ribadì lui. "Vuol dire che ti seguirò perchè non ti faccia male".
La cosa non mi suonò molto bene. Stavo diventando un vampiro.
Glielo feci notare:"Alex non credo che un cavallo possa ferirmi adesso".
"La trasformazione non è ancora completa,da quel che ne so,ci vuole un po' di tempo". Rabbrividii.
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