Capitolo 15

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"E mentre fuori è scuro, 
L'orologio segna che è tardi. 
Mi ritorni in mente 
Con i tuoi sussulti 
Tra le nuvole di respiri 
Che mi creavi addosso; 
Quando poi ti allontanavi, 
E il cielo sembrava senz'angeli, 
Quando poi ritornavi, 
Solo per dirmi che era troppo tardi."

Due occhi scuri incontrarono quelli innocenti della più piccola. Le labbra di Marie, appartenenti al ragazzo ambrato che era sulla soglia della porta, erano su quelle di un ragazzo rosso. Dei gemiti soffocati raggiunsero le orecchie del ragazzo in lacrime. 

Oh Calum..

Che le lacrime scorrano lontano, perché il suo amore non sappia mai che un giorno ha pianto per lei. Mentre lei rideva e si divertiva, io piangevo con il petto dolorante, con un macigno dentro che cadeva. Che rumore fa un cuore quando si spezza?

Dannato cuore, che vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo.
Saliva in gola, quando era emozionato. O precipitava nello stomaco, quando aveva paura, o era ferito.
C'erano volte in cui accelerava  i suoi battiti, e sembra volergli uscire dal petto. Altre volte, invece, faceva cambio col cervello.
Crescendo, aveva imparato a prendere il proprio cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, gli tornava indietro un po' ammaccato. Ma non si preoccupava. Era bello uguale. O, forse, un giorno sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirà solo dopo molto, molto tempo.
Ma in quella sera credette di non averlo più, un cuore. Di averlo perso. E si affannò a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.
Poi capì che quel giorno era arrivato, quel giorno un po' diverso. Quel giorno, capì che non tutti avevano un cuore.


-Ragazzi. Basta sta sera mi voglio divertire.- disse Calum su di giri ma ogni suo gesto sembrava forzato.

-Stavamo pensando di fare quel gioco..- Michael fece un sorriso diabolico. Non era niente di sicuro, anzi..mi spaventai leggermente.

-In cosa consiste?- domandai dopo aver mandato giù quel groppo in gola preoccupato. Perché avevo chiesto in cosa consisteva..perché..

-É tipo obbligo e verità, ma mille volte più spinto.- Ashton tese la mascella in quella piccola stanza in cui ci eravamo radunati e nascosti. Era palesemente turbato, nervoso e irritato. Lanciò uno sguardo di disapprovazione al ragazzo tinto non appena accennò qualcosa riguardante al sesso.

Se dovevo farlo con Michael mi servivano almeno dei bicchieri d'alcool, o mi sarei pisciato addosso dall'ansia.

Cosi mi presi una bottiglietta di birra per poi risedermi su quel tappeto di lusso, in quella festa dove nuovamente ci eravamo auto invitati.

Calum prese sorridente una bottiglia vuota di vodka facendola ruotare. Deglutii sentendomi chiamato dalla bottiglia. So che il destino mi avrebbe cacciato in una situazione imbarazzante o nei guai.

La bottiglia indicò Ashton e Calum. Ashton sbuffò mormorando qualcosa come un "Non voglio giocare, non sono gay" ma Cal si avvicinò a lui.

-Obbligo o verità?- chiese con un sorriso strafottente. Non l'avevo mai visto così..diverso. Sembrava cosi sicuro di se all'improvviso.

-Obbligo.- disse impassibile e Calum si mise sudi lui a cavalcioni, posando le mani sulle sue spalle larghe mentre lui puntava freddamente gli occhi nei suoi.

Oh mio dio, fanno sul serio..

-Dovrò cercare ti farti diventare duro ma ovviamente tu devi resistere, o perdi.- mormorò accarezzandogli un mento con le dita. Subito dopo una scena che mi fece sentire di troppo e in imbarazzo: Calum che strusciava il suo sedere sul cavallo dei pantaloni dei jeans stretti di Ashton che si mordeva un labbro. Dopo 10 minuti Ashton non ne voleva sapere di eccitarsi, nonostante le provocanti avance di Hood, che sussurrava cosa sporche e ansimava.

Our Love is Bitter.|| Muke {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora