-Come quando sei caduto di faccia per strada cantando!- una risata forte fece eco nella stanza abbandonata. Ashton e Calum si stavano prendendo in giro dandosi gomitate stando seduti su una cattedra rovinata. L'avevano spostata in modo da guardare con scarse interesse il paesaggio che offrivano quelle finestre mezze rotte. La stanza era completamente buia, se non per le finestre azzurre intense che permettevano di vedere il cielo cristallino della mattina.
-Ero ubriaco, dai!-urlò Calum ridendo troppo forte, tanto che aveva paura di morire per mancanza di ossigeno. L'erba fumata poco prima si stava facendo sentire.
-Ash, vado un attimo in bagno.- si buttò giù goffamente il moro corvino sistemandosi i pantaloni con un gran sorriso. Sembrava fosse tornato tutto alla normalità finché Ashton non pronunciò quel nome.
-Con Marie? Avete parlato?-.
-Di cosa dovrei parlarle? Mi sono affezionato a una ragazza che credevo fosse etero. Inoltre é la sorella di Michael. É come farsi un Michael effeminato e con delle..- simulò comicamente un grande seno prosperoso facendo ridere ancora di più Ash -..tette.-.
Il ragazzo più grande annui torcendo il naso. Sapeva che Calum moriva dietro a quella ragazza.
-Hai visto Luke e Michael, comunque?- domandò curiosamente ma fece scuotere la testa al moro.
-Vado in bagno.- indicò un punto non definito con il pollice congedandosi.
Le vans nere preferite di Hood calpestarono il pavimento indirizzandosi tranquillamente verso i bagni. Una puzza di erba gli pervase le narici guardando l'unica porta intatta. Sapeva chi poteva trovarci. Cosa avrebbe dovuto fare? Con una mano accarezzò il legno scheggiato. Intanto una nube di fumo fuorusciva da sopra porta. Voleva entrare. Doveva.
Ma una ragazza bassa e dal seno prosperoso aprì la porta precedendo il nostro amico. La ragazza boccheggiò alla vista del ragazzo, sorpresa.
-Marie devo..- le parole gli morirono in gola non appena un'altra figura sbucò da dietro le sue piccole spalle: Era un alto ragazzo dai capelli rossi ed alto. Calum forzò un sorriso per nascondere la delusione. Sorrise per essersi illuso. Sorrise perché stava per confessarle che voleva provarci seriamente con lei. Sorrise vedendo come era andato tutto in fumo in pochi secondi.
Marie abbassò lo sguardo alzandosi distrattamente una spallina del reggiseno che stava cadendo.
-Volete che me ne vada..o..tutto bene Marie?- il silenzio fu interrotto dal rosso, che di rosso aveva anche gli occhi.
Quel ragazzo l'aveva già visto nei corridoio, sarà stato dell'ultimo anno. Sapeva solo che spacciava anche se, dai suoi occhi rossi, poteva dedurre che non fumasse tanto.
Si morse un labbro sorridendo strafottente mentre si infilava per distrarsi le mani nelle tasche degli skinny.
Marie sembrava morta. Non riusciva a sostenere il suo sguardo, sapeva benissimo che l'aveva beccata con un altro. Doveva soltanto pentirsene.
-Nah, in verità me ne stavo andando io. Stavo cercando tuo fratello. Ma a quanto pare...non c'è.- sorrise ancora per rendersi credibile, come se non fosse successo nulla.
Le suole di Calum si alzarono camminando dolorosamente verso il corridoio. Non appena non vide nessuno, scagliò un pugno violentemente in un armadio abbandonato, deformandolo. Si appoggiò disperatamente alla superficie respirando bruscamente, richiamando l'attenzione di Ashton.-Michael!-urlai ormai nel bel mezzo del pomeriggio. Un dolore al labbro mi fece strizzare gli occhi gemendo dal dolore.
Il ragazzo tinto sorrise soddisfatto e una puzza di disinfettante si fece spazio nelle mie narici.
-Se farà infezione giuro che..- la voce di Ashton venne bloccata dal ragazzo che mi stava disinfettando attorno al piercing.
-Tranquillo, non rischia di morire il nostro Luke.- mormorò divertito facendomi deglutire appena e a fatica.
Il labbro pizzicava ancora e presi un piccolo specchio per vedere l'opera delle piccole mani di Clifford. Un piccolo piercing stava sotto il mio labbro, mentre il ragazzo mi spiegava che per mettere l'anellino avrei dovuto aspettare qualche settimana o si sarebbe deformato il buco e cose del genere.
-Ci manca solo che lo fai biondo.-commentò fintamente nauseato ma con un tono divertito il moro che infondo alla stanza stava scrivendo al cellulare tranquillamente.
Michael si girò guardandolo leggermente offeso.
-Come fai a saperlo?-.
Mi colpì la fronte con una mano ridacchiando appena e scesi dal tavolo della imminente cucina.
-Sta sera quanta gente verrà?- chiese Ashton mentre preparava dei panini per noi. Sta sera? Rivolsi uno sguardo confuso a Mikey e lui mi sorrise per rassicurarmi, ma mi preoccupò soltanto.
-Privata. É una festa privata.-Un coro di 'dai' riempì la stanza. Michael mi stava davanti, Calum di fianco ed Ashton da qualche parte lontana da noi. Eravamo tutti seduti attorno a quella stupida bottiglia di una birra che aveva finito poco prima Mikey. Si era alzato sul proprio tavolino del salotto urlando, alla poca gente conosciuta che era in casa, di giocare con loro al gioco dell'obbligo e della verità.
-La cosa divertente che sono tutti strafatti o ubriachi.- ridacchiò Calum vicino al mio orecchio mentre Mikey ci guardava con aria interrogativa. Forse si stava chiedendo perché stavamo ridendo troppo..
Una ragazza accanto a se praticamente si stava spalmando sul rosso tinto. Incrociò il mio sguardo prima di sussurrarle qualcosa all'orecchio. Arricciai il naso sentendo qualcosa bruciare dentro di me e i miei pugni si strinsero non appena quella bionda non spiattellò il suo seno sulla sua faccia.
Qualcosa mi fece distogliere lo sguardo. Una mano smaltata di rosso mi stava stringendo amichevolmente un bicipite. Incontrai un paio di occhi blu e un sorriso smagliante facendomi sentire in imbarazzo per tale perfezione. Era una ragazza dai capelli castani e una scollatura ben evidente.
-Sei amico di Clifford?- chiese dolcemente avvicinandosi al mio orecchio per non farsi sentire da nessun'altro.
-Si. Perché?- giocai nervosamente con il piercing muovendolo appena con la punta della lingua buttando un occhio sul ragazzo in questione. Stavo parlando a tutti di qualcosa ma ero troppo preso a parlare con lei.
-Cosi so almeno a chi ficcherò la lingua in bocca.-, mi sembrò di strozzarmi con la mia stessa saliva. Iniziai a tossire con poca eleganza facendo ridere la mora accanto a me.
-Colpa di Clifford che vuole fare il gioco del ghiaccio prima di giocare ad obbligo e a verità.- alzò le mani in segno di innocenza e sospirai calmandomi.
In pratica una persona prendeva del ghiaccio e lo metteva in bocca; velocemente dovevi farlo passare nella bocca del vicino e limonare senza pietà. Sbuffai quando iniziarono vicino a noi. Calum mi diede una gomitata abbassando ed alzando velocemente i sopraccigli.
-Te la farai.- mi disse indicando con la testa la ragazza accanto a me. Lo guardai male per poi sbarrare gli occhi. Se lei me lo passava dovevo passarlo anche a Cal. Oh no..
Sembrò leggermi nel pensiero che sbarrò gli occhi anche lui. Eravamo nella merda.
-Vai Cassy!- urlò qualcuno sentendo una mano girarmi il viso e una lingua calda mi invase. Mossi la mia lingua contro la sua un paio di volte indugiando e la presi per i fianchi tirandola a me. Lei chiuse gli occhi ma io no. Non potevo. Uno sguardo davanti a me mi stava come pugnalando e tutti ci guardavano facendo fischi. Mi staccai dopo aver accolto il cubetto di ghiaccio e mi girai verso di Calum che piagnucolava.
-Senza rimpianti.- mi mise una mano sulla spalla facendo un lungo respiro e facendo ridere mezzo salotto. Eravamo gli unici maschi vicini. Perché Michael ha voluto fare sto gioco?
Mentre la mia bocca si apriva su quella di Cal pensai. La sua lingua frettolosamente mi rubò il ghiaccio per poi vedere il ragazzo staccarsi. Mikey si era alzato velocemente.
-Che ha adesso?- mormorò Calum confuso asciugandosi la bocca con il dorso della mano. I nostri occhi erano puntati sul ragazzo che ormai stava salendo le scale.
-Comunque ti ricordo che sono etero.- scherzò Cal facendomi ridacchiare mentre mi alzavo per dirigermi verso le scale.
I miei piedi fecero due gradini alla volta dirigendomi verso camera sua. Niente. Bussai in bagno esitante per poi scoprire che era socchiusa. Il mio tocco la fece quasi spalancare e vidi Mikey chino vicino al lavandino, con una banconota arrotolata in una narice. Stava sbuffando coca. Si alzò gettando la banconota accanto a una striscia rimasta e si tappò una narice con faccia irritata, strizzando gli occhi. Si guardò allo specchio per poi accorgersi che la porta era aperta. Mi guardò insicuro e io ero come immobile.Clifford si faceva.
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Tadaaann. Questo era un nuovo capitolo. Se ci sono errori scusatemi ma non avevo voglia di ricontrollare ( sono mezza addormentata).
Spero che vi sia piaciuto e se lo avete letto lasciatemi un votino, pls. Non siate timidi, fanciulli..rido.
All love, .x
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Our Love is Bitter.|| Muke {COMPLETA}
Fanfic"Non andarci. Sono pericolosi. Perversamente malati. Da rinchiudere." Dove Luke Hemmings è l'ultimo arrivato e, sin dal primo giorno, si ritrova in un gruppo poco raccomandabile. ━━ ⒸTutti i diritti sono riservati all'autrice. [COMPLETA]