Capitolo 16

705 63 10
                                    

"Tutti si accorgono di che colore siano i tuoi occhi, ma nessuno s'accorge della tristezza che si nasconde dietro di loro."

ASHTON'S POV

Parcheggiai la macchina davanti casa Hemmings. Era tutta buia, segno che in casa non c'era nessuno.

Da quello che mi aveva raccontato Luke, in casa c'era quasi sempre la madre. Il padre lavorava in ufficio sempre per mandare avanti la sua azienda e tornava quasi mai.

Spensi il motore e aprì la portiera facendo accendere la luce della macchina. Si spense non appena chiusi la portiera di Luke. Ormai lui era fra le mie braccia in uno stato di coma. Aveva bevuto troppo e si era addormentato dopo qualche singhiozzo. Sospirai duramente: Era tutta colpa mia.

Mi avvicinai alla porta d'ingresso ma era chiusa. Imprecai a bassa voce per non svegliare il biondo per poi illuminarmi alla mia idea. La porta sul retro.

-Sei un genio, Ashty!- sibilai gioiosamente imitando mentalmente la voce di Lukey.

Era un modo per tenermi compagnia.. Non giudicate.

Mi ritrovai in casa sua. Non sapevo dove andare, era enorme e lussuosa.

-Al primo piano, porta a destra.- mugugno il ragazzo stringendosi al mio petto pigramente. Era sveglio ma non del tutto. Aveva una guancia spiaccicata contro di me, assumendo una faccia buffa.

Annuii mormorandogli un grazie salendo velocemente i gradini delle scale imbattendomi in camera sua.

Tutto era in disordine e un sacco di libri erano aperti e sparpagliati sul letto disfatto. Scoperta la passione di Luke.

Misi seduto il ragazzo sul letto e feci cadere i libri sul letto. Il biondo mi guardò assonnato bofonchiando qualcosa di incomprensibile. Lo guardai confuso per poi vederlo buttarsi a peso morto con la schiena contro il materasso, affondando nel cuscino. Si riaddormentò iniziando a russare appena e adorabilmente. Scossi la testa sentendomi per l'ennesima volta la baby sitter di turno.

"-Divertiti un po'.- mi strinse da dietro infilando le mani sotto la mia maglietta. Roteai gli occhi riconoscendo la voce della mia ragazza. Una canzone movimentata ci raggiunse dall'altra stanza, facendomi girare e appoggiare contro il bordo del piano della cucina. Claire mi guardava con lussuria e occhi famelici. Riconoscevo quello sguardo..

-Piccola, devo controllare gli altri. Sento che faranno una cazzata e..- venni interrotta dalle sue labbra carnose e da una sua mano che premeva sul cavallo dei miei pantaloni, facendomi sussultare.

-Smettila di fare la babysitter. Sono grandi e vaccinati, sono maggiorenni e autonomi. Tu ed io ora ci divertiremo un po'. O ti lascio e vado a tradirti di là.- ridacchiò visibilmente brilla abbozzando un sorrisino malizioso facendo un cenno con la testa verso la porta. Persi la testa. Amavo quella ragazza. Così la sollevai da sotto le cosce e la portai al piano di sopra, mentre mi ficcava con poca eleganza la lingua in bocca, muovendo il bacino contro il suo in modo cosi poco...innocente. Mugolò sulle mie labbra facendomi eccitare non appena feci sbattere la sua schiena contro la porta, per poi ritrovarci in una frazione di secondo in un grande letto con lei aggrappata a me. Le sfilai le mutandine dalle sue piccole ed esili gambe mentre lei apriva con i denti la bustina del preservativo. Urlò il mio nome non appena entrai seccamente in lei quasi completamente. Ero poco gentile con lei a letto. Amava la mia violenza e urlava un sacco. Mi ricordai i suoi gemiti e i suoi polpacci che stringevano sulle mie natiche mentre spingevo forte dentro di lei con un ritmo veloce ed estenuante. Durò poco la cosa perché in quel giorno lo avevamo fatto fin troppe volte.. Ma quando lei si prese il seno in mano per arrivare all'orgasmo con me, qualcuno fece irruzione in camera. Mi girai spaventato mentre Claire rise forte e divertita.

Our Love is Bitter.|| Muke {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora