Capitolo 3.

24 5 0
                                    

'MEGAN POV'

Ero così immersa nei ricordi che erano riaffiorati da non rendermi conto che stavo intasando la segreteria di Cassie con il mio silenzio, così conclusi:

'In sostanza, devo ricominciare e devi farlo anche tu. Ricordati di respirare Cassie'

Attaccai, semplicemente, con il cuore affogato nella malinconia e la testa ancora in bilico tra il ricordare e l'andare avanti.

Ma non avrei pianto. No. NO.

Fissai il mare ancora e ancora.

Ero, oramai, racchiusa nella mia stessa bolla.

Non avvertivo suoni e nemmeno l'esistenza di altre forme di vita.

C'ero io, o almeno, quello che ne rimaneva.

Un frisbee rosso mi atterrò davanti ai piedi.

E come, quando meno te lo aspetti, accade qualcosa che ti cambia per sempre la vita.

Un ragazzo con i capelli castani, tutti sparati al vento, si avvicinò con un piccolo sorriso imbarazzato sulle labbra.

Afferrai l'oggetto rotondo alzandomi in piedi e andandogli incontro.

'Credo questo sia tuo'

'Si, grazie, quegl'idioti non conoscono la differenza tra un frisbee ed un boomerang'

Guardammo entrambi verso i suoi amici. Due di loro erano intenti a lottare per buttarsi a terra l'un con l'altro facendosi lo sgambetto; vinse il ragazzo dai capelli mossi castano scuro, che derise l'altro mettendo un piede sul suo addome e alzando le braccia in aria. Il terzo ragazzo se ne stava semplicemente seduto con le ginocchia al petto a guardare la scena difronte a sè.

'Si, sembrano molto svegli'

'Hahaha, l'hai notato anche tu?'

Gli rivolsi un sorriso, non sapendo più cosa dire.

La sua comparsa in scena mi aveva tirata fuori dalla marea nella quale cercavo disperatamente di non affogare e gliene ero grata.

'Comunque, io sono Michael'

Mi porse la mano dopo essersi scostato la lunga frangia in modo disinvolto.

Gliela strinsi prima di rispondere

'Megan'

Mi guardò dritta negli occhi per poi spostare lo sguardo verso il mare

'Che ci fai qui, tutta sola?'

Mi guardai i piedi scalzi che scavavano nella sabbia

'In realtà, sto aspettando mia madre, che è andata a prendere la cena. Dopo ce ne andiamo a casa'

Mi sorrise spostando nuovamente lo sguardo verso il molo illuminato dai ristorantini

'Se è andata al molo, potresti rimanere qui tutta la sera haha'

Rise di gusto, di una risata così spontanea e naturale che fece sorridere anche me.

'Beh, vorrà dire che io ed il mare dovremmo contarcela per un po''

'Oppure ti puoi unire a noi'

Guardai di nuovo verso il gruppo di ragazzi che si erano tutti seduti ed erano intenti ad osservare con poca discrezione la nostra conversazione, quando uno dei ragazzi, quello con i capelli scuri che poco prima era stato buttato a terra dal suo vicino, mi salutò con la mano.

'Non mordiamo'

Non so se era per la voce confortante del ragazzo che avevo di fronte, oppure perchè non conoscevo nessuno e questa sembrava una buona occasione o, semplicemente, perchè volevo tenere chiusa per un po' quella scatola di ricordi orribili, che mi portavo dietro e che non facevano altro che farmi cadere una pioggia di catrame addosso, ma accettai.

If You Say SoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora