In tutta onestà, mi sentivo davvero in imbarazzo, mentre mi avvicinavo a Michael e quello che sembrava essere Ashton, che era in piedi, appoggiato al muretto dove il vicino era seduto.
Stavano parlando mentre uno mangiava e l'altro usava il telefono, quindi nessuno dei due notò il mio avvicinamento.
Non volevo sembrare una rompi scatole o peggio, una ragazza appiccicosa, ma loro erano le uniche persone che conoscevo in questo posto ed era stato Michael ad invitarmi.
Quando fui abbastanza vicina, salutai Michael, che alzò di scatto lo sguardo dallo schermo del suo telefono e mi sorrise.
"Guarda chi ci onora della sua presenza!"
Ashton rimase davvero sorpreso.
"Allora non stavi scherzando amico! Wow! Ciao Megan! Pensavo che Michael mi stesse prendendo in giro quando mi ha detto che sei piombata nella sua classe, oggi!"
Sorrisi, non sapendo cosa dire.
Erano così solari e mi trattavano come se ci conoscessimo da più tempo di quello che era in realtà. Sinceramente, pensavo non si ricordassero nemmeno il mio nome.
Mi sentivo meglio a pensare di non essere più così estranea a questo posto.
"Allora: come ti trovi?"
Guardai Ashton addentare il suo panino, e decisi di fare un riassunto di cosa mi era successo fino ad ora, per fargli capire il mio punto di vista.
"Il mio armadietto questa mattina non si apriva e sono arrivata in ritardo in classe. La professoressa di inglese mi ha rimproverata e ha fatto pure una battutaccia sul mio cognome. La mia vicina di banco non mi ha degnata di uno sguardo ed il resto delle persone mi osservano di nascosto, come se non me ne accorgessi. In più non sto molto a genio a Luke.
Devo recuperare il programma di matematica prima di prendermi un'insufficienza al primo test e, a parte voi, non ho conosciuto nessuno oggi. Può bastare?""Wow! E non sei ancora scappata?"
Lo guardai immobilizzarsi con ancora il boccone mezzo masticato in bocca.
Michael sorrise, lanciandomi un piccolo sguardo divertito, abbassando nuovamente la testa sul suo telefono.
"Ha carattere, la ragazza."
Ashton approvò l'affermazione dell'amico prima di ingoiare il restante cibo per mettersi a ridere.
"Benvenuta nella nostra scuola! Vorrei dirti che il peggio è passato, ma non sarei onesto!"
Michael gli tirò un calcio.
"Lasciala respirare, idiota!"
Sorrisi, ma non feci in tempo a ribattere, perché una voce catturò la nostra attenzione.
"Sapevo che la mia bellezza ti avrebbe riportata da me! Qual buon vento dolcezza?"
L'entrata in scena di Calum fece ridere tutti, me compresa.
"In effetti, ho stalkerato su internet ogni scuola nelle vicinanze, per capire in quale andassi. Dopo quella volta in spiaggia, non potevo pensare di vivere senza vederti ogni giorno della mia vita!"
Tutti scoppiammo a ridere, compreso Calum, che si era seduto dopo Ashton, a mangiare dell'uva. Agilmente, schivai il chicco che venne indirizzato verso di me.
"Perdono la tua insolenza solo perché sei nuova e perché, infondo, mi ami, solo che ancora non lo sai."
Ero ancora appoggiata ai mattoni, quando Ashton, che era in piedi tra Michael e Calum, guardò complice l'amico, per poi spingere sull'erba il ragazzo che stava lanciando in aria un chicco d'uva, prima di farselo cadere dritto in bocca.
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If You Say So
FanfictionMegan Hope, 17 anni, costretta a trasferirsi per ricominciare dopo la separazione dei suoi genitori, lascia la sua vita a Londra e finisce a Sydney con la madre in cerca di un nuovo inizio. Non conosce nessuno. Deve ripartire da zero in un nuovo mo...