Capii che mi aveva riconosciuta perché cambiò espressione e tono di voce.
"Che diavolo ci fai qui tu?"
Per quanto la sua domanda fosse davvero scortese, lo disse con più sorpresa che cattiveria.
"Ciao anche a te! Da qualche parte dovrò pur andare a scuola"
Aprii il suo armadietto ed estrasse un libro. Dalla copertina sembrava quello di inglese.
Guardai sul foglietto della segreteria e anche io avevo inglese alla prima ora.
Non mi accorsi nemmeno che Luke si era già incamminato.
"Ti conviene muoverti, la prof. è una vera stronza e tu sarai la sua prima vittima questa mattina"
Come faceva a sapere che eravamo in classe insieme, se nemmeno lo sapevo io?
Lo raggiunsi con una piccola corsetta e dovetti mantenere un passo veloce per stargli dietro.
I corridoi erano semideserti. Questo confermava il nostro ritardo.
Gli occhi sarebbero stati tutti su di noi. Non ci volevo nemmeno pensare."Cosa dovrei fare o dire alla prof.?"
Il suo sguardo era rivolto davanti a se e non sembrava intenzionato a rispondermi.
Mi chiedevo se riservasse questo per trattamento solo a me, o fosse arrogante di natura.
Percorremmo tutto il corridoio, fino a che non si fermò davanti ad un'aula, la C42.
Bussò, e capii che era la nostra.
Prima di aprire mi squadrò da testa a piedi.
"Tieni la bocca chiusa e lasciala blaterale. Te la caverai con una bella ramanzina sulla politica di questa scuola."
Annuii, non convinta delle sue parole, ed entrai con lui.
"Oh! Ma guarda chi si è degnato di presentarsi a lezione oggi!"
La donna di mezza età era seduta alla cattedra e si dondolava sulla sedia con uno strano ghigno sul viso.
"Buongiorno anche a lei Miss Child"
Luke andò a sedersi senza aggiungere altro ed io rimasi bloccata sui miei piedi.
Non avevo idea di cosa fare o dire.
Il consiglio di Luke non era stato molto esplicito, per quanto diretto."Vedo che hai dato il buon esempio alla nuova arrivata"
Mi squadrò per intero da sopra le due paia di occhiali che indossava, poi consultò il registro elettronico.
Luke non disse nulla, era occupato a parlare con il suo vicino di banco.
Tutti avevano gli occhi su di me e mi sentivo fuori luogo.
Potevo optare per scappare via.
Ma non sono codarda di natura."Signorina Hope, ho la speranza che lei si integri decorosamente in questa istituzione, che come ben tutti sappiamo essere una scuola, quindi come minimo si esige la puntualità. Il nostro caro Hemmings dimentica per l'appunto questa clausola contrattuale di allievo. Ma lei non è di certo venuta qui per prendere il peggio di questa scuola. Dico bene?"
Annuii del tutto shoccata dalle sue parole. Quando Luke aveva detto che era una stronza non pensavo avesse realmente ragione. Mi sbagliavo.
La battuta sul mio cognome spero fosse solo una mia impressione, ma dai sorrisetti stampati in faccia ad alcune persone, credo non fosse solo una mia idea.Mi porse il libro della materia, che teneva nel cassetto e la ringrazia a voce flebile.
"Vada pure a sedersi"
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If You Say So
FanfictionMegan Hope, 17 anni, costretta a trasferirsi per ricominciare dopo la separazione dei suoi genitori, lascia la sua vita a Londra e finisce a Sydney con la madre in cerca di un nuovo inizio. Non conosce nessuno. Deve ripartire da zero in un nuovo mo...