Mi avvicinai a lui senza dire una parola e inizia a distendere le braccia verso il soffitto.
Mi guardò confuso, senza però aprir bocca.
Quando fu l'ora dello stretching per le gambe, sia io, che Luke, ci appoggiammo alle spalle di Michael per affrontare l'esercizio, senza perdere l'equilibrio.
Luke mi guardò profondamente, e sapevo esattamente quello che pensava."Hai intenzione di spicciare una parola oggi?"
Ci sedemmo tutti quanti per afferrarci le caviglie e stirare la schiena.
Sia Michael che Luke era già tanto se erano arrivati ad afferrarsi le ginocchia, mentre io, in quanto elasticità, ero sufficientemente idonea per potermi afferrare i piedi e posare la testa sulle gambe tese."Brutta giornata."
Fu tutto quello che dissi.
Luke mi guardò ancora, ma lo ignorai."Colpa mia?"
Scossi semplicemente la testa, sicura che lui non fosse assolutamente il problema.
"È successo qualcosa?"
Scossi nuovamente la testa e continuai con lo stretching.
Non avevo considerato ne Melissa ne Matty, e loro non si erano fatti vedere; non sarebbe stata proprio giornata per finire in mezzo ad altri problemi.
Per il resto della lezione la coach ci divise in gruppetti per esercizi sui riflessi e coordinazione. A noi, si aggiunse una ragazza che mi aveva sorriso più volte. In ogni caso eravamo tutti concentrati sugli esercizi, per sprecare il fiato con futili conversazioni.
Alla fine della lezione, guardai Michael, per poi allontanarmi, verso lo spogliatoio.
Speravo capisse, che lui non centrava nulla.
Mentre mi stavo cambiando, si sedette vicino a me Melissa."Hei! Come vanno le cose? Ti sei ripresa?"
La guardai prima di infilarmi la maglia.
"Si! Grazie! Come va?"
"Bene grazie! Dopo scuola, io e degli amici andiamo a bere qualcosa e mangiare un boccone. Ti va di unirti?"
Per quanto fosse stata gentile nel propormelo. Oggi in ogni caso non avevo proprio voglia di circondarmi di persone. E poi c'era Michael.
"Scusa ma, Michael mi porterà a casa, non posso disdire con lui. Ma grazie per avermelo chiesto."
La sua espressione mutò al suono del suo nome.
"Oh. Okay! Allora niente, sarà per un'altra volta!"
Alzò le spalle e tornò vicino al suo armadietto, e dopo avermi guardata un'ultima volta, si girò per finire di cambiarsi.
"Sei una fan degli Bring me the horizon?"
La ragazza che era seduta sulla panchina difronte a me, mi indicò la maglia che stavo indossando.
"Si! Li conosci?"
Era strano trovare una loro fan che non fosse un'emo, con qualche tatuaggio e percing. Io stessa non ero così, ed era sempre bello trovare qualcuno che apprezzasse i tuoi gusti.
"Si! Li amo! E amo la tua maglietta!"
Le sorrisi e la ringraziai.
"Sono Lidia, comunque!"
Finii di legarmi le scarpe e la guardia.
"Megan, comunque! Ci si vede!"
La salutai, e me ne andai.
Mi mancavano solo più matematica.
"Solo" era una parola.Mentre uscivo dalla porta mi scontrai con qualcuno, e mi scusai, prima di vedere chi fosse.
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If You Say So
FanfictionMegan Hope, 17 anni, costretta a trasferirsi per ricominciare dopo la separazione dei suoi genitori, lascia la sua vita a Londra e finisce a Sydney con la madre in cerca di un nuovo inizio. Non conosce nessuno. Deve ripartire da zero in un nuovo mo...