Capitolo 13.

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Quando entrai a casa di Luke, mi sentii invadere da un senso di inadeguatezza.
Per qualche motivo, mi sentivo davvero fuori posto, ma come aveva detto Ashton, contrariare le decisioni di Calum era quasi impossibile, come far cambiare idea a Michael.
La casa era davvero carina, ma silenziosa e buia.
L'unica luce accesa, era quella dell'ingresso.
Proveniva solo una leggera sinfonia dalla porta in cui ci stavamo dirigendo.
Da lì, si proseguiva giù per una scala, che sembrava portare ad una taverna di medie dimensioni.

"Ho preso da bere, da mangiare e ho rimediato una bella ragazza. Cosa possiamo volere di più dalla vita?"

Con l'entrata in perfetto stile "Calum", i due ragazzi seduti sul divano, intenti a parlare, rivolsero lo sguardo verso di noi. Uno rimase pietrificato, l'altro del tutto scioccato.

"Calum, non eri da solo. Ricordi?"

"Oh già, Ash è stato la mia spalla. Ma non ha nessun merito al riguardo."

Mentre Ash andò a sedersi sulla poltrona vicino al divano, diede uno scappellotto al ragazzo che sorreggeva ancora le pizze.
Io rimasi ferma poco distanza dalle scale.
Dire che mi sentivo un'intrusa, era un eufemismo.
Mentre Calum posò il cibo sul tavolino, Michael, guardò per un secondo l'amico che lo affiancava, e poi mi raggiunse.

"Hei! Che sorpresa!"

"Mi dispiace Michael. Calum mi ha vista dall'altra parte della strada e mi ha letteralmente accalappiata."

"Accalappiata? Haha"

Anche lui, come Calum mi fissava intensamente, forse la mia faccia era in condizioni peggiori di quello che pensavo. Avrei dovuto darmi una lavata e ripassare il trucco.

"Voleva che ti salutassi, così sono passata. Ma tolgo subito il disturbo!"

La sua espressione si allarmò di colpo.

"No, aspetta! Perché? Non sei di disturbo. Sinceramente, sono davvero contento che ti abbia "accalappiata"! Non hai nulla di cui dispiacerti. Rimani!"

Lo guardai fare gli occhi dolci, prima di ricambiare lo sguardo che sentivo su di me, da parte di Luke. Ero sicura che avrebbe distolto lo sguardo nel momento stesso in cui io lo avrei guardato. Invece, i suoi occhi rimasero in contatto con i miei.

"Se va bene a tutti."

Marcai il "tutti" riferendomi all'unico presente, che non ero certa volesse la mia presenza nei paraggi. Dopotutto, era casa sua.

"Smetti di pensare che non piaci a qualcuno! Se non ci piacessi, ti inviteremmo da qualche parte? No di certo. Non siamo così gentili!"

Calum, che si era già fiondato sulla sua pizza ai peperoni, concordò, a bocca piena, con l'amico.

"Ben detto, amico!"

Michael tornò a sedersi al suo posto, ed io, rifiutai gentilmente la proposta di Ashton di cedermi il suo posto sulla poltrona, per raggiungere Calum, sul tappeto davanti al tavolino.

"Hei, piccola! Cosa preferisci? Peperoni? Salsiccia piccante? Patatine o würstel?"

"Oh, in realtà non ho molta fame!"

La serata era iniziata nei peggiori dei modi, e il mio corpo ne subiva le conseguenze, ancora una volta.

"Non vorrai essere imboccata a forza, vero?"

Guardai Calum, cercando di capire, quanto la sua domanda fosse reale.

"Non sta scherzando, Credimi!"

Guardai Michael sorridere prima di avvicinarsi al tavolino.

"Una fetta con le patatine, andrà più che bene!"

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