Capitolo 15.

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Durante il viaggio Michael rimase per la maggior parte del tempo girato verso di noi.
Mi raccontarono quanto spesso andavano al mare e quanto fosse diventata un'abitudine, oramai.
Calum continuava a sonnecchiare sulla mia spalla fino a quando non intervenne nei nostri discorsi commentando che per quanto spesso frequentassero la spiaggia, non altrettanto spesso facevano delle conoscenze degne del loro interesse.

"Fino a quando una dolce straniera non è apparsa ai miei occhi."

Poco a poco si degnò di aprire gli occhi per guardarmi in modo beffardo.

"Da quanto tempo stai sfruttando la spalla di Megan fingendo di dormire?"

Ashton lo guardò.

"Hei! Stai insinuando che io abbia sfruttato l'occasione di accaparrarmela per usarla come cuscino?"

Prima che qualcuno potesse formulare un pensiero, ci diede la risposta da sé.

"È esattamente quello che ho fatto!"

Lo guardai malissimo prima di scuotere la testa.

"Non sorprenderti se poi qualcuno te la fa pagare."

Mi guardò torvo mentre partì un'ovazione da parte dei suoi amici.

"È una minaccia?"

"No, un avvertimento."

"Hei! Le ragazze più tranquille sono le più letali, fai attenzione amico."

Michael rise guardando la strada davanti a sé.
Eravamo arrivati.

Una certa agitazione iniziò a formarsi nel mio stomaco.
Era solo la seconda volta che mettevo piede in spiaggia e non entravo in acqua da quel giorno maledetto.
Avevo una strana sensazione addosso.
Non volevo che gli altri si accorgessero della mia esitazione, ma questo, per me, era un passo decisivo per il mio obbiettivo di cambiare pagina in una nuova vita.
Dovevo lasciare andare i fantasmi del passato.

Odio chiamarla così. Ma è proprio come se di lei non mi fosse rimasto altro se non lo spettro che mi fa visita nel buio quando null'altro voglio se non averla vicina.

"Tutto okay?"

Sobbalzai quando Michael mi mise una mano sulla spalla.
Mi ero fissata a guardare da lontano le onde di quell'infinito blu.
Dovevo smetterla di perdermi nella mia testa.
Idiota.

"Si, scusami."

Presi le mie borse prima di lasciar chiudere la macchina a Luke che mi lanciò un'altro strano sguardo.
Iniziava a darmi sui nervi.
Non dovevamo per forza essere amici, come aveva ben messo in chiaro, allora poteva evitare quel suo modo di scannerizzarmi.
Mi metteva a disagio.

Portammo tutte le nostre cose non molto lontano dall'enorme molo.
Mi aspettavo molte più persone, ma ero contenta fosse tranquillo.
Dovevo solo concentrami sul divertimento che mi aspettava.

Dopo aver steso i teli, Calum e Ashton si spogliarono in tempo record per correre alla riva e inaugurare la giornata con il primo bagno.
Luke si tolse le scarpe e la maglia per poi stendersi sul telo e chiudere gli occhi.

"Non ti piace molto la spiaggia? Hai la stessa espressione di quando ti ho conosciuto la prima volta."

Lo guardai perplessa sedendomi sul mio telo, steso vicino al suo.

"Quale espressione?"

Michael si sedette a mezzo metro da me.

"Persa, e piuttosto triste."

Guardai la sabbia per un attimo prima di rispondere.

"No. Ho solo qualche scheletro nell'armadio da superare. Sono contenta di essere qui. Davvero."

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