Capitolo 23

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Mi sveglio ed Harry non è accanto a me. È seduto sulla poltrona presente in camera, già vestito, che mi fissa. Mi rigiro nel letto che stranamente non voglio abbandonare e dopo poco mi metto seduta restituendogli lo sguardo con un sorriso che ricambia. Mi scoppia il cuore a quella visione.

"Dormito bene dormigliona? " Rido per il nomignolo che mi è stato attribuito e annuisco piano sbadigliando.

"E tu?" Chiedo imbarazzata

"Mai stato meglio" posso sentire le mie guance andare in fiamme. Maledizione.

Si alza e mi invita ad alzarmi del tutto, mi porta in cucina e noto, amaramente, che lui ha già fatto colazione. Ma per mia fortuna mi ha lasciato qualcosa. Mi guarda mentre addento il mio cornetto.

"Che c'è?" Chiedo dopo un po'

"Sei bellissima anche con i capelli arruffati e la bocca leggermente sporca dallo zucchero a velo presente sul cornetto" mi soffoco con il caffè e lo guardo mentre lui ride per la mia reazione, santo cielo questo ragazzo.

"Io ora devo andare" Sì avvicina pericolosamente a me e mi lascia un bacio sulla fronte e avviandosi alla porta. Sono incapace di dire qualsiasi cosa dato che mi ha lasciato spiazzata.

Metto via il tutto, tazza nella lavastoviglie mentre carte e scatoloni dei cereali, ormai finiti, li butto.

Mi dirigo verso la mia stanza e non so da dove cominciare, cavolo è un completo disastro. Inizio dal mio armadio. Metto via tutte le mie maglie in disordine e metto a lavare i jeans sporchi mettendoli nella cesta dei panni sporchi. Devo pulire più spesso così evito di ridurre il tutto all'ultimo.
Mi maledico per essere così confusionaria.

Oggi a scuola si entrerà due ore più tardi perché la professoressa di lettere si è ammalata, fortuna per me ma povera lei.

Mi metto in doccia, penso alla sera movimentata che ho vissuto ieri sera è cavolo ci sono stati più colpi di scena ieri che non in un film di azione. Il mio ritorno dalla grande villa di mia madre, la feste e poi la dichiarazione di Harry. Riesco ancora a sentire la sua bocca pronunciare, con quella voce roca, quelle bellissime parole. A volte vorrei che ci fosse una macchina del tempo per rivivere certi momenti.

Esco e mi copro con l'accappatoio.
Vado in camera, oggi fa piuttosto freddo nonostante siamo al tre di maggio fuori c'è nuvoloso e a breve verrà sicuramente a piovere. Londra è sempre stata così, o ti piace o non ti piace non esistono vie di mezzo. È così.

Mi metto i jeans strappati con sopra una felpa nera ed una scritta bianca, me l'ha regalata a Natale Louis, il regalo migliore che mi potessero fare è stupenda.
Metto le all star alte bianche e prendo la cartella semi vuota. Prendo le chiavi di casa e il cellulare con le sigarette. Esco senza troppa fretta e chiudo dietro di me il portone del palazzo.

Io e Samantha ci siamo dati appuntamento fuori da scuola, mi dirgo a piedi guardando il caos che c'è per le vie di Londra anche alle nove del mattino. Sono sul marciapiede e mi perdo nel guardare ogni singola persona, c'è chi prende il caffè con calma mentre fa una telefonata o chi invece corre perché magari non vuole perdere la coincidenza del pullman. Ognuno è assorto nei propri pensieri ed è proprio bello, perché nessuno ti giudica e perché c'è chi sta più male di altri e non ha voglia, magari, di soffermarsi su altre persone che magari hanno la loro vita meno incasinata di quanto in realtà pensano.

Svolto l'angolo e sorrido felice per il bel buongiorno che questa mattina ho ricevuto. Sono a pochi metri da scuola e posso intravedere Louis che si bacia con Samantha mentre vedo poco più in la Niall, Zayn e Liam fumarsi una sigaretta.

Li raggiungo.

"Ciao tutti" dico

"Nessie, buongiorno anche a te" mi dice Louis mentre vedo Sammy ricomporsi ed io rido. Mi affretto a salutare anche Liam e Zayn mentre Niall lo saluterò la prossima ora dato che è già entrato, per qualche inspiegabile motivo.

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