Capitolo 25

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No, non posso stare un minuto di più in questo dannato letto. Troppi ricordi.

Mi alzo e mi dirigo in cucina, cosa mi preparo? Caffè.
Lo sorseggio guardando l'orologio dove le lancette segnano le 2 di notte, grandioso.

Altra notte insonne. Bello schifo.

Suonano alla porta.
Seriamente? Alle due di notte? Ma in questo condominio devono esserisi bevuto il cervello, dio mio.

Apro e Harry Styles gente alle due di notte con addosso una tuta e una felpa nera con il cappuccio, suona alla mia porta più dolce che mai.

È pazzo? Si lo è. Confermato.

Lo faccio entrare dato che fuori la temperatura è come al solito molto bassa, non esiste estate qui a Londra come negli altri paesi tipo Italia o Grecia, qui fa perennemente freddo. Ma in un certo senso lo apprezzo.

"Tutto bene?" Chiedo dopo svariati minuti.

"Non ti facevi sentire ed io non avevo il coraggio di farlo, quindi, si ecco ho pensato che beh ti avrebbe fatto piacere vedermi di nuovo. E quindi sono qui alle due di notte. Scusa" Si affretta a dire ed io rido.

"Ridi?"

"Sei buffo Harry" Rido ancora

"E tu sei bella quando ridi" mi fermo di colpo e cerco di analizzare le parole che ha detto. Porca miseria Harry alle due di notte è ancora più illegale in tutti i sensi. Finirà mai di stupirmi? Credo di no.

"Tranquillo, sei il benvenuto qua. Forse"

"No no, non dire forse perché lo dici quando sei fredda e in questo momento non ho bisogno che tu sia acida con me. Voglio un abbraccio." Okay questo ragazzo si è bevuto il poco di ragione che gli era rimasto ma lo adoro così come è.

Mi sciolgo tra le sue grandi braccia inalando il suo buonissimo profumo. Harry è quel tipo di persona che non è il primo a sciogliere l'abbraccio e dio amo profondamente questa cosa. Potrei stare così per l'eternità ed oltre.
Ma purtroppo il forno a microonde mi dice che la mia seconda tazza di caffè e ben calda e mi devo, purtroppo, staccare da quel bel ragazzo.

Si toglie il cappuccio e gli stivali lasciandoli all'entrata e seguendomi poco dopo.

"Bevevi forse caffè?" Chiede ironico

"Si" rispondo

"Un giorno mi dirai il perchè della tua insensata ossessione per il caffè" ridacchio e annuisco

Mi è pericolosamente troppo, troppo vicino. E non penso bene di ragionare. Il suo fiato sul mio collo, le sue mani sotto la sua maglia, anzi ormai mia maglia bianca, traccia cerchi immaginari provocandomi così dei brividi. La sua bocca pericolosamente vicina alla mia, lo desidero.

Mi sta provocando per vedere quanto ancora resisto. Chiudo questa volta io la nostra distanza tra le nostre due labbra. E dio mi è mancato tremendamente tanto, troppo. Il piacere di avere il suo calore addosso mentre mi accarezza la schiena e mi spinge sempre di più contro il bancone. La mia mano tra i suoi capelli che amo. Troppo belli.
Ci stacchiamo con il fiatone, entrambi.

"Amo i tuoi capelli. Non dovresti rinchiuderli in quel cappuccio come hai fatto prima" ride e mi stampa un altro bacio sulle labbra.

Siamo sul letto da ormai quasi venti minuti e Harry non mi sta lasciando stare, mi continua a fare il solletico e ho bisogno di una pausa per riprendere fiato.

"Siamo folli. Alle tre di notte a ridere e scherzare, lo siamo. Ma è questo che amo di noi." Perdo un colpo al cuore per le sue parole uscite così in fretta mentre mi tortura con le sue mani ed io mi contraggo sotto il suo corpo per le troppe risate.

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