Mi svegliai con un mal di testa fortissimo, mi facevano malissimo gli occhi che quasi non riuscivo del tutto a tenerli aperti.
Mi accorsi che ero a casa di Ron, in camera sua, e dato che avevo addosso i vestiti potevo non dubitare del fatto di esser andata a letto con lui.
Lo vidi uscire dal bagno che ha in camera. Indossava solo una canottiera e dei boxer gialli, non aveva i polsini, vedevo anche a distanza quelle cicatrici enormi.
<<buongiorno.>>
Malapena riuscii ad aprire bocca ma pronunciai un "buongiorno" capiente.
<<dovremmo fare colazione, dopo una sbronza del genere mangiare è la salvezza.>>
Mi alzai dal divano sentendomi girare la testa fortissimo, ma passò in fretta.<<per me se la è scopata.>>
<<non lo so Ron, ma mi incuriosisce il piacere che si prova a farlo.>>
Mi ero sempre accontentata della masturbazione ma della penetrazione non ne sapevo nulla, nemmeno del piacere che si provava, e avevo una voglia assurda di scoprirlo.
<<anche a me, ma voglio aspettare per farlo con quella giusta.>>
E mentre lo disse arrossì.
"Ceciii non mi hai più scritto."
<<merda.>>
<<cosa scusa?.>>
<<mi ha scritto Jake.>>
Appena gle lo dissi fece quel giro con gli occhi, tipo come se gli desse fastidio che mi scriveva e in effetti era proprio cosi. Non lo tollerava come ragazzo, gli puzzava qualcosa.
"Hey, scusa ma ero impegnata, poi a scuola è successo un macello."
Dovevo perforza scriverglielo? Beh si, cosi magari avrei preso più fiducia in lui, almeno credevo.
"Cucciola racconta."
"Appena entrata a scuola tutti hanno cominciato a guardarmi a ridermi in faccia facendomi battutine sui baci."
Ma ora che ci pensavo, solo lui avevo baciato.
"Ahaha cazzo sti adolescenti che fanno i coglioni, magari saranno gelosi del fatto che sei bella e avranno messo voci in giro per farti diventare meno popolare, avvolte è così."
Quello che mi scrisse sembrò reale, non mi insospettiva però c'era pur qualcosa che combaciava.
<<Ron, ti conviene riportarmi a casa, mamma sarà su tutte le furie.>>
<<dai ma così presto?.>>
<<si, Ron perfavore.>><<dove cazzo sei stata tutta la notte? Almeno potevi avvisarmi?.
Guardati, sei ridotta malissimo, dovresti meritarti una punizione lo sai?.>>
Ecco, quando nomina "punizione" bisogna implorarla di non farmi chiudere in camera per settimane, di solito faceva questo come punizione.
<<nono mamma perfavore niente punizione!.>>
<<non decidi tu!.
Se non vuoi restare a casa per una settimana allora lavorerai per 3 giorni dalla zia al bar vicino.>>
<<ma sei matta?.>>
<<no sono tua madre.>>
A quella frase "no sono tua madre" mi caddero definitivamente le braccia.
Non volevo passare le serate in quel schifoso bar dove lo frequentavano drogati e ubriaconi di mezza età.
L'ultima volta che ci fui andata in quel bar avevo circa 12 anni. Ci andavo lì perché adoravo chef, mi faceva sempre gli scherzetti e mia zia un tempo mi preparava sempre le frittelle ogni volta che venivo a farle visita. Ma crescendo lei cambiò, diventò una drogata e non so se rivederla mi avrebbe resa contenta.
In quell' istante mi annoiavo, la doccia non mi andava di farla, ero esausta anche se puzzavo, guardare la tv col cavolo. Pensai a Jake, potevo chiamarlo? Si lo chiamai.
<<Jake come stai?.>>
<<bene te?.>>
<<così così, anzi non so proprio come mi dovrei definire.
Passo giornate piene di tensione da quando a scuola continuano a far girare la voce del bacio e io non neanche con chi mi sarei baciata oltre te! Perché tu non conosci nessuno li a scuola vero?.>>
<<ehm si vero non conosco nessuno Ceci, fidati.>>
E pure a me sembrava una menzogna, non volevo essere paranoica in quell istante, era meglio fingere.
<<mi fido Jake.>>
<<vado ora.>>
<<ma non puoi restare ancora a farmi compagnia?.>>
<<no, ti chiamerò un'altra volta, ciao.>>
Ogni volta che toccavo il discorso "bacio", "scuola" trovava sempre un modo per terminare la chiamata o con scuse belle e buone cambiava discorso. Un discorso banale ma pur un discorso che per lui gli cambiava tutto.
Decisi di uscire di sera, andare in un bar con Lory.
<<oh ma Ceci ma la vedi Roxy? Sempre con quelle scarpe li con il tacco gigante più del suo cervello e la mini gonna.>>
<<ognuno ha i suoi modi di vestirsi.>>
Ma che stavo dicendo, lei si vestiva da puttana e basta.
Poi non capivo perché Lory continuava a parlare di lei, e io dovevo saperlo perforza.
<<Lory posso dirti una cosa?.
Hai qualcosa contro Roxy? Si ok rompe sempre le palle ma almeno spiegami il motivo del perché parli sempre di lei.>>
<<da piccola uscivo sempre con lei, eravamo inseparabili.
Quando avevamo incominciato a frequentare le medie e nuove compagnie lei da me si distaccò perché gli sembrava più figo stare con gente malata di testa.>>
<<e quindi voi due per colpa delle compagnie non vi sentite più e vi insultate e basta?.>>
<<diciamo di si.>>
Forse ero scema in io quello momento e forse perché non ho mai avuto un problema dep genere con un amicizia, non riuscivo a seguirla perché automaticamente pensavo che si poteva rimanere amici anche senza avere la stessa compagnia. Infatti io, Jey e Ron non abbiamo la compagnia uguale: loro due stavano con il loro gruppo che a me non piaceva solo per il semplice fatto che mi stavano antipatici loro e i loro modo di fare, io invece uscivo con tutti. Se qualcuno mi chiedeva di uscire io ero disponibile, tranne le persone che mi rompono le palle ovviamente.
<<Ceci, parlo del diavolo e spuntano le corna.>>
<<cosa?.>>
Mi girai e trovai Roxy dietro di me che rideva, avevo gia capito che rideva di me.
Mi alzai e gli andai contro senza pudore.
<<hey, problemi?.>>
<< si tu ahaha.>>
<<cazzo ridi te che ti scambiano per un cavallo.>>
Arrivò subito dopo Lory con uno sguardo di sfida, Roxy indietreggiò e se ne andò di fretta senza più guardarmi negli occhi.
Mi girai e vidi Lory, dopo Jake.
<<cosa ci fai qua?>>
Jake <<sono entrato nel locale e to ho visto.>>
Lory <<ma voi due vi conoscete?>>
jake <<si, ci conosciamo e ora se me lo permetti te la porto via.>>
Lory << ahahah fai pure.
A dopo Ceci.>>
Mi prese per mano e mi portò fuori dal locale e malapena riuscivo a camminare con i tacchi che avevo addosso.
<<spiegami il perché di tutto questo.>>
<<cosa devo spiegarti?.>>
<<mi dovevi avvisare prima, cosi usciamo da soli tranquillamente, e poi faccio schifo, non mi sono preparata, son truccata di merda.>>
<<stai zitta.
Sei bellissima.>>
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Occhi che ingannano
Teen FictionCeci, una ragazza di 17 anni, alta, magra con i capelli color porpora con occhi verdi, che va al liceo linguistico e con le amicizie e complimenti se la cava benissimo. Non ha mai avuto nessun problema di prese in giro e a scuola è una molto popola...