Capitolo 8

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Era già da 2 ore che parlavamo di noi e del nostro futuro. Un po era stancante ma avevo lui davanti, un figo della maddona ed era impossibile non fissarlo, ascoltarlo.
<<Ceci, vorrei..>>
<<dai dimmi.>>
Si avvicinò sempre di più a me e mi prese il mento con le sue dita.
<<baciarti, vorrei baciarti.>>
Disse con la voce affannata.
E mi baciò.
Un lungo bacio con il giochetto della lingua ed era troppo stupendo quel bacio ma mi fermai, lo spinsi più lontano possibile da me e mi toccai le labbra mentre gli parlai.
<<ma che cazzo, ci conosciamo da pochissimo tempo e tu mi baci!.>>
<<ma cosa c'è di male, dai scusami.>>
Senza il mio consenso si avvicinò per abbracciarmi e io accettai quel suo abbraccio.

Quando entrai a scuola bei corridoi tutto mi sembrò strano.
C'erano ragazzi che ridevano, facevano faccie strane, quelli che fingevano di baciarsi. Non capivo.
Jey <<ma cosa cazzo succede, perché tutti ti guardano?.>>
<<oddio non lo so.
Entriamo immediatamente in classe.>>
Rimasi scioccata da tutto ciò. Ero abituata ad essere salutata, ammirata, e cosa avevo fatto per far scatenare quell'inferno?.
Ron <<ascolta, qualsiasi cosa sia successo io e Jey rimaniamo con te.>>
Quando suonò la campanella i ragazzi entrarono in classe poi vidi Roxy avvicinarsi a me.
<<baci bene alla fine ahaha.>>
A bocca aperta, ero a bocca aprta!.
La fulminai solo con lo sguardo perché non mi andava di abbassarmi ai suoi livelli.
Questa tortura menomale durò 3 giorni dopo di che finì tutto.
Non riuscivo a toglermi dalla testa quello che era successo, magari era tutta una messa in scena per farmi uno scherzo, si ma uno scherzo davvero lungo.
Intanto avevo già finito di mangiare e mia mamma era sul divano con il pc.
"Ragazzi sta sera usciamo?."
Ron "io si esco tu Jey?."
Jey "in teoria dovrei stare con una tipa ma se me la porto con me?."
Oddio no non poteva averlo scritto.
Non mi ero mai sentita al mio agio con le tipe che si portava a dietro Jey. Erano sempre antipatiche e schizzinose.
Ron "daccordo portala ma basta che non fai scenate del tipo che la sbaciucchi davanti a noi e cose varie."
"Ron ha ragione.
L'importante è che ci divertiamo;)."

Eravamo al tavolino e io avevo davanti a me la tipa. Bionda, occhi marroni, labbra che sembrano pompate ma  invece è l'effetto del rossetto rosso, sorrido falso e terribilmente magra e vanitosa.
Se ci pensate assomiglia tipo a quelle tipe che voi odiate, quelle che vi frega il ragazzo e ti guarda male. Ecco una cosa del genere.
Io e Ron pensavamo che le sue battutine fossere da vomito estremo. Ora capivo perché Jey sceglieva questo tipo di ragazze: perché sono stupide e hanno un bel fisico. Sono apposta per una botta a via.
Ron << ahahah tipo Jey ti ricordi quando hai fatto rotolare giu nel burrone Ceci e tu eri spaventato perché pensavi fosse morta? Ahaah.>>
Jey << oddio mi dispiace di nuovo Ceci ahaha.>>
<<vai tra ahah.>>
E intanto la bionda mi fissava perché notava che cagavano di più me che lei, infatti dopo un oretta o due chiese a Jey di ritornare a casa (chi sa per cosa fare). Io rimasi solo con Ron.
<< io non riuscirei mai a scoparmi una del genere dai.
Solo a guardarla in faccia ti sale la tentazione omicida.>>
<<massi lo sai che Jey le sceglie apposta.
Poi se ti danno fastidio le tipe che lo corteggiano figuriamoci quando si fidanzerà.>>
Ero gelosa? Si ovvio cazzo era il mio migliore amico, IL MIO.
<<pazienza dai.>>
Ci lanciammo sguardi buffi per dirci cosa diamine facevamo lì a far nulla. Mi lesse nella mente.
<<beviamo Ceci?.>>
<<Sei matto? Ahaha non posso andare a casa conciata così, mia mamma mi ammazzerebbe.>>
Fece una risata a dir poco contagiosa, sexy anche.
<<dormi da me allora.>>
<<ma ce scuola domani.>>
Mi fece l' occhiolino e mi prese la mano stringendola a sè.
<<saltiamo la scuola.>>
Saltare la scuola? Ma che idea davvefo assurda. Già non potevo fare troppe assenze perché ho già avuto una sospensione e quei giorni li contavano come mancanze, sarei stata spacciata?, Puodarsi.
Bevemmo così tanto da ridurci malissimo.
Eravamo per strada e Ron canticchiava stonando e tra un po strisciava per terra dal fatto che non si reggeva più.
Io invece ero in piedi, trucco sbavato e continuavo a palparmi il sedere. Forse l'alcool mi fa un'effetto da arrapata.
Sua mamma già dormiva e io e lui eravamo in cantina che sarebbe la sua camera diciamo.
Ci misimo seduti sul divanetto ancora in sotto shock, cercava di accendere la tv ma non trovata il tasto e l' unica cosa che riuscivo a fare invece di aiutarlo era di ridere sputtanandolo.
<<oddio come sei bella Ceci.>>
<<smettila scemo lo so.>>
Mi avvicinai di più a lui praticamente standogli addosso, petto contro petto per avvicinarmi alla sua bocca.
<<hey ma cosa fai.>>
<<ti bacio.>>
Mi spintonò all'indietro facendomi sobbalzare sul bracciolo del divanetto.
<<no Ceci non baciarmi.>>
<<ma perché sei il mio amico.>>
<<appunto sono solo un tuo amico.>>

Occhi che ingannanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora