Hermione non era in gran forma quando tornò a Hogwarts. Era stranamente stanca e già durante i primi giorni di scuola accumulò tanti di quei compiti che di conseguenza dovette studiare come una pazza durante il weekend.
C'era qualcosa di diverso quell'anno a Hogwarts, forse i compiti, forse la pressione dei G.U.F.O., forse il ritorno di Voldemort che tutti negavano, o forse Fred.
La ragazza non aveva mai passato giorni peggiori nella scuola, vedeva tutto nero. Pensava, sperando di avere ragione, che non appena avesse detto a Fred la veritá si sarebbe sentita meglio e le cose sarebbero migliorate.
In più qualcosa la turbava: la nuova insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, la professoressa Umbridge (sottosegretario anziano del ministero) adoperava un metodo di studio molto diverso da quelli che avevano usato i loro ex professori di quella materia. Usava solo la teoria. Molti studenti attribuivano questo metodo al suo carattere, ma Hermione non era cosi superficiale da pensare questo: qualcosa non andava, il filo di pace che c'era tra il Ministero e Hogwarts si era rotto la notte in cui Harry era tornato dal labirinto del Tremaghi con il cadavere di Cedric fra le braccia. Il Ministro non credeva alla versione dei fatti di Harry e Silente (che era veritiera) e si rifiutava di accettare il ritorno di Voldemort. Per tutta l'estate La Gazzetta del Profeta aveva pubblicato articoli spargendo la voce che Silente era solo un vecchio svalvolato e Harry un pazzo violento paragonabile solo a Sirius Black, che era poi il suo padrino, altrettanto innocente.
Dunque, l'unica ragione per cui il Ministero aveva spedito la Umbridge a insegnare Difesa Contro le Arti Oscure, era perchè voleva tenere sotto controllo Hogwarts, Silente e Harry. E il vero motivo per cui la Umbridge usava solo la teoria per "insegnare" era perchè voleva i ragazzi inesperti nel combattere.
La sera del secondo giorno a Hogwarts Hermione si trovava da sola nella Sala Comune, finendo i compiti, perchè Harry era dalla Umbridge in punizione e Ron era andato a fare qualcosa senza specificare bene cosa.
Hermione vide Fred e George appendere alla bacheca di Grifondoro un annuncio.
Hermione corse a vedere: cercavano persone per un lavoro.
La ragazza capì all'istante di cosa si trattava.
Non potevano farlo! Non potevano sperimentare le loro invenzioni sugli studenti! Doveva impedirglielo, ora che era un prefetto poteva, al diavolo Fred e tutto quello che era successo con lui.
"Scusate" disse e strappò a metà l'annuncio.
"Hermione!" urlò George, "Ma che ti prende?!"
"Non potete sperimentare le vostre invenzioni su altri alunni! Sarebbe pericoloso!"
"Guarda che le abbiamo già sperimentate su di noi! Dobbiamo solo assicurarci che abbiano lo stesso effetto su tutti"
"Lo stesso non lo potete fare"
"Sennó?" chiese Fred "cosa fai? ci metti in castigo con il potere della magnifica spilla?"
La rabbia ribolliva dentro Hermione.
Ron entrò in quell'istante nella Sala Comune.
"Ma cosa..." disse.
"No" rispose hermione a Fred "ma avvertirò vostra madre!"
"NON PUOI FARLO!" dissero i due all'unisono.
"Lo farò senza nessun problema se continuate con questa storia"
I due sbuffarono, Fred prese l'annuncio diviso a metà dalle mani di Hermione e con un tocco di bacchetta lo incendiò.
Un grumo di ceneri si formò sul tappeto.
Hermione si girò: "Grazie per la collaborazione, Ron!"
"Ohh, È vero, ora anche Ronnuccio può punirci! Dimmi, andrai difilato dalla mamma domattina?" disse George beffardo.
"Stai zitto, e tu tienimi fuori da questa dannata storia, Hermione" rispose Ron brusco.
"Sai Ron se ce una cosa che mi fa davvero infastidire più di qualcuno che mi mette i bastoni tra le ruote è qualcuno di poco leale." continuò Fred "io vado a letto"
"ti seguo" disse il gemello.
"vado anche io" aggiunse Ron.
Piano piano tutta la Sala Comune iniziò a svuotarsi.
Hermione rimase li dov'era, una lacrima le rigò la guancia.
Era sicura ormai che Fred non la sopportava.
Sentì un rumore e subito apparve Harry alle sue spalle.
"Hermione cosa fai qui?"
Lei si girò e lui non potè fare a meno di vedere i suoi occhi lucidi.
Hermione lo guardò e per un momento prese in considerazione l'idea di salire a dormire senza dire nulla, ma nell'intento di farlo corse da Harry e lo abbracciò.
"Che succede?"
Si sedettero sul divano e Hermione gli raccontò l'accaduto di quella sera.
"Hermione" disse Harry, "le cose si sistemeranno, insomma litighi sempre con Ron"
Non aveva capito. Ma come poteva? Non sapeva che a Hermione in realtà piaceva ancora Fred.
"Harry, io, penso che non mi piaccia piu Ron"
"Ah"
"Insomma, lui non da segni di iniziativa"
"Si, forse è meglio se per un po' lo lasci perdere, si ingelosirà se ti vedrá con qualcun altro, come l'anno scorso con..." ma non finì la frase, e mentre Hermione capì come si sentiva Ginny, il ragazzo fece due più due.
"Hermione!"
"Cosa?"
"Non dirmi che ti piace Fred!"
"No, che dici"
"Hermione! Allora ti piace lui!" disse disperato.
"Io..."
Harry sorrise e la guardò, e lei non disse altro che "devo andare, ho sonno", girò i tacchi e si diresse al dormitorio.
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Il Ballo del Ceppo 2
RomanceQuesto è il sequel della mia FF "Il ballo del ceppo". Spero vi piaccia e che non sia banale. Pareri nei commenti <3