Sotto il vischio

533 33 8
                                    

giovedì 21 dicembre, alla festa

Fred e Hermione si avvicinarono alla ragazza che, contenta di vederli, si allontanó dal suo partner per parlare con loro.
"Continuò a sostenere che da quando hai messo da parte Harry i tuoi gusti in fatto d'uomini sono nettamente peggiorati" disse Fred prendendola in giro, con tono serio e diplomatico allo stesso tempo. Lei rise e gli tirò un fraterno pugno sulla spalla. In quel momento apparve Harry.
"Ciao Ginny.. stai bene sta sera" si complimentó timidamente.
"Oh ciao Harry! Grazie, ma dov'è la tua dama? Non dovresti lasciarla sola, abbiamo detto niente altri Balli del Ceppo no?" rispose Ginny ai limiti dell'acido. Hermione e Fred aggrottarono le sopracciglia. Harry si sentì terribilmente fuori luogo e dopo aver biascicato qualche parola sconnessa si diresse verso Ron e le due ragazze.
"Ginny! Ma che diavolo fai?" chiese Hermione confusa e arrabbiata.
"Se Harry ci avesse tenuto a venire qui con me avrebbe fatto qualcosa! Non rincorrerò più la sua passività, o si da una mossa o niente." ribattè la rossa sicura.
"Vuoi andare a bere qualcosa?" le domandò Zacharias che li aveva raggiunti giusto in tempo.
Ginny lo prese a braccetto e si diressero al bar.
Fred e Hermione si guardarono e appurarono che non si sarebbero sorpresi se ci fosse stato qualche litigio o amore esploso quella sera. Nonostante Hermione fosse ancora un po' arrabbiata con Fred, decise che avrebbe sorvolato per godersi quel momento al meglio. I due si diressero in pista per ballare. Fred la faceva girare e roteare senza sosta: non ballavano coordinatamente nè tanto meno con eleganza come Veronica e Penn, ma nonostante ciò tutti li guardavano e li invidiavano per quanto fossero affiatati. A loro due sembrava che il mondo intorno fosse scomparso, ballavano sotto un finto cielo stellato circondanti da migliaia di lucciole splendenti. Hermione gettó le braccia al suo collo e lo bació intensamente.
"Allora, sono perdonato per questi giorni?" chiese Fred in tono ironico.
"Questo dipende da te!" disse lei continuando a baciarlo. Fred le prese la mano destra nella sua, e la strinse troppo forte. Con un gemito di dolore la ragazza si staccò dalle sue labbra e lasciò violentemente la tenera presa del fidanzato, per accarezzarsi le ferite ancora fresche che sulla sua mano avevano impresso la frase: "Non devo difendermi con la magia".

Mercoledì 20 dicembre, corridoi di Hogwarts.

Erano quasi le 18 ed Hermione stava aspettando Fred davanti alla biblioteca come avevano programmato. Tuttavia Fred la stava facendo aspettare e questo non era da se, in più doveva aver finito le lezioni ormai da diverso tempo. Hermione si sedette per terra con la schiena poggiata al muro, e aprì il libro di Antiche Rune mentre aspettava il fidanzato. Dopo qualche minuto udì il ragazzo correre verso di lei.
"Alla buon'ora!" disse con irritazione.
"Scusami..." iniziò Fred col fiatone "è che... George... aveva un'idea per uno scherzo..."
Hermione alzò le sopraccigli prima di iniziare a cantilenare la solita vecchia ramanzina sui Tiri Vispi Weasley. Battibeccarono un po' sul argomento, poi involontariamente i loro discorsi deviarono mentre si avviavano verso il terrazzino del sesto piano, dove trovarono un po' di privacy. Il tempo voló tra baci e carezze.
"Sei preoccupata per stasera?" chiese il ragazzo preoccupato. La ragazza si sentì un masso scivolare nello stomaco. "A dire il vero, lo sono. Quella donna mi incute timore, è inumana" rispose Hermione.
"Dai su, non fare la debole! Sei una Grifondoro! Non dovrebbe essere un pallone gonfiato come lei a intimorirti!" Hermione si sentì infastidita.
Lui non era mai stato in punizione dalla Umbridge. Tuttavia, scacciò quel pensiero e sospirò: "Penso di averne viste di peggio" di tutta risposta.
"Così mi piaci!" ribatté il ragazzo stringendola. Dopo un ultimo rapido bacio si avviarono a cena. Il pasto passò velocemente. Prima che si arrivasse al dolce, Hermione notò George dire qualcosa nell'orecchio del gemello, che rispose con uno sguardo emozionato. Pochi secondi dopo i gemelli si congedarono, con la scusa di "avere da fare". Fred fece l'occhiolino a Hermione, che intanto iniziava ad avere ansia per la punizione: sarebbe dovuta stare nell'ufficio della strega alle 10:30, sperava di poter stare con Fred nei minuti prima. Lui si accorse del suo turbamento e le sussurrò in un orecchio che avrebbe fatto in tempo a tornare prima del castigo. Lei gli sorride timidamente e gli stampò un bacetto sulla guancia. Ad Hermione si era chiuso lo stomaco per la paura. Si alzó dal tavolo prima degli altri ma fu seguita dai due amici che non volevano lasciarla sola e lei, Ron ed Harry tornarono nella Sala Comune che era del tutto deserta. Si sedette sul suo divano preferito e prese ad accarezzare Grattastinchi soprappensiero. Ron ed Harry si sedettero vicino a lei.
"Hermione, io e Ron abbiamo pensato che c'è una persona com cui vorremmo parlassi". disse Harry.
"Cosa?" chiese la ragazza colta di sorpresa.
Ron si alzò e fece un incantesimo davanti al Buco del Ritratto: avrebbe rallentato l'entrata delle persone, ma essendo molto presto non c'era reale pericolo che qualcuno arrivasse prima di di un'ora.
"Vai Harry, chiamalo" disse all'amico.
Harry infiló la testa nel fuoco del camino e prese a chiamare Sirius.
"No! Cosa fai! È PERICOLOSO" gridò la ragazza tentando di fermarlo. Ma ormai era tardi, la testa di Sirius prese forma nel fuoco.
"SIRIUS! Devi andartene! La Umbridge potrebbe controllare il camino!" strilló la ragazza allo sconsiderato Sirius.
"Hermione ho qualcosa di molto importante da dirti" rispose lui tranquillo, come nulla fosse.
"Qualsiasi cosa la Umbridge ti offra, non bere NIENTE. Non rivelare niente della tua estate: sei stata in vacanza con i tuoi in una località Babbana. Non menzionare niente che riguardi Silente o Harry. Cerca di resistere e di astenerti dal rispondere."
Hermione provò un brivido pensando a quello che le aspettava.
Sirius svanì dal fuoco, la gente popolò la Sala e le dieci e mezzo si avvicinavano. Ogni cinque minuti Hermione controllava l'orologio, nella speranza che Fred apparisse magicamente. Ma era ormai chiaro che non si sarebbe fatto vivo. Non poteva crederci. Alle 10:25 Hermione era ancora sul divano con la speranza di vedere il suo ragazzo apparire. Harry e Ron la persuasero ad alzarsi e la accompagnarono fino all'Ufficio della strega. Prima di entrare la abbracciarono. Hermione si sentiva il cuore in gola. Abbassò lentamente la maniglia ed entrò.

Il Ballo del Ceppo 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora