I passi di Hermione e Fred rimbombavano nei corridoi deserti del castello. Tutti gli studenti erano già nei loro dormitori, e anche loro due avrebbero dovuto. Ma cos'è la vita senza un po' di adrenalina? Impossibile evitare avventure illegali in compagnia di Fred Weasley. Giunsero davanti alla statua di una vecchia strega dall'aria superba e dai tratti orientali, appoggiata ad una piccola colonna di pietra.
"Mi dispiace disturbarti Harrish" disse Fred rivolgendosi alla statua.
Hermione inarcò le sopracciglia, e proprio in quel momento vide la statua muoversi.
"è sempre un piacere" rispose la strega, rivolgendo un sorriso al ragazzo. Hermione guardò il rosso sbalordita.
"Permetti?" chiese lui alla strega, che rispose con un ampio gesto che indicava la colonnina alla quale era poggiata. Fred vi si avvicinò e sollevo il capitello: infilò un braccio dentro il fusto della colonna e ne trasse fuori una specie di telo appallottolato. Hermione non fece in tempo a capire cosa si trattasse che lui lo nascose dentro la tasca.
"Ma come hai fato?!" chiese lei stupida: era impossibile che un oggetto di quelle dimensioni potesse entrare in una tasca. Il rosso le rifilò il suo solito sguardo da falso saccente: "è un semplicissimo incantesimo di estensione... quante cose che devo insegnarti!"
Hermione scosse il capo giocosa e seguì il ragazzo verso l'ingresso del castello.
Arrivati davanti alle porte una ventata di gelo li fece rabbrividire. Si guardarono, e con gli occhi si dissero che neanche una bufera li avrebbe fatti tornare alla Sala Comune.
"Mi segui?" chiese Fred.
"Dopo di te" rispose Hermione.Iniziarono a scendere verso la capanna di Hagrid, poi girarono a destra recandosi verso il retro del castello. Ad Hermione venne in mente la loro ultima passeggiata nel cuore della notte: Fred aveva avuto perfino il coraggio di portarla sul Platano Picchiatore, chissà in che guaio si sarebbero cacciati quella sera!
Superarono il castello e arrivarono in prossimità di una discesa rocciosa.
Il panorama sulle colline immerse nell'oscurità circondate da un cielo trapunto di stelle era mozzafiato.
"Stupendo" sospirò la ragazza "sembra quasi di poterle toccare"
"Cosa?" chiese Fred.
"Le stelle" rispose lei.
"Oh, tesoro, non hai ancora visto nulla."
Si girò e vide Fred estrarre dalla tasca il telo appallottolato. Lo distese.
Quello che sembrava un telo era uno dei tappeti più belli che Hermione avesse mai visto: era vasto, lucente, con decorazioni bianche e oro che riprendevano dei motivi arabi. In alcuni punti sembrava che ci fossero proprio delle piccole pietre dorato che luccicavano sotto il riflesso della luna. Hermione si avvicinò e lo sfiorò con la mano: era sofficissimo, pregiato, sembrava quasi emettere una vivida luce... come se emettesse magia... sembrava quasi... incantato...
La ragazza trattenne il respiro. Ma no, non poteva mai essere...
"Questo è un tappeto volante, Hermione" esordì Fred. Hermione non riusciva a crederci. "La donna della statua è una famosa strega del Medio Oriente... è vissuta davvero tantissimi anni fa, e la leggenda narra che riuscì a liberare il suo amato dalla prigione scappando con questo tappeto".
Fred toccò con la punta della bacchetta una decorazione che ritraeva una mezzaluna. Il tappeto prese vita, si illuminò ancor di più, e si alzò a mezzo metro da terra. Fred ci salì su con un salto. Pose la mano a Hermione che, ancora incredula, la afferò e montò sul tappeto. Il ragazzo si sedette a gambe incrociate verso il centro del tappeto e fece gesto a Hermione di mettersi davanti a lui. Lei si accovacciò e si rannicchiò davanti a lui, tra le sue braccia.
"Sai cosa devi fare" disse Fred probabilmente rivolgendosi al suo vecchio amico tappeto.
Quest'ultimo iniziò a levitare nell'aria alzandosi sempre di più verso il cielo blu.
Man mano che salivano, si avvicinavano al castello, girando intorno alle torri. Hermione poteva vedere dentro alle finestre: ebbe una fugace visione della sala comune dei corvonero, e riconobbe la sua amica Luna. Passarono davanti alla torre di Grifondoro, e Hermione indicò a Fred Harry e Ron seduti al tavolo della sala comune a giocare a scacchi magici. Si alzarono sempre di più nel cielo, passando davanti alla finestra dello studio di Silente.
"Fred, guarda, Silente!" Hermione lo indicò al ragazzo. Il preside dal suo studio non potè fare a meno di notare quella scena. Corse alla finestra, si affacciò, ma con grande sollievo dei due ragazzi, rivolse a loro un saluto e un grande sorriso in mezzo a tutta quella barba. I due ragazzi risero insieme. Arrivarono così in alto da superare la torre di astronomia. Ormai riuscivano a toccare le nuvole. Hermione sporse una mano verso una di queste e Fred le cinse la vita abbracciandola da dietro. Erano immersi nella notte tempestata da una miriade di stelle. Hermione pensò che non aveva mai vissuto niente di così sensazionale e che probabilmente niente poteva superare quel momento. La luna sembrava essere loro amica, irradiava una luce serena e bianca, e si faceva sempre più nitida ai loro occhi.
"è davvero spettacolare" disse lei.
"già, ma con te al mio fianco, tutto sarebbe spettacolare".
Il tappeto incominciò a rallentare fermandosi all'altezza della Foresta Proibita. Vedevano ormai tutto il castello.
Hermione si girò verso di Fred, stringendogli forte la mano. Lentamente i loro visi si fecero più vicini che mai. La ragazza riusciva a vedere il riflesso della luna nei suoi profondi occhi. Lei lo baciò, e sembrò che tutta quella immensità culminasse nell'incontro delle loro labbra. Non c'era brio o adrenalina in quel bacio, ma tante parole non dette, tante emozioni fino a quel momento soffocate e ora finalmente libere. Lui rispose al bacio e accarezzò la guancia di Hermione con una mano, mentre con l'altra la stringeva ancora più stretta a sé, come se non volesse lasciarla mai. Il vento freddo li travolgeva ma a loro questo non importava. Non si accorsero del freddo tanto che erano presi l'uno dall'altro. Quel piccolo attimo parve durare un'eternità, e nonostante ciò, non gli bastava mai e ne volevano sempre di più: nessuno dei due avrebbe mai fatto smettere quel perfetto istante. Si guardarono negli occhi per un attimo e riuscirono a dirsi con uno sguardo mille e milleuno cose. D'altronde non c'era bisogno di parole, disse Hermione tra se e se, queste cose non si spiegano con le parole, si sentono col cuore, si sanno e basta. E nessuno oltre loro due avrebbe capito quell'infinito dialogo senza parole. Lo sapevano solo loro due, e nessun altro avrebbe mai capito.
Un ululato di un lupo lontano li distrasse.
Guardarono entrambi al di sotto di loro, verso la Foresta.
"Mi piace pensare che quel lupo sia Lupin in una passeggiata notturna nei boschi" disse Fred riportando tutto definitivamente alla realtà. Ma a Hermione andava bene, e anche a lui, perchè per quanto da sogno, quel momento ormai non era più una fantasticheria, ma era diventato anch'esso realtà.
"Forza, sai ora dove devi andare" disse Fred al tappeto.
Iniziarono la loro lenta discesa passando per piccoli sciami di lucciole e scambiandosi qualche dolce bacio. Hermione era in parte dispiaciuta che la loro avventura stesse volgendo al termine. Tuttavia notò che il tappeto si dirigeva verso un'ala abbastanza sconosciuta del castello.
"Dove andiamo?" chiese.
"Aspetta e vedrai" rispose Fred.
Il tappeto atterrò su una piccola torre che la ragazza non aveva mai notato, era oscurata da un'altra grossa torre. Fred scese e aiutò Hermione a far lo stesso. Sotto una piccola tettoia Fred stese il tappeto. Si tolse le bende dalla gamba e le trasformò in una coperta Si avvicinò a Hermione e le tolse le garze dalla ferita alla testa. "Scusa ma ci serviranno". Le trasformo in un grande cuscino. Si sedette su quel letto improvvisato e invitò Hermione accanto a lui. La ragazza visibilmente imbarazzata si sedette, un po' rigida. Fred divincolò la bacchetta in aria, creando attorno a loro una cappa di calore. E poi toccò la testa di Hermione pronunciando la formula "desilludo" rendendola invisibile agli occhi degli altri. Fece lo stesso su di lui e poi diede uno sguardo as Hermione, notando la sua lieve tensione.
"Hei.. che succede?"
"N-niente...". Ma Fred capiva che essendo il primo amore della ragazza, questo destava comunque in lei un certo nervosismo.
"Non pensare...". La avvolse con un braccio accanto a lui. Con l'altro le accarezzava la testa dove aveva il livido. "Siamo solo io e te".
Lei lo guardò negli occhi con una tenerezza che lo sciolse nel profondo, e lui si sentì così fortunato, ad avere con lui qualcosa di talmente puro tra le sue braccia. Ed ebbe per un momento un brivido di terrore: terrore di poter fare qualcosa di male, di ferire quella personcina così speciale, quel raggio di sole nella sua vita. La strinse ancora più forte al suo petto, sentendo di non aver mai avuto accanto a lui qualcuno che lo facesse sentire così fortunato, così in pericolo, così felice.
Si stesero, e iniziarono a parlare di sogni, di avventure, di ricordi, di tutto...finchè piano piano non si addormentarono, più uniti che mai.
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Il Ballo del Ceppo 2
RomanceQuesto è il sequel della mia FF "Il ballo del ceppo". Spero vi piaccia e che non sia banale. Pareri nei commenti <3