Non sono solito ricordare molto bene gli eventi della mia infanzia, non ne conosco il motivo.So solo che tutto ciò che è accaduto nel periodo in cui vivevo in Francia con i miei genitori per la mia mente non esiste, è come avvolto dalla nebbia e ogni volta che cerco di ricordare provo solo un gran mal di testa e molta frustrazione. Solo attraverso i sogni ho sporadiche visioni di quel passato perduto e questo mi rasserena un po'. Ma rammento perfettamente quella notte. La notte in cui la mia vita cambiò drasticamente. Neanche la mia mente ha potuto proteggermi da quel ricordo del mio passato che continua a tormentarmi tutt'ora...
Brest, castello dei De Bourgogne, settembre 1880
Era ormai notte fonda e stavo dormendo profondamente quando delle urla provenienti dal piano di sotto mi svegliarono.
-Chi c'è?- chiesi circospetto, allungando una mano verso il pugnale che tenevo nascostosotto il letto.
Subito dopo il mio maggiordomo spalancò la porta della mia stanza.
-Signorino, signorino! Dovete fuggire subito!- esclamò senza nascondere il terrore sul suovolto.
-Perché? Che succede?-domandai rizzandomi subito a sedere.
Il maggiordomo invece di rispondermi cominciò a prepararmi una sacca da viaggio.
-Mortimer rispondetemi!
Ma le sue parole vennero assorbite dal rumore di un'esplosione.
-Siamo sotto attacco! I cacciatori vi hanno trovati, signorino. Dovete fuggire subito!
- E dove vado? Dove sono i miei genitori?- pretesi di sapere prima di fare qualunque cosa.
-Da vostro zio a Londra.Destroit vi aspetta di sotto, dovete sbrigarvi prima che arrivino anche qui.- rispose trafelato mentre gettava dei vestiti e un mantello da viaggio sul letto. Non mi era sfuggito che non aveva risposto all'altra mia domanda.
-Mortimer dove sono i miei genitori? Voglio vederli.
-Non c'è tempo signorino,loro fuggiranno dal passaggio sotto il castello, non preoccupatevi vi raggiungeranno presto.
Mi vestii in fretta, anche se le mani mi tremavano cercai di restare calmo. Avevo però la sensazione che Mortimer mi avesse mentito riguardo ai miei genitori, tuttavia non dissi nulla.
-Sapete bene che non hobisogno di Destroit. Farò molto più in fretta da solo.
-Sì invece se non volete farvi scoprire. Prendete la strada per i boschi non quella principale, non credo serva ripetervi di stare attento, signorino.
-Avete ragione, nonserve.- gli sorrisi per rassicurarlo, poi afferrai la borsa da viaggio, me la misi in spalla e aprii la finestra, pronto a saltare.
Le porte del castello furono fatte saltare proprio in quel momento. Erano entrati.
-Addio Mortimer e grazie.
- Abbiate cura di voi,signorino.- il mio fedele maggiordomo fece un' inchino profondo e quando rialzò lo sguardo io non c'ero già più.
Atterrai agilmente e senza voltarmi mi diressi alle stalle.
Il mio bellissimo purosangue nero come la notte scalpitò e s'imbizzarrì mentre lo stalliere tentava di non farlo scappare.
Non appena mi vide si calmò all'istante e gli saltai in groppa senza problemi.
-Signorino, state attento.- mi avvertì il giovane stalliere allontanandosi dagli zoccoli di Destroit.
-Lo faccio sempre. Scappa prima che ti prendano.- replicai.
Il ragazzo scomparve e io tirai le redini del cavallo per spronarlo a partire.
Alle mie spalle sentii altre urla e lo sfrigolio del fuoco che attecchiva pian piano fino a divampare.
Strinsi i denti e diedi di tacco a Destroit.
Più veloce, più veloce.
- Un giorno vi vendicherò. Presto i cacciatori la pagheranno per quello che hanno fatto. Parola di Alexiel De Bourgogne - dissi alla luna, che fosse testimone della mia promessa di vendetta.
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Ice and Emerald
ParanormalLondra, 1800. Elizabeth Phantomville, erede della famiglia Phantomville ha tutto ciò che potrebbe desiderare tranne una cosa, l'amore. Dopo l'ultima delusione decide di non innamorarsi mai più, finchè non incontra il misterioso e affascinante conte...