Arrivai a casa che era quasi mezzogiorno, purtroppo il passo di un gatto era troppo corto nonostante fosse utile per non essere notato. Guardandomi intorno raggiunsi la finestra della mia stanza al secondo piano e dopo essermi arrampicato sull'albero di fronte balzai sul davanzale. Fortuna volle che fosse aperta e potessi entrare facilmente. Ma non era come l'avevo lasciata prima di andare al ballo...
Fogli e giornali sparsi ovunque sul pavimento, l'armadio aperto e i vestiti gettati a terra, il letto sfatto.
Sembrava che fosse passato un tornado o più semplicemente che qualcuno avesse frugato tra le mie cose ossessivamente in cerca di qualcosa. Per sua sfortuna non possedevo più ciò che cercava.
Con un balzo scavalcai il davanzale e atterrai sul divanetto appena sotto la finestra, poi ripresi forma umana.
Ero venuto lì non per prendere qualche vestito e andarmene, quello avrei potuto farlo dopo se mi fosse avanzato del tempo. Anche io dovevo frugare nella stanza di qualcuno.
Con passo sicuro uscii dalla camera e chiusi dietro di me la porta. Non c'era nessuno in corridoio per cui proseguii verso quella di mio zio.
Sapevo che non era in casa perché quel giorno ricordavo bene che c'era una riunione con gli altri miei parenti. I De Bourgogne al completo in mia assenza dovevano elaborare una nuova strategia, ma non me ne preoccupavo. Le mie priorità erano altre.
La porta della stanza era aperta per cui non dovetti nemmeno forzare la serratura, dentro era molto simile alla mia, solo i colori erano diversi, sul verde e l'oro.
Mi diressi alla piccola scrivania in legno accanto alla finestra, ma non per frugare tra i fogli, lì non c'era nulla di rilevante. No, quello che cercavo era la chiave per entrare nel suo studio privato.
Doveva essere per forza nella sua stanza, nascosta come solo lui poteva fare, ma io lo conoscevo bene e contavo di trovarla in poco tempo.
Dopo aver frugato nei cassetti senza successo trovai uno scompartimento segreto e proprio lì dentro c'era la chiave.
Era una semplice chiave d'ottone, ma la porta che apriva la rendeva ben più preziosa di quanto sembrasse all'apparenza.
Uscii subito dalla camera e sentii un rumore di passi. Mi nascosi in un ripostiglio e aspettai che si allontanassero, poi presi il corridoio a destra e mi fermai davanti allo studio dello zio.
Finalmente dopo tanti anni potevo scoprire quali segreti conteneva. Ero eccitato all'idea come un bambino che stava per ricevere un premio dai genitori.
Infilai la chiave e come previsto la porta si aprì: l'interno era piuttosto piccolo e ciò era dovuto soprattutto alle librerie altissime piene di tomi addossate alle pareti e al centro c'era solo uno scrittoio con parecchi fogli impilati uno sull'altro.
Frugai subito tra i fogli della scrivania con in testa un'immagine ben precisa di ciò che stavo cercando, qualcosa che forse avrebbe potuto aiutare sia me che Elizabeth a fermare suo fratello.
Non trovai nulla se non vecchi conti e strategie di guerra, così passai alle librerie cercando tra le fessure fra un libro e l'altro e alzando e abbassando qualche tomo più grande che sembrava fuori posto in modo da scoprire eventuali passaggi segreti.
Impiegai più di mezz'ora per scandagliare tutte e due gli scaffali stracolmi e non avevo trovato nulla. Possibile che mi fossi sbagliato?
Mi sedetti sulla poltrona dietro lo scrittoio per riprendere fiato e spremermi le meningi. Doveva essere per forza lì, ne ero certo, magari era più nascosto di quanto pensassi oppure non avevo guardato con sufficiente attenzione ...
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Ice and Emerald
ParanormalLondra, 1800. Elizabeth Phantomville, erede della famiglia Phantomville ha tutto ciò che potrebbe desiderare tranne una cosa, l'amore. Dopo l'ultima delusione decide di non innamorarsi mai più, finchè non incontra il misterioso e affascinante conte...