Capitolo 16- Sangue e cenere

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Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Che mi avessero ingannato? Avevo qualche strana afasia che distorceva le parole che ascoltavo? No, ovviamente, ma lo avrei di gran lunga preferito all'udire quella sconvolgente rivelazione.

-State mentendo. Mio fratello è morto anni fa in un incendio, in Francia.- ribattei ostinatamente.

-E' questo che vi hanno detto, vero? Lo immaginavo, nostro padre ha fatto un buon lavoro a nascondere tutto... Nessuno si ricorda di me, neppure voi, la mia adorata sorellina... - disse con tono sprezzante.

-Non è vero! Mio padre non era un bugiardo.

-Ne siete proprio sicura? Lasciate che vi mostri la verità allora ...

Schioccò le dite e all'improvviso tutto intorno a me scomparve.

Non mi trovavo più nel labirinto, ma in una foresta che non conoscevo. Il cielo non era più coperto da una spessa coltre di nubi. ma punteggiato di stelle, l'aria però era umida e aveva un che di salmastro. E non ero sola.

Sentii delle voci maschili molto vicine così mi nascosi dietro un cespuglio.

Sei uomini vestiti di nero spuntarono dal folto del bosco. Erano Cacciatori.

Ma le divise che indossavano non erano come quelle a cui ero abituata, aderenti e senza fronzoli, queste erano composte solo da pantaloni neri, cappotto scuro e stivali alti che scricchiolavano sul terreno.

Dove diavolo sono finita?

-Signore, siamo pronti.- disse uno dei sei avvicinandosi all'uomo che stava più in disparte e si distingueva dagli altri per il cappello a falda larga in testa.

-Molto bene,Jacques. E' ora di mettere fine all'esistenza di questi abomini.

Nel sentire quel nome familiare il mio cuore sobbalzò.

-Padre siete sicuro di voler attaccare stanotte? Voglio dire, non mi sembra leale ... - disse un altro che sembrava il più giovane di tutti.

L'uomo si voltò e probabilmente era molto adirato visto il modo in cui il ragazzo arretrò.

-Cosa stai dicendo, Richard?! Ti si è forse annebbiata la mente? Lealtà! Cosa mi tocca sentire! I Mutaforma non sono leali e noi li attaccheremo stanotte.

-Ma non fanno del male a nessuno ... E poi siamo in pace.- provò a ribattere il giovane.

-Per ora forse, ma grazie alle preziose informazioni del nostro amico sono certo che si stiano preparando a sterminarci. Stiamo solo impedendo che ciò accada attaccandoli per primi, lo capisci?

-Sì, ma non sono sicuro che sia giusto ...

-Non sei sicuro?! Vuoi forse dirmi che preferiresti veder massacrare sotto i tuoi occhi tua madre e tua sorella? Vuoi dirmi questo?

-No! Perdonatemi padre se ho dubitato di voi.

-Bene, figliolo. Ora non perdiamo altro tempo. Prendi due uomini con te, gli altri con me. Non si aspettano un attacco in piena notte e dal portone principale per giunta.- ordinò, poi si rivolse ad un uomo alla sua destra che prima non avevo notato, del resto era buio pesto.

- Winchester, amico mio. E' giunto il tuo momento.

Improvvisamente capii dove mi trovavo. Ricordavo bene la reazione di Alexiel nel sentire quel nome, era stata fin troppo esagerata per dimenticarla. Era la notte dell'attacco al castello dei De Bourgogne quella e questo voleva dire che ciò che stavo vedendo non era altro che un ricordo. Un ricordo dell'uomo dalla maschera di ferro.

E se aveva detto di chiamarsi Richard... questo voleva dire che quel giovane tanto testardo era lui e che l'uomo che aveva chiamato padre era di conseguenza anche mio padre. No, non poteva essere, era una bugia, una menzogna era solo quello che voleva farmi credere. O forse no?

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