Era mattina.
Mi alzai come al solito alle 8:45, potevo permettermelo solo in vacanza.
Entrai in cucina e lanciai un'occhiata al calendario: era il 13 Settembre, il che significava che dopo domani avrei dovuto incominciare il Liceo. Al solo pensiero sbadigliai. Aprii il frigorifero e presi uno yogurt e, dal cassetto accanto alla dispensa, un cucchiaino. Mi sedetti pigramente su una sedia e, quando stavo iniziando a mangiare, entrò mia madre.
- 'Giorno mamma - dissi sbadigliando. - Buongiorno Susan - mi disse lei in tono piatto. Per un attimo smisi di mangiare lo Yogurt. Era la prima volta in vita mia che mia madre mi rispondeva così, senza chiamarmi "Susy" o senza chiedermi se avevo dormito bene.
- Stai... Stai bene mamma? - gli chiesi.
- Cosa? Oh, sì, sto bene. - Mi rispose lei. Scrollai le spalle: probabilmente era un po' stanca, pensai.
Più tardi mi preparai e alle 9:30 ero pronta per andare ad allenarmi.
- Mamma, io vado in palestra! - dissi a mia madre mentre mi legavo i lacci delle Converse.
Lei, coricata sul divano, annuì con la testa.
Certo che deve essere proprio stanca, pensai mentre uscivo.Immersa nei miei pensieri, non mi accorsi di aver ormai raggiunto la palestra e per sbaglio andai a sbattere contro qualcuno, persi l'equilibrio e caddi distesa sul marciapiede. Mi rialzai, un po' dolorante, e vidi la persona contro cui avevo sbattuto: un ragazzo un po' più alto di me, dai capelli neri corvini e gli occhi blu come la notte.
Mi aspettai un aiuto, oppure un " ti sei fatta male?", ma niente. Si limitò a borbottare un incerto: - Scusa - e si allontanò noncurante.
Che maleducato, pensai. Lasciai perdere ed entrai in palestra: era un edificio molto vasto e comprendeva un po' tutti gli sport al suo interno. Io partecipavo, assieme alla mia migliore amica Vivian, detta Vivì, al corso di ginnastica artistica.
Infatti quest' ultima era l'unica cosa con la quale potevo sfogare tutte le mie emozioni.Una voce mi riportò alla realtà: - Ehi! Susy! Sbrigati! Sei in ritardo! -. Era Vivì.
- Scusami! Arrivo! - risposi correndole incontro
Entrammo nella sala di ginnastica artistica, dove Miss Scenrèl, l'insegnante, mi guardava con aria esasperata.
- Ieri Vivian era in ritardo, oggi Susan... insomma, ragazze, cosa vi succede ultimamente?- ci chiese. - Il fatto è che avuto un piccolo... emh... contrattempo... - gli risposi timidamente. - Ok, per questa volta chiudo un occhio... ma se venite un altra volta in ritardo, vi becchate un allenamento extra! - ci raccomanda lei. - E lo stesso vale per voi! - esclama alle altre allieve che guardavano la scena incuriosite.Dopo un'ora, io e Vivì uscimmo dalla palestra sudate e stanche, ma non troppo per parlare. Infatti subito Vivì mi chiese: - Come mai sei arrivata in ritardo? -. - Vedi, stavo per entrare in palestra, ma mi sono scontrata con... - incominciai rigirandomi fra le dita una ciocca di capelli, ma subito mi bloccai: i miei capelli, da castani scuri stavano diventando castani chiari con le punte bionde! Mi mancò il fiato. Vivì balbettò: - Ma... ma... co-cosa hai f-fatto hai... ca-capelli? -. La sua voce tremava. Ma io non la sentii: avevo mal di testa, tutto divenne sfocato e poi scuro, fino a che non vidi più niente e svenni.