l'incidente

115 9 2
                                    

Fra pov's
Stiamo correndo verso l'ospedale. Quanto ho capito da Sarah Alessandro ha avuto un incidente ma non sappiamo come ha fatto nè come sta.
Sono preoccupatissimo. Abbiamo avvisato i ragazzi che come noi si stanno dirigendo verso l'ospedale.
Entriamo nel parcheggio dell'ospedale e corriamo al banco dell'accettazione.
Sa: stiamo cercando un ragazzo, Alessandro Presti, ha avuto un incidente..
Infermiera: è in terapia intensiva
Fra: grazie
Corremmo su prendendo le scale e seguimmo gli indicatori.
Cazzo, terapia intensiva è...il coma. La paura aumentava e iniziai a sentire gli occhi inumidirsi. Mi sfuggì una lacrima che asciugai immediatamente: non volevo che Sarah la notasse, avrei aumentato la sua preoccupazione. Appena arrivammo trovammo Vittoria seduta fuori dalla stanza di Ale. Stava il vuoto e le lacrime scendevano copiose dai suoi occhi.
Appena ci vide, venne verso di noi. Sarah la circondò con le sue braccia cercando di consolarla e io a mia volta le strinsi a me entrambe.
Sa: come sta?
Vitto: puoi vederlo anche da sola..
Guardammo attraverso il vetro e davanti ai nostri occhi si materializzò un Alessandro pallido, collegato a dei macchinari, con la testa fasciata e del sangue secco in prossimità delle ferite.
-O mio dio- sospirò Sarah portandosi la mano alla bocca.
Fra: Vitto com'è successo.

Inizio flashback

Stavo correndo con le lacrime agli occhi e ad un certo punto vengo abbagliata da dei fari. Mi rendo conto di essere in mezzo alla strada ma le gambe non ne vogliono sapere di muoversi.
Sento Ale che grida il mio nome e subito dopo mi trovo a terra sul lato della strada. Sento il fischio di una frenata e poi una botta. Mi volto e mi trovo davanti una delle scene più raccapriccianti della mia vita: Alessandro steso a terra privo di sensi che perdeva sangue.
Provo ad alzarmi ma un dolore lancinante alla gamba mi fa ricadere perciò avanzo a gattoni verso di lui.
Mi piego verso il suo volto e cerco di chiamarlo ma non si sveglia. Nel frattempo un signore ha chiamato l'ambulanza che è arrivata poco dopo a sirene spiegate.
Mi hanno allontanato da lui e l'hanno caricato sull'ambulanza per poi sfrecciare via verso l'ospedale.

Fine flashback

Sa: e come hai fatto ad arrivare qui?
Vitto: ho chiamato un taxi
Fra: te come stai?
Vitto: terrorizzata e indolensita
Sa: hai sbattuto qualcosa?
Vitto: credo la gamba
Fra: sarà meglio farti visitare?
Vitto: non voglio allontanarmi da qui..in caso si svegliasse.
Sa: in caso si svegliasse c'è Francesco...anche tu hai bisogno di essere controllata potresti avere qualcosa di rotto e.... vengo anch'io con te.
Si lasciò convincere e si diressero verso il pronto soccorso zoppicando.
Rimasi lì da solo a riflettere. Quando sei in queste situazioni pensi sempre al peggio per prepararti all'eventualitá.
Fortunatamente dopo poco arrivarono anche i ragazzi. Un altro po' e sarei impazzito.
Rick: che è successo? Come sta?
Gli raccontai ciò che Vitto aveva raccontato a me e Sarah.
Fra: ora dobbiamo solo aspettare e sperare che si svegli.
Lore: dov'è?
Gli indicai la grande finestra che ci separava da lui.
A quella visione i loro occhi si velarono di lacrime e ci unimmo in un grande abbraccio di gruppo scoppiando in un pianto di disperazione.

Vitto pov's

Passammo la Pasqua in ospedale e anche i giorni a seguire.
Alla fine mi hanno ingessato la gamba. Devo tenere il gesso per 30 giorni.
Ormai era una settimana che Ale era in coma.
La mattina andavo a scuola e il pomeriggio lo trascorrevo in ospedale su una stupida sedia, a tenergli la mano, gli parlavo e gli facevo ascoltare la sua musica con la speranza che si svegliasse.
Ormai della scuola non me ne fregava più niente. Avevo avuto un calo enorme ma a me non interessava e fortunatamente i miei genitori non mi brontolavano più di tanto essendo a conoscenza della situazione. Ogni tanto portavo qualche libro ma non avevo la testa per studiare.
Appena ne aprivo uno mi venivano in mente i nostri pomeriggi di studio e le coccole che li seguivano.
Quanto vorrei poter tornare indietro, a quei momenti. Vorrei poter cambiare le cose; quel giorno avrei dovuto restare in casa e magari lasciarlo finire come diceva... e tutto questo non sarebbe successo.
E poi... accidenti lui è lì perché ha salvato me... dovevo esserci io al suo posto!
...
Alex: dai vitto, esci un po' da qua. Sono giorni che fai scuola-ospedale ospedale-scuola. Va a casa fatti una doccia prendi una boccata d'aria... se succede qualcosa ci siamo noi qua e ti avvertiamo.
Lollo: si Alex ha ragione. Ti farà bene.
Vitto: la smettete di dirmi quel che devo fare! Io sto qua finché non si sveglia, perché lui si sveglierà, e nessuno mi allontanerá da qui! *urlai*
Lore: sh calmati.. *disse avvicinandosi e abbracciandomi*
A qual punto scoppiai a piangere. Avevo accumulato troppo: tensione, rimorso, paura e tristezza... ed era arrivato il momento di far uscire tutto.
Ad un tratto...




SPAZIO AUTRICE
Oh no povero Alessandro! Ce la farà? Lo scoprirete leggendo. Al prossimo capitolo!!
-Sarah

sei negli occhi e da lì non scendi |DEAR JACK|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora