Aveva passato la sera al pub locale,bevendo birra e scherzando con Ray e Patrick. Non erano male in fondo,anche se questo andava contro la sua promessa, era difficile non essere amico di quei due ragazzi. La serata passò tranquilla, ma Gerard non aveva dimenticato il ragazzo della foresta, non riusciva a non pensarci. C'era qualcosa di strano in lui. Da quando l'aveva visto sulla strada di ritorno continuava a tormentarsi su chi fosse, e soprattutto cosa ci facesse sempre in quella foresta.
Guidò per le tranquille strade di Seaward mentre fiocchi di neve gli rendevano difficile la visuale, per fortuna aveva deciso di fermarsi dopo la prima bottiglia di birra. Subito l'auto impattò contro qualcosa, e Gerard inchiodò di colpo, sbattendo la testa contro il volante.
Gli ci volle qualche momento per riprendersi dall'impatto e controllò di non avere nulla di rotto. Scese dall'auto barcollando, doveva avere sbattuto anche il ginocchio. Controllò la strada, ma oltre ai segni delle sue gomme sull'asfalto non c'era niente. Strano pensò. Si girò per tornare alla macchina e fu allora che si rese conto di dove fosse. Nell'impatto l'auto era uscita di strada, e adesso i suoi fanali stavano illuminando il limitare della carreggiata. Stavano illuminando la foresta.
Un improvviso senso di freddo lo attraversò dentro e non ci mise molto a saltare in auto, pregare che funzionasse e ripartire a tutta velocità lontano da quel posto. No non era decisamente una cosa normale.Il giorno dopo si presentò a scuola con delle occhiaie abbastanza profonde. Non era un mistero che non fosse riuscito a dormire quella notte. Tutto continuava a girargli in testa e la botta subìta non lo aiutava di certo. Era talmente assorto dai suoi pensieri che non si rese conto di essere andato a sbattere contro qualcuno. Peccato per lui che quel qualcuno era uno dei tipici super palestrati super sportivi e super stronzi che si vedono a scuola.
Ne aveva conosciuti tanti, Gerard, di tipi come lui e meno ci aveva aveva che fare, meglio era per il suo benessere.
"Non guardi dove cammini?" Gli chiese il ragazzo castano, un ciuffo ben curato coronava la sua testa.
Gerard abbasso lo sguardo e balbettò qualche scusa penosa, ma riuscì a cavarsela con un semplice 'sfigato'.
Arrivò come sempre in anticipo di qualche minuto a lezione, i banchi quasi tutti vuoti lo invitavano a prendere posto. Stavolta ne scelse uno lontano dalla finestra. Non dovette aspettare molto che anche Ray e Patrick arrivarono, in anticipo anche loro rispetto alla campanella.
"Voci di corridoio mi hanno riferito del tuo affronto a Brendon" iniziò il riccio.
"Chi?"
"Urie. Alto, super palestrato e super stronzo" venne in suo aiuto Patrick.
"Oh quello." Disse con leggerezza. "Sì nulla di che, ci siamo solo scontrati in corridoio e..."
"Sta attento, Gerard" Disse Ray con tono serio. "Dico seriamente, sta lontano il più possibile da lui e la sua banda. Portano solo guai." Non so se lo convinse di più il tono o lo sguardo (o il fatto che Patrick era sbiancato improvvisamente) ma decise di fidarsi.
D'altronde è quello che si fa tra amici.