Capitolo 15

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La luce del mattino mi fece svegliare, a stento aprì gli occhi per il fastidio.
Mi strofinai gli occhi per abituarmi alla luce. Il mal di testa iniziò a farmi terribilmente male. Mi guardai attorno.... ma dove mi trovo? Questa non è la mia stanza. Cercai di ricordarmi della sera prima ma i ricordi erano sfuocati. Abbassai le coperte scoprendo il mio corpo travando addosso solo una maglietta che mi arrivava fino a metà coscia inizia ad agitarmi più del dovuto come mai ho una maglietta maschile? Dove sono i miei vestiti? Mi alzai piano dal letto per sapere dove mi trovavo, quando la porta si aprì vacendomi sobbalzare dallo spavento, le mie guance vanno in fiamme vendendo Jack davanti a me con un sorriso stupendo ma non è questo il problema, lui è davanti a me con solo un paio di jeans a vita bassa che fanno intravedere i boxer e il suo corpo muscoloso tenuto in forma con i suoi tatuaggi in bella vista.
La camera comincia a fare caldo, lo vedo mordersi il labbro passando lo sguardo su tutto il mio corpo e mi ricordai solo ora che indosso sola una maglietta, così cercai di abbasarla il più possibile, non so che cosa dire ne pensare, è tutto così confuso e la testa mi sta scoppiando.
Mi limitai a guardarlo per qualche secondo, le mie guance erano ancora bollenti.
<Allora? Buongiorno dormigliona> mi sorrise.
<Che cosa è successo?> chiedo
In mano aveva dei biscotti e delle merendine
< come non ti ricordi niente?>
< perché è successo qualcosa? O mio dio non dirmi che io e te cioè noi due..> iniziai a preoccuparmi
< No non ti preoccupare e poi sarebbe così male venire a letto con me?> disse sorridendo
< ecco... beh... si perché io te non stiamo insime > avrei risposto in un altro modo se lui non fosse mezzo nudo davanti a me < e poi non cambiare argomento come sono finita qua?>
< hai bevuto troppo e sei svenuta>
< e come mai indosso questa maglietta?>
< non ti facevo sdraiare sul mio letto con i vestiti pieni di vomito> disse con uno sguardo disgustato
< e tu dove avresti dormito?> chiesi più perplessa che mai
< ovvio sul mio letto che pensavi che avrei dormito sul divano? > disse con un' alzata di spalla < basta con le domande mangia adesso> disse porgendomi le merendine, nel fratempo che mangiai lo vidi dirigersi verso l'armadio e prendere una maglietta, si accorse del mio sguardo e sorrise malizioso così mi guardai attorno e vidi una piccola biblioteca con i libri, non pensavo fosse il tipo che leggesse che buffo però!
< perché ridi?> chiese perplesso
< tu leggi?>
< A volte...> disse vago
Sorrisi mi guardai ancora in torno mi diressi verso al comodino dove c'era una foto che sembrava strappata dove ritraeva due bambini che giocavano
< la ragazza qua è curiosa > disse avvicinandosi a me e prendendo la cornice
< siete tu e Jess quelli nella foto?>
< Sì> disse guardando la cornice con uno sguardo malinconico ma lo nascose subito
< Allora cosa vogliamo fare oggi?> chiese sorridendo
< beh.... aspetta un secondo che ore sono?> chiesi agitata
< sono le 9:30 > disse guardando il cellulare con tranquillità
< COSA???> urlai forte che mi deve ritornare il mal di testa
< dai per un giorno la puoi saltare ci divertiremo io e te> disse tutto emozionato
< No non posso, io non l'ho saltata mai dobbiamo andare adesso > dissi pronta ad uscire
< Alison > mi chiamò fermandomi
< dai non abbiamo tempo per discutere dobbiamo partite subito dai andiamo> dissi andando do nuovo verso la porta della camera da letto
< Alison > mi chiamò ridendo
< che c'è? > dissi in un tono freddo
< è meglio se ti metti qualcosa di più comodo> disse continuando a ridere
Abbasai lo sguardo rendendomi conto che stavo uscendo con solo una maglietta, le mie guance ripresero a colorirsi di nuovo per l'imbarazzo
< mettiti questi > disse buttandomi dei pantolcini corti da basket in faccia, gli lancia un'ochiataccia e questo lo fece ridere di più
< potresti ehm... girarti > dissi imbarazzata
< niente di qui non abbia visto> disse con un sorriso malizioso ma fece come gli avevo chiesto
La rabbia si fece sentire, misi i pantolcini con furia e lo sorpassi urlandoli uno < stronzo> dietro.
Cammina velocemente il corridoio che non era poi così grande, intravidi le scale che portarono al primo piano
< Alison dai aspetta> sentì la voce di Jack dietro lo ignorai e continuai a camminare ma appena cercai do aprire una porta, lo sentì dietro di me il suo respiro mi accarezzò il collo che mi fece venire i brividi e di istinto chiusi gli occhi, le sue labbra vicinissime al mio orecchio
< non puoi uscire senza di me non sai la strada> disse sussurando
Cercai di protestare ma non mi lasciò il tempo
< e c'è l'ho io il tuo cellulare >
Sbuffai alzando gli occhi e mi girai, trovandolo vicinissimo i nostri nasi si sfiorarono
< scusa non volevo dire quelle cose, senti che ne dici di ricominciare da capo questa volta sul serio proviamo ad essere amici e non cercherò di provarci con te o di portarti a letto in caso non fossi tu a chiedermelo > disse con uno sguardo sincero
< non lo so, hai visto com'è finita l'ultima volta?> dissi cercando di non ricordarlo
< lo so e mi dispiace ma ti prometto che questa volta farò il bravo> disse facendo una croce al cuore che mi fece ridere
< ti darò una possibilità, adesso andiamo che si è fatto tardi >
< ai suoi ordini > disse tutto emozionato.

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