La luce del mattino mi fece svegliare, a stento aprì gli occhi per il fastidio.
Mi strofinai gli occhi per abituarmi alla luce. Il mal di testa iniziò a farmi terribilmente male. Mi guardai attorno.... ma dove mi trovo? Questa non è la mia stanza. Cercai di ricordarmi della sera prima ma i ricordi erano sfuocati. Abbassai le coperte scoprendo il mio corpo travando addosso solo una maglietta che mi arrivava fino a metà coscia inizia ad agitarmi più del dovuto come mai ho una maglietta maschile? Dove sono i miei vestiti? Mi alzai piano dal letto per sapere dove mi trovavo, quando la porta si aprì vacendomi sobbalzare dallo spavento, le mie guance vanno in fiamme vendendo Jack davanti a me con un sorriso stupendo ma non è questo il problema, lui è davanti a me con solo un paio di jeans a vita bassa che fanno intravedere i boxer e il suo corpo muscoloso tenuto in forma con i suoi tatuaggi in bella vista.
La camera comincia a fare caldo, lo vedo mordersi il labbro passando lo sguardo su tutto il mio corpo e mi ricordai solo ora che indosso sola una maglietta, così cercai di abbasarla il più possibile, non so che cosa dire ne pensare, è tutto così confuso e la testa mi sta scoppiando.
Mi limitai a guardarlo per qualche secondo, le mie guance erano ancora bollenti.
<Allora? Buongiorno dormigliona> mi sorrise.
<Che cosa è successo?> chiedo
In mano aveva dei biscotti e delle merendine
< come non ti ricordi niente?>
< perché è successo qualcosa? O mio dio non dirmi che io e te cioè noi due..> iniziai a preoccuparmi
< No non ti preoccupare e poi sarebbe così male venire a letto con me?> disse sorridendo
< ecco... beh... si perché io te non stiamo insime > avrei risposto in un altro modo se lui non fosse mezzo nudo davanti a me < e poi non cambiare argomento come sono finita qua?>
< hai bevuto troppo e sei svenuta>
< e come mai indosso questa maglietta?>
< non ti facevo sdraiare sul mio letto con i vestiti pieni di vomito> disse con uno sguardo disgustato
< e tu dove avresti dormito?> chiesi più perplessa che mai
< ovvio sul mio letto che pensavi che avrei dormito sul divano? > disse con un' alzata di spalla < basta con le domande mangia adesso> disse porgendomi le merendine, nel fratempo che mangiai lo vidi dirigersi verso l'armadio e prendere una maglietta, si accorse del mio sguardo e sorrise malizioso così mi guardai attorno e vidi una piccola biblioteca con i libri, non pensavo fosse il tipo che leggesse che buffo però!
< perché ridi?> chiese perplesso
< tu leggi?>
< A volte...> disse vago
Sorrisi mi guardai ancora in torno mi diressi verso al comodino dove c'era una foto che sembrava strappata dove ritraeva due bambini che giocavano
< la ragazza qua è curiosa > disse avvicinandosi a me e prendendo la cornice
< siete tu e Jess quelli nella foto?>
< Sì> disse guardando la cornice con uno sguardo malinconico ma lo nascose subito
< Allora cosa vogliamo fare oggi?> chiese sorridendo
< beh.... aspetta un secondo che ore sono?> chiesi agitata
< sono le 9:30 > disse guardando il cellulare con tranquillità
< COSA???> urlai forte che mi deve ritornare il mal di testa
< dai per un giorno la puoi saltare ci divertiremo io e te> disse tutto emozionato
< No non posso, io non l'ho saltata mai dobbiamo andare adesso > dissi pronta ad uscire
< Alison > mi chiamò fermandomi
< dai non abbiamo tempo per discutere dobbiamo partite subito dai andiamo> dissi andando do nuovo verso la porta della camera da letto
< Alison > mi chiamò ridendo
< che c'è? > dissi in un tono freddo
< è meglio se ti metti qualcosa di più comodo> disse continuando a ridere
Abbasai lo sguardo rendendomi conto che stavo uscendo con solo una maglietta, le mie guance ripresero a colorirsi di nuovo per l'imbarazzo
< mettiti questi > disse buttandomi dei pantolcini corti da basket in faccia, gli lancia un'ochiataccia e questo lo fece ridere di più
< potresti ehm... girarti > dissi imbarazzata
< niente di qui non abbia visto> disse con un sorriso malizioso ma fece come gli avevo chiesto
La rabbia si fece sentire, misi i pantolcini con furia e lo sorpassi urlandoli uno < stronzo> dietro.
Cammina velocemente il corridoio che non era poi così grande, intravidi le scale che portarono al primo piano
< Alison dai aspetta> sentì la voce di Jack dietro lo ignorai e continuai a camminare ma appena cercai do aprire una porta, lo sentì dietro di me il suo respiro mi accarezzò il collo che mi fece venire i brividi e di istinto chiusi gli occhi, le sue labbra vicinissime al mio orecchio
< non puoi uscire senza di me non sai la strada> disse sussurando
Cercai di protestare ma non mi lasciò il tempo
< e c'è l'ho io il tuo cellulare >
Sbuffai alzando gli occhi e mi girai, trovandolo vicinissimo i nostri nasi si sfiorarono
< scusa non volevo dire quelle cose, senti che ne dici di ricominciare da capo questa volta sul serio proviamo ad essere amici e non cercherò di provarci con te o di portarti a letto in caso non fossi tu a chiedermelo > disse con uno sguardo sincero
< non lo so, hai visto com'è finita l'ultima volta?> dissi cercando di non ricordarlo
< lo so e mi dispiace ma ti prometto che questa volta farò il bravo> disse facendo una croce al cuore che mi fece ridere
< ti darò una possibilità, adesso andiamo che si è fatto tardi >
< ai suoi ordini > disse tutto emozionato.
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Crazy Love
Teen FictionAlison Parket ragazza di 18 anni arriva il momento della partenza di andare all'università di Seatle Central University aspettava questo momento da troppo tempo, doveva cambiare vita per non ricordare i brutti ricordi del passato, ma non sapeva che...